Credits: Mclaren / Twitter X
Credits: Mclaren / Twitter X

Il circus lascia Jeddah con tante storie da raccontare, in primis quella di Oliver Bearman, ma anche delle polemiche per alcuni episodi successi in pista. Uno di questi è il jump start “fantasma” di Lando Norris, visto in diretta dai spettatori e dagli altri piloti ma non punito dai commissari. Tranquilli: ciò può essere spiegato facilmente esplorando i reami del Regolamento Sportivo, ma prima occorre fare ordine.

L’episodio

Partiamo dal principio: dopo le 5 luci rosse, il pilota della McLaren si muove in anticipo e si ferma pochi centimetri dopo lo spegnimento del semaforo e il via del Gran Premio. Tale manovra va a penalizzare Norris già di suo, in quanto il britannico è arrivato in ritardo in curva 1 rispetto ai suoi concorrenti, ma la sensazione dagli spalti, dalle tv delle nostre case e dai piloti che partivano accanto a lui, era quello di una partenza anticipata chiaramente punibile con la penalità.

Tali sensazioni sono andate incontro al parere dei commissari di gara che, dopo aver rivisto l’episodio, hanno deciso di non penalizzare il pilota della McLaren per un semplice motivo: i sensori posizionati ai blocchi di partenza non hanno rilevato un jump start del britannico. Molti di voi saranno straniti o alquanto sorpresi dal motivo della non penalità, soprattutto dopo aver visto le immagini degli on-board, ma c’è un chiaro motivo.

Cosa dice il regolamento

La direzione di gara di Jeddah ha fatto un chiaro riferimento all’articolo 48.1 comma A del Regolamento Sportivo della Formula 1, che recita: “Una penalità prevista dagli articoli 54.3a (5 secondi), 54.3b (10 secondi) o 54.3c (drive-through) può essere inflitta ai piloti se si sono mossi prima del segnale di partenza, sotto il giudizio di un ufficiale FIA e supportato dai trasponder montati su ogni vettura”.

Ciò vuol dire che i sensori posizionati sotto le monoposto al via non hanno rilevato un movimento tale da classificare la partenza di Norris come un  jump start. Come mai? I transponder sulla griglia rilevano si ogni piccolo movimento della monoposto, ma sono disposti di una tolleranza pari a una ventina di centimetri. Questo perché la vettura, andandosi a posizionare sulla propria piazzola e mettendo la prima marcia, sarebbe già in movimento prima ancora dei semafori.

I casi precedenti

Bottas Vettel F1 Start Suzuka 2019
La partenza di Vettel e Bottas a Suzuka 2019 è l'esempio di come Norris non sia stato penalizzato.
Credits: Pirelli F1 Media Area

Tale discussione non è nuova nel mondo della Formula 1: tutto è cominciato nel 2017 prima con il posizionamento al di fuori della sua piazzola per Sebastian Vettel a Shanghai (nel tentativo di difendere la sua posizione) e successivamente con lo scatto fulmineo di Valtteri Bottas al GP Austria del medesimo anno, in cui il finlandese ha “bruciato” i semafori partendo prima di tutti, pur senza superare la linea bianca e, di fatto, evitando la sanzione dei commissari di gara.

Tali episodi hanno portato la FIA ad inasprire le norme in fase di partenza, ma ciò non è servito ad evitare la creazione di episodi “al limite”: alla partenza del GP Giappone 2019, il poleman Vettel parte in anticipo, frena subito dopo, e dietro vede un Bottas che ha “bruciato” nuovamente i semafori per prendersi la vetta della gara e, successivamente, la vittoria. Seguiranno sporadicamente altri episodi simili, come Raikkonen al GP Russia 2019 (penalizzato) o Bottas al GP Ungheria 2020 (non penalizzato), fino ad arrivare a quello di Norris nel GP Arabia Saudita appena disputato.

In conclusione, seppur molti non saranno d'accordo con la loro decisione, i giudici di gara di Jeddah hanno agito seguendo la linea dettata dal 2017 in poi, non penalizzando Lando così come non avevano sanzionato Vettel a Suzuka nel 2019 per la stessa cosa. C'è chi dissentirà a riguardo, ma in questo caso la Federazione ha sostanzialmente seguito la linea guida impostata da se stessa: ciò ha permesso a Norris di rimanere a gara e di concludere con un ottavo posto utile nella lotta per il terzo posto del mondiale costruttori.

Andrea Mattavelli 

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