WRC | Rovanpera lascia: il futuro tra cambiamenti e la suggestione F1
La decisione del finlandese di ritirarsi dal Mondiale Rally alla fine dell'anno apre molti scenari sul suo futuro tra le monoposto e lo stato di salute del WRC

Il mondo del rally e del motorsport in generale si è svegliato nella giornata di ieri con una notizia inaspettata; l'annuncio di Kalle Rovanpera di ritirarsi dal WRC al termine della stagione ha infatti spiazzato tutti gli addetti e gli appassionati, soprattutto alla luce del suo passaggio alle ruote scoperte per il 2026. Una mossa che apre a diversi scenari su quello che potrà essere il futuro del pilota finlandese, ma anche su quello del Mondiale Rally.
Rovanpera “imita" Rossi e va alla ricerca di nuove sfide
Che Kalle avesse voglia di andare oltre i suoi confini era noto già da diverso tempo: aveva deciso di effettuare un programma “part-time” nella stagione WRC 2024, dilettandosi così in altre categorie come il drifting e GT. In quest'ultima in particolare il finlandese si è messo in risalto, partecipando alla Porsche Carrera Cup Benelux (dove ha ottenuto tre vittorie e 5 podi) e presenziando al round finale della Carrera Cup Italia a Monza. Sempre in quell'anno, Rovanpera ha poi avuto l'occasione grazie a Red Bull di provare una monoposto di F1 (la RB9) in una sessione di test al Red Bull Ring di Spielberg.
Ora, dopo due titoli mondiali WRC e 17 rally vinti, Rovanpera ha deciso che era il momento di dedicarsi a tempo pieno nel circuito, annunciando insieme il suo ingresso a tempo pieno in Super Formula per il 2026 con l'intenzione di gareggiare nel campionato FIA Formula 2 per il 2027. “Un salto nel buio”, come detto da Kalle stesso, che ricorda molto il passaggio di Valentino Rossi dalle due alle quattro ruote, con la grande differenza che il pesarese passò alle GT3 dopo il suo ritiro dal Motomondiale nel 2021, mentre la nuova vita del pilota finlandese avviene a soli 25 anni appena compiuti, quando è ancora nel suo periodo “prime”.
Il WRC non ha più la sua stella: è panico per il 2027?

Ed è proprio questo aspetto che fa suonare l'allarme generale alla FIA per lo stato di salute del Mondiale Rally. Da tempo il WRC fatica ad attrare costruttori per la categoria Rally1 con le sole Toyota e Hyundai a gareggiare con le loro squadre factory e la Ford che supporta in maniera semi-ufficiale M-Sport. Un numero troppo ridotto per un Mondiale Rally che ha visto la propria storia scritta da marchi leggendari come Lancia, Audi, Subaru, Mitsubishi, Citroen e Volkswagen. Ma è proprio il futuro che lascia perplesso il più entusiasta degli appassionati di rally.
Nonostante un regolamento tecnico 2027 pensato per abbattere i costi (saliti alle stelle dopo l'introduzione dell'ibrido) e garantire più flessibilità nella progettazione delle vetture, l'interesse dei nuovi costruttori per il nuovo WRC ha stentato a decollare. Vero, mancano ancora gli ultimi dettagli da finalizzare, come il roll cage, ma al momento non si sono fatti avanti candidati particolari. Si è registrato solo un timido interesse da parte di Skoda (principalmente tramite le parole di un Mikkelsen che sta provando a convincere la casa cecoslovacca) e di Dacia, col gruppo Renault che starebbe parlando con Prodrive. Tuttavia un loro ingresso potrebbe andare solo a riempire lo slot di una Hyundai che, tra i dubbi sul regolamento tecnico per quanto riguarda il propulsore e l'impegno prossimo della “sorella” Genesis nel FIA WEC, potrebbe decidere di staccare la spina al programma rally nel 2027.
Con Ford che dovrebbe mantenere il suo impegno semi-ufficiale con M-Sport, solo Toyota al momento ha confermato il suo impegno per il nuovo ciclo di regolamenti. Un quadro preoccupante che si aggrava ancora di più con la partenza di uno come Kalle Rovanpera che, dopo essere stato il più giovane di sempre a vincere un Mondiale Rally, poteva diventare l'uomo-copertina del WRC così come furono al loro tempo Loeb e Ogier. Quest'ultimo gareggia ancora, anche se part-time, ma a dicembre avrà 42 anni e il momento di appendere definitivamente il casco al chiodo si fa inevitabilmente sempre più vicino: a parte lui, in termine di personalità, spicca solo l'estone Ott Tanak che però, oltre ai confini nazionali, fatica a far muovere le masse come hanno fatto a loro tempo Sébastien o Kalle.
Kalle e la F1: un sogno proibito o una possibilità reale?

Parlando proprio di Rovanpera, il suo programma Super Formula per il 2026 con la volontà di entrare nella FIA F2 per l'anno successivo, ha acceso un pensiero nella testa degli appassionati: e se Kalle stesse pensando di andare in Formula 1? Questo è molto difficile da prevedere, in primis per il discorso Superlicenza FIA che serve per entrare in F1 e che richiede ad un pilota di aver ottenuto 40 punti nelle ultime tre stagioni. Ovviamente il WRC è escluso da tale sistema, mentre Super Formula e Formula 2 offrono rispettivamente i seguenti punteggi: 25-20-15-10-7-5-3-2-1 per la serie nipponica e 40-40-40-30-20-10-8-6-4-3 per il campionato cadetto della FIA.
Tuttavia, la prospettiva di vedere Rovanpera competere contro piloti come Verstappen, Leclerc, Piastri e Antonelli crea molta curiosità tra gli appassionati per il percorso che il pilota finlandese vorrà fare nelle gare su circuito. E non è nemmeno una possibilità tanto remota. Ricordiamo il test fatto nel mese di novembre del 2024 con la Red Bull RB9 dove, a detta degli addetti, Kalle “impressionò” gli ingegneri della scuderia di Milton Keynes. Ma a giocare a suo favore, oltre all'età ancora giovane di 25 anni, è anche il rapporto di partnership tra Toyota GAZOO Racing e MoneyGram Haas F1 Team, firmata anch'esso nell'autunno del 2024.
Non abbiamo la sfera di cristallo per dire che Rovanpera arriverà o anche solo che punti ad arrivare in F1 nei prossimi anni. Ma se uno come Colton Herta che, dopo tanti anni da protagonista in IndyCar, è determinato a riprovarci per la massima serie con Cadillac tanto da essere disposto a farsi “retrocedere” in Formula 2, allora perché Kalle non può provarci? Vero, il finlandese partirà da zero rispetto al californiano e forse gli ci vorrà più tempo per ambientarsi alla nuova dimensione, ma immaginare storie come questa è anch'esso il motivo per cui amiamo il motorsport. E allora lo aspetteremo, augurando a Rovanpera un grande in bocca al lupo per questa sua nuova avventura.
Andrea Mattavelli