WRC | Skoda potrebbe “sostituire” Hyundai dal 2027?
Andreas Mikkelsen ha svelato il suo "lavoro" atto a convincere i vertici della casa ceca a entrare in gioco con le Rally1

Il futuro del marchio Hyundai all’interno del WRC continua, nonostante la conferma della partecipazione al campionato 2026, ad essere alquanto nebuloso. Nello stesso tempo, il cambio di regolamenti pensato per ridurre i costi e semplificare le vetture potrebbe indurre altri marchi ad entrare: tra questi potrebbe farsi strada Skoda, attualmente impegnato in grande stile nel WRC2.
Toyota continua a spingere, mentre per Hyundai del doman non v’è certezza
Guardando alle squadre e ai marchi che ad oggi animano il campionato, il WRC ha una grande certezza chiamata Toyota. La Casa giapponese, dal momento del suo ritorno in grande stile nel mondo del traverso, datato 2017, ha messo in campo un impegno importante che la ha portata sempre più ad essere un punto di riferimento per tutti. E questo è avvenuto non solo per le vittorie ottenute, ma per la capacità di saper sviluppare soluzioni importanti, oltre a vetture Rally2 e Rally3, senza sacrificare mai la prestazione generale. Effettivamente, gli uomini di Jari-Matti Latvala sono sembrati i meno “preoccupati” rispetto ai cambiamenti regolamentari imposti dalla Federazione.
Situazione diametralmente opposta quella che invece vede come protagonista Hyundai. Già da parecchio tempo nel paddock circolavano voci importanti in merito ad un disimpegno, perlomeno ufficiale, da parte dei coreani per concentrarsi sul progetto Genesis Magma con la vettura Hypercar in progetto per WEC e IMSA. Qualche settimana fa era arrivata la notizia ufficiale che i due progetti in realtà procederanno, almeno per quanto riguarda il 2026, affiancati. Oltre, però, ad ora non si spinge nessuno, e anche le recenti dichiarazioni di Demaison non sembrano lasciare aperti troppi spiragli.
Valuteremo la questione se le regole saranno più flessibili per quanto riguarda il propulsore. Un produttore come Hyundai ha bisogno di più tecnologia nelle automobili. Vogliamo promuovere la regola del “vinci la domenica, vendi il lunedì” che andava tanto di moda in passato. Non siamo interessati alle vetture che la FIA sta cercando di spingere per il 2027.
Insomma, la scelta di abbandonare la power unit ibrida per adottare carburanti 100% ecologici con il tetto dei 345.000 euro continua a non essere gradita agli uomini Hyundai. Le parole di Demaison, nonostante il rinnovo dell’impegno per il 2026, lasciano pochi spiragli per il futuro, anche perché la flessibilità richiesta è già in larga parte contemplata dai regolamenti. Anche per questo motivo, si fatica a pensare ad una Hyundai presente al via nel 2027. Al suo posto, però, potrebbero esserci altre case interessate.
Mikkelsen: “Sto provando a convincere Skoda a entrare nelle Rally1”
Nei mesi passati sono stati fatti i nomi di alcuni marchi che avrebbero volto il proprio sguardo con un certo interesse verso il WRC e che potrebbero fare parte del lotto dei partenti in vista del 2027. Negli ultimi giorni, a suscitare interesse sono state le parole di Andreas Mikkelsen, intervenuto ai microfoni del podcast del canale web di Dirtfish. Il norvegese, che vanta una importante esperienza nel Mondiale Rally con Volkswagen, Citroen e, ultimamente, Hyundai, sta lavorando per convincere Skoda ad entrare come team ufficiale tra le Rally1.

Il marchio ceco di proprietà del gruppo di Wolfsburg è da anni un punto di riferimento per quanto riguarda le categorie, chiamiamole così, “cadette”. La Skoda Fabia da diversi lustri è infatti protagonista, tra Super2000, R5 e, infine, Rally2. Lo stesso Mikkelsen ha un’esperienza importante al volante della vettura, avendo con essa vinto l’Intercontinental Rally Championship nel 2011 e 2012, e avendola poi guidata negli anni in cui si è trovato a non avere un volante da titolare.
Voglio tornare a correre a tempo pieno nel Mondiale. Sto lavorando per cercare di convincere gli uomini di Skoda a tornare insieme ad essere protagonisti. Penso che, guardando anche alla nostra storia comune, questa sarebbe la scelta corretta sia per me che per loro. Penso che i nuovi regolamenti interessanti, e credo proprio che tutti stiamo solo attendendo le ultime rifiniture in merito per vedere se saranno in grado di attrarre nuovi attori. A quel punto, per tutti si tratterà di capire che strategia adottare e quale strada intraprendere.
Se son rose, fioriranno, dice un vecchio detto dalle nostre parti. Certo che le parole di Mikkelsen, al di là del risultato finale, possono in qualche modo accendere l’interesse di tanti. Il WRC sta cercando disperatamente un modo per continuare ad essere leader del mondo del traverso, e il nuovo set di regolamenti si era reso necessario per trovare un modo di attrarre nuove case, e se l’interesse di un marchio come Skoda dovesse essere confermato si tratterebbe veramente di una boccata di aria fresca per tutto il movimento.
Calendario: il CER non si arrende e ci riprova per il 2027
Dopo la trasferta sudamericana, il Circus del traverso tornerà sugli asfalti tedeschi, austriaci e cechi per quello che sarà l’ultimo appuntamento nel Vecchio Continente: il Central European Rally. L’edizione in programma sarà solo la terza, ma le difficoltà incontrate negli anni passati hanno indotto la FIA ad escludere l’evento già a partire dalla prossima stagione. Le ragioni sembrano per la maggior parte riconducibili a questioni “logistiche”: organizzare un rally di queste dimensioni richiede uno sforzo enorme a tutti i team e ai piloti, con trasferimenti lunghissimi e parchi assistenza molto distanti.
L’organizzatore, però, non sembra essere intenzionato ad arrendersi, e pare stia preparando un’ulteriore rivoluzione in vista del futuro, con la volontà di tentare un rientro in ottica 2027. Stando alle notizie che rimbalzano dalla Germania, il nuovo centro nevralgico del rally dovrebbe divenire il tracciato del Nurburgring, situato in una posizione strategica vicina alle zone della Mosella, non distante da Belgio e Lussemburgo. Un’idea che potrebbe essere vincente, ma che resta comunque da valutare con attenzione per quanto riguarda costi e, anche stavolta, problematiche di tipo logistico.
Nicola Saglia