Finalmente in Austria ci sarà il tanto atteso primo semaforo verde della stagione 2020 di F1. In questa lunga pausa forzata i vari team hanno potuto scandagliare e lavorare sulle lacune tecniche emerse nei test di Barcellona. Come previsto sono state numerose le indiscrezioni rilasciate sui tre top-team riguardo il loro livello tecnico. A tenere banco sono soprattutto le illazioni su una possibile scala dei valori in campo.

Stando alle ultime voci la Mercedes sarà ancora la vettura da battere ma, a differenza delle ultime stagioni, dovrà vedersela con la Red Bull, che ha scalzato il ruolo di seconda forza alla Ferrari. Come al solito, solamente le prime qualifiche e la prima bandiera a scacchi potranno dissipare un po’ di dubbi. Nel frattempo andiamo a osservare come si sono preparati i tre top-team, facendo il punto sulla situazione tecnica a monte del primo GP di F1 in Austria.

Mercedes: la prima della classe con l’incognita Power Unit

Il team anglo-tedesco si presenta in Austria con i favori dei pronostici. Nelle ultime due stagioni le frecce d’argento hanno toccato il loro minimo stagionale proprio sul Red Bull Ring. La causa: una combinazione legata all’altitudine e all’eccessiva temperatura atmosferica. Durante il periodo di lockdown i tecnici della stella hanno lavorato su tre fronti: aerodinamico, telaistico e sulla Power Unit. Proprio da quest’ultima si aspettano le risposte più importanti. Infatti a tenere banco è l’addio di Andy Cowell, al vertice della sezione Mercedes AMG Performance Powertrains.

Sono stati risolti i problemi legati ai cuscinetti che hanno causato gli stop sul tracciato di Montmelò. Così come sarà di vitale importanza l’utilizzo di una nuova benzina studiata appositamente per ridurre le temperature di esercizio e l’affidabilità complessiva della parte endotermica. A completare il pacchetto un turbo con dimensioni leggermente più grandi. Dal punto di vista aerodinamico la W11 presenterà un pacchetto leggermente evoluto per adattarsi alla conformazione atipica del tracciato austriaco. Gli occhi saranno puntati ancora una volta sulla novità dell’anno: il DAS, che potrebbe dare un notevole vantaggio sia in qualifica che soprattutto nelle prime fasi di gara.

Ferrari: partenza in difesa aspettando l’Ungheria

Indubbiante è stato il team che ha fatto più parlare di se in questa pausa forzata. La Ferrari, dopo numerose ipotesi e congetture (ne parliamo qui), si presenterà in Stiria con un pacchetto aerodinamico molto simile a quanto visto in Spagna a febbraio. Tutto ciò è stato spiegato in maniera chiara da Mattia Binotto: “Le risultanze emerse dai test ci hanno fatto capire dove intervenire sugli sviluppi futuri in ambito aerodinamico. Capito gli errori abbiamo stilato una nuova tabella di marcia riguardante diversi aspetti della vettura. Eravamo già consci che le novità non sarebbero state pronte per la prima gara stagionale.”

Risultato: le novità sulla SF1000 le vedremo solamente dal GP di Budapest. Sicuramente ci saranno minimi adattamenti per quanto riguarda la veste aerodinamica. Così come gli interventi sul corretto funzionamento della sospensione posteriore che ha creato diversi grattacapi nel terzo settore, quello più guidato, del Montmelò. Insomma per il team di Maranello ci sarà da stringere i denti nella doppia trasferta austriaca. Ma a correre loro in soccorso sarà l’evoluzione della Power Unit che dovrebbe garantire un incremento di circa 20 Cv, oltre ad una migliore gestione del carburante e una maggiore affidabilità. La situazione tecnica per la Ferrari in Austria sembra non essere al top e dovremo aspettare il dipanamento del mondiale di F1 per capirne gli sviluppi.

Red Bull: sarà veramente la seconda forza in campo?

Sinora, a detta di Elmut Marko, pare il team più in palla della prima fase del Mondiale. Ovviamente sarà il cronometro a confermare o meno tale affermazione. Però il generale ottimismo che aleggia a Milton Keynes fa ben sperare. In particolare la RB16 si è dimostrata subito affidabile e veloce nei test di Barcellona, cosa che non avveniva da diversi anni. Anche i piloti hanno avuto parole positive sul lavoro svolto dal team diretto da Adrian Newey. I tecnici hanno costruito una monoposto molto compatta nella zona centrale con lo scopo di migliorare i flussi esterni diretti al posteriore e far lavorare al meglio l’assetto picchiato.

A livello aerodinamico le prime novità si sono viste già nel filming Day di Silverstone. Albon ha portato in pista una nuova versione del fondo piatto, modificato negli slot davanti agli pneumatici posteriori. L’obiettivo è di correggere i flussi posteriori e creare un miglior effetto sigillo del fondo. Inoltre, dopo una smentita iniziale, pare che la Honda porterà la nuova spec 2 della sua Powerr Unit, in grado di aumentare leggermente la potenza e soprattutto innalzare la voce affidabilità.

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Michele Montesano