Credits: FIA, fwww.formula1.com
Credits: FIA, fwww.formula1.com

Con la stagione 2025 ufficialmente conclusa e il 2026 alle porte, FIA e F1 hanno riscontrato la necessità di diramare un'informativa tecnica, destinata soprattutto ai tifosi, tesa a fornire una maggiore chiarezza a livello tecnico e lessicale di quanto vedremo a bordo delle monoposto dalla prossima stagione in poi.

Perché proprio ai tifosi?

Prima di entrare nella descrizione delle novità, è necessario notare come il Circus abbia sostanzialmente preso atto che la rivoluzione normativa del 2026 comporti un cambiamento radicale (su più livelli) nelle monoposto e che la semplificazione della terminologia tecnica sia la strada migliore per far comprendere appieno ai tifosi cosa accadrà in pista.

Nell'ottica di ampliare la portata del prodotto ad una platea più ampia, il Circus ha attuato un piano di consultazione con tifosi “nuovi, occasionali e affezionati per capire che tipo di terminologia li avrebbe aiutati a comprendere meglio le caratteristiche chiave del nuovo regolamento”, dalla quale pare sia risultato, cosa molto buffa e molto allarmante allo stesso tempo, che una grossa porzione di pubblico non avesse un'idea consolidata di cosa fosse il DRS.

Le novità

Con il dichiarato obiettivo di introdurre cambiamenti che “rivoluzionino l'ordine delle forze in campo, creando nuove emozioni ed offrendo al contempo gare incredibili”, nel 2026 vedremo monoposto sostanzialmente differenti da quelle che abbiamo visto dal 2022 ad oggi. Sintetizzando:

  • Le monoposto saranno più piccole e leggere, con passo ridotto di 200 mm (a 3400 mm), larghezza di 100 mm (a 1900 mm), larghezza del pianale ridotta di 150 mm e peso minimo ridotto di 30 kg (a 770 kg), così da avere vetture più agili e reattive
  • Livelli di carico deportante ridotto, con deportanza complessiva ridotta di circa il 15-30% rispetto alle monoposto attuali, frutto della rimozione dei tunnel Venturi sul pianale (si ritornerà a fondi piatti con estrattori); contemporaneamente, giocoforza, andrà a ridursi la resistenza aerodinamica, secondo i calcoli con un valore complessivo ridotto fino al 40%
  • Introduzione dell'aerodinamica attiva, con piani alari anteriori e posteriori mobili (a comando) che vanno a dare luogo, nello stesso giro, a due configurazioni, per alta e bassa deportanza; contemporaneamente si nota la messa al bando delle beam wing al posteriore e degli impennaggi alari taglia-turbolenze sulle gomme anteriori
  • Pneumatici con cerchi da 18 pollici, ma più stretti all'anteriore di 25 mm e al posteriore di 30 mm, riducendo la resistenza aerodinamica dovuta al rotolamento
  • Power unit con ripartizione ~50/50 tra il contributo della combustione interna (ICE) e il contributo della potenza elettrica; la rigenerazione ibrida sarà semplificata, con la rimozione del complicato MGU-H (che, tra l'altro, non ha ricadute sul mercato automobilistico), e il recupero MGU-K aumentato significativamente (da 120 kW a 350 kW); le ICE saranno alimentate da carburante sostenibile, che teoricamente non dovrebbe compromettere le prestazioni

Nuova terminologia

Queste novità comporteranno l'utilizzo di una nuova terminologia, che FIA e F1 hanno tenuto a chiarire, per evitare qualsiasi malinteso e acronimi confusionari come MOM (Manual Override Mode) o X-Mode e Z-Mode per le configurazioni aerodinamiche disponibili con l'aerodinamica attiva. Anche in questo caso andiamo a sintetizzare:

  • Modalità sorpasso (overtake mode): consente ai piloti entro un secondo da una vettura che precede di utilizzare una potenza extra per effettuare un
    sorpasso; nelle intenzioni sostituisce il DRS nel facilitare i sorpassi in pista, essendo uno strumento strategico da utilizzare una tantum o in maniera distribuita su un giro
  • Modalità boost (boost mode): strumento di distribuzione dell'energia gestito dal pilota tramite il Sistema di Recupero dell'Energia (ERS), da utilizzare arbitrariamente (attacco o difesa) a seconda della posizione in pista; fornisce al pilota la massima potenza dal motore e dalla batteria schiacciando un pulsante
  • Aerodinamica attiva (active aero): rende utilizzabili angolazioni regolabili dinamicamente degli elementi alari anteriori e posteriori in specifiche sezioni con le modalità Curva e Rettilineo; teoricamente consente adattabilità strategica e massimizza il pieno utilizzo della potenza della vettura
  • Ricarica (recharge): semplicemente il processo di ricarica della batteria con l'energia recuperata in frenata o in rilascio

Cosa riserverà il futuro?

Secondo gli intenti del Circus, con questa nuova generazione di monoposto, i piloti avranno più controllo sulle decisioni critiche relative all'impiego delle vetture in pista, inserendo nuovi elementi tattici e fornendo dei mezzi che dovrebbero evidenziare meglio le abilità di guida.

Qualche tempo fa avevamo provato a delineare il pilota ideale per questa nuova generazione di vetture, senza dimenticare i riscontri di chi ha provato al simulatore i nuovi concetti regolamentari, definendo le monoposto del futuro “tristi”. In tutta franchezza, la F1 è chiamata a mostrare i muscoli con questa generazione di monoposto, visto che le vetture del tipo “2021” non hanno raggiunto gli obiettivi fissati all'epoca.

Manca poco più di un mese ai test privati di Barcellona (26 - 30 gennaio 2026), dove effettivamente scopriremo le nuove monoposto, con gli inevitabili problemi di gioventù. Da lì in poi, solo il tempo dirà se le nuove regole hanno fatto centro o se, passato il periodo di prova con le nuove soluzioni, si ritornerà ad uno scenario meno…eccitante.

Luca Colombo