F1 | Scossone in Red Bull: Marko licenziato dopo Abu Dhabi
Secondo diverse fonti l'austriaco sarà allontanato nei prossimi giorni; al team non sarebbe piaciuta la sua eccessiva autonomia

Le voci che rimbalzano ormai dalla giornata di ieri direttamente dal paddock di Yas Marina sembrano trovare sempre più conferme: Helmut Marko lascerà la Red Bull. L’eminenza grigia della scuderia di Milton Keynes sarebbe ormai con un piede fuori dal team in seguito a diverse divergenze con il top management, a partire da Laurent Mekies. Allo stesso tempo, Gianpiero Lambiase otterrà una promozione importante e non sarà più l’ingegnere di pista di Max Verstappen.
Marko out: divergenze con il team?
Il contratto attuale di Helmut Marko con Red Bull scadrà al termine della prossima stagione, ma il manager di Graz potrebbe essere già fuori dai giochi nel 2026. Diverse indiscrezioni arrivate dalla stampa olandese e britannica, infatti, hanno confermato che l’austriaco avrebbe avuto un incontro con il CEO della Casa Oliver Mintzlaff ieri, dopo il weekend di Ab Dhabi, al termine del quale pare proprio che sia stata decisa la sua fuoriuscita dal team.
Secondo le ricostruzioni che arrivano da Oltremanica, ma non solo, la gestione di determinate situazioni dopo la separazione da Christian Horner non sarebbe piaciuta alla squadra. Marko, infatti, avrebbe iniziato a muoversi eccessivamente in autonomia in certi momenti, e questo non sarebbe andato giù al resto del team, a partire dallo stesso Mintzlaff e da Laurent Mekies. In particolare, galeotta sarebbe stata la scelta estiva non condivisa con nessuno di promuovere di fatto Arvid Lindblad in Racing Bulls senza condividere la scelta con nessuno, andando a mettere allo stesso tempo sotto contratto Alex Dunne, approfittando della sua rottura con McLaren. Il tutto proprio quando Mekies aveva posto il veto sul pilota olandese; a questo punto, Red Bull sarebbe stata costretta a rescindere il contratto con Dunne, versando diverse centinaia di migliaia di dollari come penale. Uno scenario che ovviamente non è piaciuto a chi tira le fila a Milton Keynes, e che a questo punto avrebbe deciso di chiudere qui la questione.
Il Sergente senza mezzi termini, tra chi lo ama e chi lo odia
Di Helmut Marko si è parlato tanto, a volte persino troppo. Certo, lui stesso ha sempre “lavorato” tanto per fornirci tanti spunti con le sue sparate, tante volte fuori dalle righe. Esempi calzanti sono state le ultime su Antonelli e il suo errore in Qatar, oppure quelle in Australia su Hadjar. Anche se forse la peggiore di tutte (quella meno perdonabile di tutte) era stata quella, ai tempi del Covid, in cui aveva ipotizzato di far infettare appositamente i piloti Red Bull per renderli poi immuni. Una stupidaggine di dimensioni enormi, chiaro; ma Helmut Marko è così, prendere o lasciare.
Per poter giudicare le persone, lo sappiamo, è necessario andare oltre l’apparenza, e cercare di capire veramente quelle che sono le capacità e le abilità, i pregi e i difetti. Proprio per questo motivo, pur con tutti i difetti e le asperità del caso, bollare Helmut Marko solo per le sue frasi non felici sarebbe un errore enorme e capitale. Nel corso degli ultimi 30 anni, infatti, l’austriaco ha dimostrato di essere in grado di costruire da zero una scuderia di campioni, allevati con un metodo spietato ma, in fin dei conti, efficace, almeno dal punto di vista del team. La sua fuoriuscita, piaccia o no, sulla squadra Red Bull potrebbe avere delle ripercussioni importanti, soprattutto in ottica futura.
Questo andrà ad influire sulle scelte di Max Verstappen dal 2026 in avanti? Molto probabilmente no, perché l’olandese per decidere cosa fare attenderà più che altro di vedere quelle che saranno le prestazioni della vettura. Certo, Marko è sempre stato legato a doppio filo con il clan Verstappen, come è stato denominato, e nella lotta intestina contro Christian Horner la sua figura è stata centrale. L’aria, però, sembra essere cambiata, e per l’ex pilota e manager di Graz pare sia proprio giunta l’ora di godersi la pensione.
Lambiase promosso al termine del 2025

C’è un altro uomo molto vicino a Max Verstappen che potrebbe cambiare il proprio ruolo all’interno del team Red Bull. Stiamo parlando di Gianpiero Lambiase, “GP”, l’ingegnere di pista dell’olandese, che abbiamo imparato a conoscere attraverso i suoi team radio. Stando a quanto riportato da Autosport, il team potrebbe valutare una sua promozione per la prossima stagione, spostandolo in un altro ruolo, sempre operativo e in pista, ma con responsabilità maggiori. Ruolo, questo, che gli consentirebbe di effettuare meno trasferte e venire incontro alle proprie esigenze famigliari.
Una situazione, questa, che potrebbe imporre una sorta di modifica all’impostazione di Max, che nel corso degli anni ha costruito con Lambiase un legame che va ben oltre la pista. La commozione dell’ingegnere al termine della gara di Abu Dhabi è indicativa, così come il duro confronto tra i due in mezzo ai camion del paddock di Spa dopo i fatti di Budapest 2024. Un binomio forte, vincente e in grado di superare diverse avversità; nel caso Lambiase dovesse lasciare il muretto, Verstappen dovrà resettare diversi automatismi.
Nicola Saglia