Nel corso di questa prima parte del 2023, la scuderia Andretti è stata particolarmente sulla bocca di tutti gli appassionati. Dalla domanda di ingresso in F1 al mondiale vinto in Formula E con Jake Dennis, passando per una stagione al di sotto delle aspettative in IndyCar. Ripercorriamo l'annata del team americano a tutto tondo.

Formula E

Rispetto al passato, il 2023 di Andretti è stato decisamente migliore in Formula E. La squadra americana ha infatti vinto il suo primo titolo nella categoria, pur essendo presente sin dagli esordi della campionato. A dir la verità, è stato un successo davvero inaspettato, poiché Andretti non è un costruttore, ma un team cliente di Porsche. Eppure Jake Dennis è stato costante per tutta la stagione, finendo a podio in undici gare su sedici, un record nella storia della Formula E. Ha lottato per tutto l'anno con il pilota Porsche ufficiale, Pascal Wehrlein, e con i due Jaguar (ufficiale e cliente) Evans e Cassidy, ma quando a Roma gli si è presentata l'occasione è riuscito a coglierla pienamente, vincendo poi il titolo a Londra.

L'unica nota negativa è stata la stagione di André Lotterer. Dopo il quarto posto nella gara inaugurale, il tedesco non è stato più capace di apparire nelle parti alte della classifica. E, anche se sul risultato finale pesano le due gare saltate a Giacarta per prepararsi alla 24 Ore di Le Mans, alla fine la diciottesima posizione in campionato non può che essere soddisfacente per Lotterer.

Il rendimento del pilota tedesco ha di fatto impedito alla squadra americana di lottare ad armi pari nel mondiale Costruttori, dove ha chiuso solo terza, ben distante da Envision e Jaguar. Se da un lato Andretti ha già confermato Dennis per il 2024, non è chiaro cosa accadrà al tedesco: potrebbe essere sostituito da David Beckmann, come già accaduto in Indonesia, anche se resta un peccato vedere come l'ultimo atto della carriera di un pilota fortissimo come André sia stato decisamente al di sotto delle aspettative.

Formula 1

Che l'Andretti volesse entrare in Formula 1 si sapeva già da tempo. Già a metà del 2021 erano emerse le trattative per l'acquisizione della Sauber da parte del team americano. Alla fine non se ne fece niente, ma quando al termine dello scorso anno il Presidente della FIA Mohamed Bin Sulayem parlò dell'ipotesi di accogliere nuovi team, Andretti non si fece attendere. A inizio gennaio infatti questa ha ufficialmente presentato domanda d'ingresso in Formula 1 a partire dal 2026, insieme a Cadillac. A rafforzare tale intento, c'è stato anche il progetto di una nuova factory in Indiana, per un investimento di circa 200 milioni di dollari.

Non c'è ancora nulla di ufficiale. Sebbene alcune voci parlino di come Andretti abbia ricevuto il via libera (insieme alla Hitech), la verità è che la squadra americana non pare essere particolarmente gradita dai team. Più volte i vari team, capeggiati da Toto Wolff, si sono espressi negativamente riguardo all'ingresso di nuovi team, a volte adducendo scuse che potremmo definire fantasiose, come il fatto che alcuni circuiti non abbiano le strutture per ospitare più di dieci squadre. La realtà è che, probabilmente, l'idea di spartire una torta che dal 2017 viene divisa in dieci fette con un undicesimo ospite non piace alle squadre. Certo, non si possono biasimare le scuderie, alla fine loro fanno i loro interessi, sarà poi la FIA a valutare se Andretti è idonea per entrare. Solo il tempo, comunque, ci dirà come si risolverà questa faccenda.

IndyCar

Se da un lato si sorride, dall'altro decisamente la situazione è più cupa. La stagione in IndyCar di Andretti era iniziata con aspettative decisamente alte: dopo le prime quattro gare erano infatti arrivate una vittoria da parte di Kyle Kirkwood e due secondi posti da parte di Romain Grosjean. Il mese di maggio però, come lo scorso anno, ha rappresentato l'inizio del calo del team. Grosjean, tra incidenti e prestazioni scialbe, non è più entrato in top 10; Kirkwood non ha fatto meglio di un sesto posto a Detroit; Colton Herta è sembrato più in palla, ma a parte un terzo posto ottenuto con la strategia a Toronto, non ha fatto molto meglio. Anzi, pesa sul suo giudizio il podio sfumato in Ohio, quando per un eccesso di velocità in pitlane e la seguente penalità ha chiuso solo undicesimo. E infine c'è DeFrancesco, mai veramente competitivo quest'anno.

In questo momento il primo pilota in classifica è proprio Herta, ottavo con 276 punti. 201 in meno dell'irraggiungibile leader del campionato Alex Palou, ma anche 40 in meno di Power, settimo. Kirkwood è undicesimo, Grosjean tredicesimo, e DeFrancesco non pervenuto. C'è ancora tempo per un sussulto da qui a fine anno, ma in questo momento la parte Indycar sembra essere l'anello debole della compagine di Andretti.

Il resto: Indy NXT, IMSA e Extreme E

Ci sono poi da considerare gli altri impegni di Andretti. In Indy NXT, finora è arrivata una sola vittoria, ad opera di Louis Foster in Ohio, pilota attualmente quinto in classifica generale. Quarto è il suo compagno di team Hunter McElrea, ancora senza successi, mentre hanno avuto meno fortune James Roe jr (ottavo) e soprattutto Jamie Chadwick (sedicesima e ultima tra i piloti che hanno corso tutte le gare)

In IMSA Andretti è impegnata su due fronti, da sola nella classe LMP3 e in partnership con Wayne Taylor Racing in GTP. Nella classe regina, dove il team usa l'Acura, sono terzi sia nella classifica a squadre che in quella piloti, ossia Felipe Albuquerque e Ricky Taylor (oltre a Louis Deletraz e a Brendon Hartley che hanno corso part time nelle gare più lunghe). Non benissimo in LMP3, dove Gabby Chaves e Jarett Andretti sono solo tredicesimi.

Infine, un rapido sguardo alla Extreme E, il campionato elettrico simil Rallycross. Catie Munnings e Timmy Hansen sono sesti in campionato, con solo un secondo posto conquistato in Scozia e un terzo in Sardegna.

Alfredo Cirelli