Mercedes simula l'aerodinamica attiva del 2026
Foto di Chris Medland: Mercedes simula l'aerodinamica attiva del 2026

La stagione 2025 si è ufficialmente conclusa e i test in settimana sulla pista di Abu Dhabi hanno definitivamente detto addio alle vetture ad effetto suolo dell'ultimo ciclo regolamentare. Ora si pensa soltanto al 2026.

Già dai test a Yas Marina si è potuto assaggiare un po' di 2026, visto che Ferrari e Mercedes hanno utilizzato delle soluzioni posticce per simulare l'aerodinamica attiva che vedremo a partire dalla prossima stagione.

L'ala anteriore della Mercedes si apre durante i test per il 2026 ad Abu Dhabi.
L'ala anteriore della Mercedes si apre durante i test per il 2026 ad Abu Dhabi.

L'aerodinamica attiva rivoluzionerà le gare

La nuova aerodinamica attiva cambierà di molto il modo di correre. Se, fino ad oggi, il DRS permetteva alle vetture di F1 di ridurre il carico aerodinamico sul posteriore, come misura per agevolare i sorpassi, l'aerodinamica attiva modificherà il livello di carico sia sul posteriore che sull'anteriore.

Ci saranno due modalità: la X-MODE, ovvero quando le ali saranno in posizione scarica, in rettilineo, e una Z-MODE, ovvero quella standard, con un setup carico, principalmente in curva. La “X-Mode” ovviamente potrà attivarsi solo in determinate zone, delineate dalla FIA sui diversi circuiti (come per il DRS), e potrà essere utilizzata in qualsiasi situazione (ad esempio il DRS si poteva usare solo se la vettura inseguitrice aveva un distacco minore di 1 secondo da quella davanti).

Questa novità e un disegno generale nettamente più scarico, di conseguenza, porteranno ad una diversa sollecitazione sugli pneumatici, data la diversa distribuzione del carico e differenti valori e cicli di calore.

La Ferrari cerca di simulare la X-Mode sull'ala anteriore.
La Ferrari cerca di simulare la X-Mode sull'ala anteriore.

Mercedes e Ferrari già in stile 2026: modifiche alle “mule car” per simulare l'apertura dell'ala anteriore

In questo campo, Mercedes e Ferrari hanno già cercato di testare le prossime modifiche tecniche, in due modi differenti. Sulla vettura del team di Brackley sono stati inseriti due vistosi tubi per comando idraulico sull'ala anteriore, con attivazione da remoto, in modo da simulare l'apertura come sarà nel 2026. Un modo molto grezzo per raccogliere nuove informazioni.

Ferrari, invece, si è presentata in pista con qualcosa di più interessante: degli attuatori nascosti e un meccanismo con cui il pilota può variare l'incidenza dei flap. Questa innovazione, da parte della Scuderia di Maranello, si era già vista, in modo simile, nei test ad agosto a Budapest. Sulla SF-25 vennero messe delle cerniere ed un elemento metallico di rinforzo, proprio sull'ala anteriore.

Le cerniere messe sull'anteriore della Sf-25 per flettere l'ala.
Le cerniere messe sull'anteriore della Sf-25 per flettere l'ala.

Queste mule car, che ricordiamo essere delle vetture modificate dai team per valutare soluzioni tecniche per il futuro, hanno fornito indizi interessanti sui concetti che potremo vedere sulle vetture del 2026.

Va evidenziato, inoltre, il fatto che le gomme, dal 2026, saranno più piccole, più strette e più leggere, in modo da avere una differenza maggiore di prestazione tra le varie mescole, punto critico proprio delle ultime due stagioni di Formula 1, dove non c'era molta differenza tra gomma media e gomma hard in tanti circuiti.

Per ulteriori considerazioni e analisi, dobbiamo rimandare tutto ai primi test in pista.

Alessio Apicella