Nell'ultima puntata di "Venti più uno", dedicata alla McLaren MCL35M, abbiamo concluso sibillinamente parlando del 2022 e di una F1 che ripartirà da un foglio bianco. Possiamo dire che chiuso un ciclo se ne riapre un altro? Ovviamente sì, ma le cose non sono così semplici come possono sembrare. La questione tecnica legata al biennio 2021 - 2022, con le variazioni sui piani originali indotte dalla pandemia di Covid-19, merita un'analisi più approfondita.

2021, Odissea nella tecnica?

Pensare che il 2021 porti un numero marginale (o trascurabile) di cambiamenti sulle monoposto costituisce una tentazione molto forte.

Per quanto le scuderie parlino di mantenere circa il 60% del "pacchetto tecnico" visto nel 2020 (forti di un regolamento rimasto quasi invariato e limitati da norme finanziarie sugli sviluppi), le piccole variazioni tecniche introdotte dal regolamento 2021 porteranno comunque qualche grattacapo negli uffici tecnici.

Di cosa stiamo parlando? Facciamo un breve elenco:

  • modifica del fondo vettura (nella zona vicino alle ruote posteriori)
  • riduzione nelle dimensioni dei particolari aerodinamici sui condotti freni posteriori e sul diffusore
  • maggiore peso minimo di vettura e PU
  • stretta sulle parti che possono essere "copiate" da scuderia a scuderia
  • nuove composizioni delle mescole Pirelli e set contingentati per GP

In casa Alpha Tauri confermano che l'aerodinamica rimarrà un fattore "esplorabile" per lo sviluppo nel 2021. Probabilmente lo scenario regolamentare contribuirà ad addentrarsi in soluzioni secondo la "filosofia" aerodinamica di scuola Mercedes (muso stretto e basso, rastremazione nelle geometrie centrali e poco angolo di rake), ma i vincoli finanziari non permetteranno modifiche su altre aree.

Il 2022 inizia nel 2021

In pratica, se si individua un'area di sviluppo, altre aree vengono tagliate fuori. Le modifiche aerodinamiche non accompagnate da aggiornamenti, per esempio, sul telaio costituiscono un lavoro a metà, con tutti i limiti del caso. La stagione 2021 presenta un bizzarro interregno tecnico, dove non si possono produrre nuove monoposto, ma si deve comunque dare un deciso aggiornamento a quanto già esiste.

In questo contesto si inserisce il progetto del prossimo anno. Da inizio gennaio si può nuovamente lavorare in ottica 2022. La prossima stagione vedrà la rivoluzione tecnica prevista per il 2021, già analizzata in precedenza.

Le vetture che abbiamo visto negli ultimi trent'anni "fanno lavorare aerodinamicamente" la componentistica della carrozzeria. Dal 2022 l'effetto suolo generato dal fondo vettura farà il grosso di questo "lavoro". Praticamente stiamo parlando di due animali differenti.

Le scuderie dovranno decidere come allocare le risorse per far fronte a questa dicotomia, così come avrebbero dovuto fare nel 2020, se non ci fosse stato il Covid-19. In questo strano déjà vu dobbiamo, però, considerare anche altri dettagli, inediti nel 2020.

PU, prove aerodinamiche e parti comuni

Dobbiamo considerare, infatti, le varie misure a tutela finanziaria. Il 2022 potrebbe ricevere qualche eredità dal 2021. Ad esempio, la concessione nell'aumento del peso della PU trova le sue ragioni nell'escludere l'impiego di materiali troppo "esotici" in favore di quelli più standard.

Se dovesse entrare in vigore il congelamento fino al 2025 sulle specifiche delle PU (manovra che consentirebbe alla Red Bull di giocare la carta di una motorizzazione propria basata sulla proprietà intellettuale Honda), partire bene nel 2021 vorrebbe dire andare forte 2022.

L'introduzione di regole molto più stringenti sulla componentistica omologata da montare sulle monoposto, così come parti trasferibili e parti prescritte, teoricamente fa sì che la differenza di prestazioni vada costruita nel giusto setup dei dettagli. In questo campo entrano a gamba tesa misure come quella del BOP sui test aerodinamici, che possono intaccare i programmi di ricerca e sviluppo sulle nuove monoposto.

Conclusioni

Alla fine di questo lungo discorso, quasi psichedelico nei suoi bizantinismi, risulta chiaro come, per le scuderie, la transizione dal 2021 al 2022 sia un esercizio complicato. Paradossalmente, lo scenario dello scorso anno (ad inizio stagione e prima della pandemia) era più semplice. Troppe piccole modifiche introdotte tra il 2020 e il 2021, troppa influenza del 2021 sul 2022.

Difficile prevedere e capire bene cosa si deciderà nelle scuderie. Secondo indiscrezioni, ad esempio, Haas avrebbe deciso di lavorare a tutto vapore sul progetto del 2022, mettendo relativamente in secondo piano il progetto 2021. In realtà più competitive o blasonate cosa succederà? Basterà solo un'oculata pianificazione?

Rimane surreale constatare che una situazione del genere, in cui le scuderie maggiori potrebbero fare "esplodere" i costi gestionali (cercando escamotage nel centrare i budget previsti) per rimanere sulla cresta dell'onda, sia stata generata da una serie di misure preposte al contenimento dei costi e, in ultima analisi, alla tutela finanziaria.

Luca Colombo