Andrea Kimi Antonelli, impegnato a Jeddah in F2. © Prema
Andrea Kimi Antonelli, impegnato a Jeddah in F2. © Prema

Kimi Antonelli ha messo in mostra evidenti passi avanti nel proprio secondo weekend di F2, svoltosi sul circuito di Jeddah. Il giovane pilota bolognese è infatti riuscito a conquistare un doppio piazzamento in zona punti, al volante dell'unica monoposto schierata in gara dal team Prema (complice il contemporaneo impegno di Oliver Bearman con la Ferrari). Nonostante il risultato ottenuto, è lo stesso Kimi a recriminare su alcuni episodi poco favorevoli, puntando a crescere ancora già dal prossimo appuntamento di Melbourne.

Weekend a metà

Partiamo dai lati positivi: il weekend di Prema e di Antonelli a Jeddah è stato certamente un notevole passo in avanti rispetto a quello di Sakhir. In Bahrain, il team vicentino si era improvvisamente ritrovato in fondo al gruppo, e solo grazie al talento del bolognese (ed un pizzico di fortuna con la Safety Car) è riuscito a portare a casa un punticino nella Feature Race.

Meno di una settimana dopo, il mondo si è ribaltato: in qualifica Bearman ha conquistato la pole, e Antonelli in qualifica si è piazzato al sesto posto, primo tra i rookie su una pista difficilissima e che non aveva mai visto. Con l'inglese “scippato” dalla Ferrari, Antonelli si è trovato come unico alfiere di Prema: nella Sprint Race è partito a rilento, e nella foga di recuperare ha toccato Crawford in curva 1, danneggiando l'ala anteriore. Alla fine del primo giro è quindi scivolato a centro gruppo, ma dopo qualche difficoltà iniziale è riuscito a bilanciare il danno con uno stile di guida accorto. Alla fine ha chiuso al settimo posto, avanzando poi al sesto per la squalifica di Verschoor. Una prova comunque positiva, che gli ha consentito di incamerare punti preziosi per il campionato.

Antonelli, però, non è stato particolarmente soddisfatto della gara. 

È stata una gara piuttosto deludente, ho avuto un problema con la frizione in partenza, e quando l'ho rilasciata la macchina è andata in antistallo. A quel punto la gara era praticamente compromessa nonostante il ritmo fosse abbastanza buono. Peccato, perché avremmo potuto lottare per una posizione migliore, ma abbiamo ancora domani per riprenderci.

Sabato la partenza è stata decisamente migliore, con Antonelli che è passato da quinto a quarto. Nonostante un buon ritmo, il bolognese si è trovato a gestire le classiche difficoltà da rookie: ad esempio, dopo il pit stop, si è forse difeso in maniera troppo veemente da Crawford con gomme fredde, quando avrebbe potuto farsi sfilare e provare a ripassarlo con il DRS. Dall'esterno (ma parlare da fuori è…"facile") la sensazione è che abbia sfruttato un po' troppo la gomma dura ad inizio stint, e che alla fine non ne avesse per lottare per il podio. Il sesto posto finale è comunque un ottimo risultato, soprattutto se si considera che è stato il primo dei rookie. Anche questa volta, nelle dichiarazioni post-gara lo spirito competitivo di Antonelli ha manifestato la sua ricerca del miglioramento costante.

La partenza della Feature Race è andata molto meglio (di quella della Sprint, ndr), ma poi ho avuto difficoltà con il ritmo per tutta la gara a causa del sottosterzo. Questo ci è costato un bel po' di tempo sul giro, ma siamo stati anche piuttosto sfortunati perché alcuni piloti si sono fermati ai box con la Safety Car e ci sono passati davanti guadagnando tante posizioni. Certo, non sono i risultati che volevamo, ma è stato un grande passo rispetto al Bahrain. Vedremo come andrà a Melbourne.

Forse Antonelli è troppo duro con sé stesso. Jeddah è una delle piste più difficili del calendario di F2, soprattutto per i rookie, e lui evidentemente deve ancora prendere bene le misure del salto dalla Formula Regional alla Formula 2. Il ritmo c'è, e una volta che saranno messi a posto alcuni dettagli sarà in grado di lottare con i migliori.

Verso Melbourne: cosa aspettarsi?

Il prossimo appuntamento sarà a Melbourne, la terza pista di fila in cui Antonelli non ha mai corso. Il primo metro di paragone sarà sicuramente il ritorno di Bearman: l'inglese sarà sicuramente gasato dal clamoroso weekend di Jeddah, e ora che il mondo l'ha visto all'opera, sicuramente tutti gli occhi saranno puntati su di lui. Non sfigurare per Antonelli sarebbe un bel jolly anche in chiave 2025. Per quanto riguarda la pista, Melbourne non è un circuito in cui l'usura degli pneumatici è determinante, e sappiamo come questo sia un fattore destabilizzante per gli esordienti; di contro, l'errore può essere dietro l'angolo, e questo fattore potrebbe ridurre verosimilmente il suo tempo in pista durante le prove. Dovrà essere rapido ad apprendere tutto il necessario, per poi presentarsi competitivo in qualifica. Finora però la sua stagione è stata in crescendo: non si vede perché anche a Melbourne non debba proseguire sulla stessa falsariga.

Alfredo Cirelli

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