La Red Bull avrà un nuovo olandese volante nel suo roster piloti: Rudy Van Buren sarà il nuovo Simulator Test e Development Driver della scuderia di F1 basata a Milton Keynes dal 2023. Ruolo sempre più importante, quello del simulatore, considerando le limitate possibilità di effettuare test in pista. Van Buren prenderà il posto di Alex Albon, che ricopriva il ruolo fino alla passata stagione, avendo indirizzato lo sviluppo dell’attuale RB18 ed ora protagonista in F1 con la Williams. Van Buren potrebbe quindi mettere in pausa la sua carriera da pilota (l’olandese corre attualmente in Porsche Supercup), ma la chiamata di Red Bull rappresenta un palcoscenico troppo importante per dire di no.

UNA LUNGA ESPERIENZA AL SIMULATORE

Per chi non conoscesse il nome di Rudy Van Buren, il 30enne olandese ha avuto una lunga carriera nel simracing prima di avere l’opportunità di lavorare come pilota al simulatore di altri importanti marchi. Una carriera iniziata nel 2006 dai kart, poi terminata anzitempo per motivi economici come purtroppo spesso accade. Van Buren ha dovuto ripiegare sul simracing nel 2011, raggiungendo il risultato più importante nel 2017, quando ha vinto la prima edizione del World’s Fastest Gamer. Grazie a quel successo è stato ingaggiato da McLaren come pilota di sviluppo al simulatore ed in seguito ha lavorato anche per Mahindra in Formula E nello stesso ruolo.

L’olandese detiene quindi una bella esperienza in questo campo e sarà una nuova risorsa della Red Bull a partire dalla prossima stagione. Come accennato, la sua carriera da pilota nella realtà potrebbe subire un pesante stop. Van Buren aveva iniziato a correre nella Porsche Carrera Cup Germania ed in seguito nella più blasonata Porsche Supercup con il supporto di Studio397 e Motorsport Games, casa di sviluppo del software di simulazione rFactor 2.

VERSTAPPEN E VAN BUREN: AMICI E COMPAGNI DI ENDURANCE

Il connazionale di Verstappen ha continuato nel frattempo la carriera nel simracing, entrando proprio nel Team Redline come compagno di Max dopo essersi conosciuti nel 2018. Il duo olandese ha vinto assieme alcune gare endurance, sottolineando il talento di entrambi al simulatore. Inoltre, alcune fonti dichiarano che sia stato proprio Verstappen a spingere la Red Bull per avere Van Buren in questo ruolo. Lo stesso pilota olandese ha riconosciuto di avere uno stile di guida simile a Max quando si tratta di settare la macchina, ma ha detto anche come il suo ruolo sia quello di indirizzare lo sviluppo per entrambi i piloti.

VAN BUREN: "UNO DEI MOMENTI DELLA VITA IN CUI PUOI DIRE DI ESSERE ORGOGLIOSO"

Non potevano mancare le parole del neo acquisto della squadra anglo-austriaca: “È un passo avanti nella fiducia e in generale c'è più responsabilità, più giorni passeranno più sarò coinvolto. Il mio ruolo è ancora un piccolo pezzo del puzzle, sono i ragazzi in pista e gli ingegneri che fanno tutto il lavoro magico. Con la simulazione che ottiene sempre più apprezzamento all'interno dei team di F1, con tutti gli sviluppi, è diventata una cosa sempre più importante all'interno del team. È un cambiamento di carriera dopo i tre anni di Porsche, ma se un'occasione così buona si presenta sul percorso allora devi afferrarla con entrambe le mani. È uno dei momenti della vita in cui puoi dire di essere orgoglioso”.

Ha aggiunto poi in relazione al suo rapporto con Verstappen: “Ricordo che una delle prime gare che abbiamo fatto insieme ha detto che era più nervoso nella simulazione di quanto non lo fosse per la realtà. È stato in rFactor 2 con una LMP2 a Silverstone e abbiamo vinto quella gara.”

VERSTAPPEN: "RUDY PUÒ METTERSI NELLO STILE DI GUIDA DI QUALCUN ALTRO"

Anche il Campione del Mondo di F1 ha detto la sua riguardo all’ingresso di Van Buren in squadra: “Conosco Rudy da molto tempo, in modo non ufficiale già nel simulatore parliamo di cose, ovviamente durante un weekend di gara un po' meno perché a volte anche lui è impegnato e tu ti concentri solo sul tuo lavoro. Spiego le mie sensazioni su ciò di cui ho bisogno dall'auto e penso che la cosa davvero positiva di Rudy sia che può anche mettersi nello stile di guida di qualcun altro, sa di cosa ha particolarmente bisogno quella persona dall'auto. E penso che sia per questo che ha un grande valore anche nel simulatore”. L’ingresso di Rudy Van Buren in Red Bull sottolinea ancora una volta come si sia creato un filo armonico e, di conseguenza, vincente tra la scuderia di Milton Keynes e Max Verstappen.

Antonio Fedele