L’annuncio dell’uscita di Honda dalla F1 ha sicuramente lasciato spiazzato in molti tra tifosi ed addetti ai lavori. Una grana non indifferente soprattutto per il team Red Bull che dal prossimo anno dovrà trovare un nuovo motorista. Quale futuro attende gli uomini di Milton Keynes?

NON BASTA ESSERE CLIENTI

Alla Red Bull sicuramente hanno imparato che per avere successo in F1 non basta essere dei semplici clienti, ma si deve avere un rapporto privilegiato con chi costruisce le Power Unit. Rapporto che al momento i bibitari non hanno. Mercedes, Ferrari e soprattutto Renault non sembrano per niente entusiasti di dover fornire le loro Power-Unit ma saranno costretti da obblighi di regolamento.

E dal suo lato è altamente improbabile che Red Bull concluda un accordo con un fornitore esistente senza avere condizioni di vantaggio o quantomeno pari al team ufficiale. Una cosa che l'azienda austriaca però può vantare è la grande disponibilità economica. Red Bull ha speso circa 400 milioni di dollari in F1 l'anno scorso con le sue due squadre, ma se decidesse di finanziare un programma motore niente gli vieterebbe di farlo. La questione è se vuole veramente farlo.

UNA NUOVA COLLABORAZIONE

Sebbene la società austriaca potrebbe non voler investire nella produzione di motori, ci sono altri modi in cui un tale programma potrebbe essere utilizzato, lo dimostra la recente collaborazione con Aston Martin. L'opzione migliore sarebbe trovare un nuovo produttore disposto a collaborare con la Red Bull e ad investire nella produzione di motori. Il team di Milton Keynes potrebbe per esempio scegliere di acquisire la proprietà intellettuale del programma Honda ed utilizzare un altro marchio commerciale da apporre sulla livrea della monoposto.

Va comunque ricordato che la Red Bull è arrivata molto vicino a fare un accordo con il gruppo Volkswagen alcuni anni fa, poco prima che scoppiasse lo scandalo diesel. Si dice che Porsche, all'epoca progettò un prototipo di motore F1 per le regole attuali e potrebbe essere ripreso se il nuovo capo della Volkswagen Herbert Diess fosse interessato.

UN PROGETTO TUTTO NUOVO

Viene spesso sostenuto che progettare una nuova Power-Unit sia troppo costoso, ma i costi attuali di sviluppo sono molto ridotti rispetto all’inizio dell’era ibrida in cui era tutto nuovo. Adesso è possibile sfruttare il know-how di altre aziende già presenti nel Circus per non dover per forza partire da zero. Le attuali regole del motore dureranno fino alla fine del 2025, il che significa che qualsiasi programma iniziato nel 2022 potrà essere portato avanti almeno per quattro stagioni prima che i regolamenti cambino.

E non ci aspettiamo nemmeno troppi cambiamenti dalle prossime regole che sicuramente manterranno l’attuale impostazione con una presenza più importante della parte elettrica come vuole l’industria dell'auto di oggi. Quindi per Red Bull potrebbe essere arrivato il momento di investire in qualcosa di nuovo e ridare aria ad un Circus che sembra perdere appeal e tifosi ogni giorno che passa.

Leggi anche: F1 | HONDA SI RITIRA: QUALE SARÀ IL FUTURO DELLA F1 DAL 2022?

Julian D’Agata