F1 | Tragedia su Kick: la morte dello streamer scuote Sauber
La tragedia che ha colpito Kick mette Sauber sotto pressione: partnership e immagine del team sono in discussione.

Un drammatico episodio verificatosi in Francia ha avuto immediate ripercussioni anche nel paddock di Formula 1. Jean Pormanove, pseudonimo di Raphaël Graven, streamer francese di 46 anni con oltre un milione di follower, è morto il 18 agosto durante una diretta maratona su Kick, piattaforma di live streaming e title sponsor del team Stake F1 Team Kick Sauber.
La vicenda, ancora al centro di un’inchiesta giudiziaria, ha sollevato pesanti interrogativi sulla sicurezza dei contenuti trasmessi in rete e, di riflesso, sul legame tra la scuderia elvetica e il controverso colosso dello streaming online.
La morte in diretta
Graven stava partecipando a una maratona di 10 giorni consecutivi di live streaming sul canale francese Le Lokal, noto per format estremi e controversi. Secondo quanto riportato da diversi media francesi e internazionali, lo streamer sarebbe stato sottoposto a privazioni di sonno, umiliazioni, violenze fisiche e presunto consumo di sostanze tossiche.
Nella notte tra il 18 e il 19 agosto, Pormanove è stato trovato privo di vita nella sua abitazione di Contes, vicino Nizza. I co-streamer identificati online come “Naruto” e “Safine” sono accusati di aver continuato la trasmissione nonostante le condizioni critiche dell’uomo. La procura di Nizza ha aperto un’inchiesta e disposto un’autopsia per chiarire le cause esatte del decesso.
Le reazioni di Kick e il legame con Sauber
Kick, fondata nel 2022 dai creatori della piattaforma di scommesse Stake, ha diffuso una nota ufficiale esprimendo cordoglio e annunciando la sospensione dei co-streamer coinvolti oltre alla cessazione della collaborazione con l’agenzia francese Le Lokal. La società ha inoltre avviato una revisione dei contenuti ospitati sul proprio servizio, finito da tempo sotto accusa per le politiche di moderazione estremamente permissive.

La tragedia ha coinvolto anche il mondo della Formula 1. La Sauber, che dal 2024 gareggia con la denominazione Stake F1 Team Kick Sauber, è stata costretta a prendere posizione. In un comunicato ufficiale, la scuderia ha dichiarato:
«Siamo rattristati da questa tragedia e confidiamo che Kick prenda tutte le misure necessarie per garantire le sue protezioni e tutelare i creator».
Un messaggio breve e prudente, di un team che non è nuovo a polemiche legate ai propri sponsor (in passato per il gioco d'azzardo), che riflette la delicatezza della situazione: dipende dagli sponsor per la propria stabilità finanziaria, ma deve fronteggiare i rischi di danno reputazionale derivanti da legami con marchi controversi.
Per la Sauber la vicenda apre quindi un fronte scomodo, anche se la partnership con Kick e Stake è destinata comunque a concludersi entro fine 2025. Dal 2026, infatti, la scuderia entrerà ufficialmente nell’orbita Audi, con Revolut come nuovo title sponsor.
Un cambio che, oltre a motivazioni industriali e strategiche, viene letto anche come un modo per voltare pagina e allontanarsi da brand controversi.
Il caso etico: un dibattito aperto
La morte di Jean Pormanove ha riportato alla ribalta i rischi del cosiddetto trash streaming, fenomeno già noto in Europa orientale e ora diffuso anche in Francia. Inoltre, si riaccende il dibattito sulla responsabilità delle piattaforme digitali e sulle implicazioni etiche degli sponsor nello sport di alto livello.
Un campanello d'allarme questo anche per la F1. La categoria, sempre più legata a partnership di natura digitale e finanziaria, si trova ciclicamente a dover bilanciare la necessità di sostegno economico con la propria reputazione globale.
Per Sauber, il 2025 sarà l’ultimo anno con Kick sulle fiancate. Ma fino al passaggio ad Audi, il team dovrà convivere con il peso di una tragedia che, seppur nata lontano dalle piste, ha investito in pieno anche il suo mondo.
Anna Botton