F1 | GP Belgio, le parole dei piloti. Hamilton: "Nessun test al Mugello"
Il pilota Ferrari si nasconde sul "filming day", Hulkenberg punta al 5° posto costruttori mentre Antonelli e Sainz puntano a migliorare i loro risultati

Il weekend di gara di Spa-Francorchamps comincia con la classica conferenza stampa piloti. Tanti i piloti attesi dopo questa “mini pausa” nel mese di luglio, con Nico Hulkenberg (KICK Sauber) reduce dal podio di Silverstone protagonista assoluto nel primo turno della press conference, mentre nel secondo turno grande spazio a Lewis Hamilton (Ferrari) oltre ad Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) e a Carlos Sainz (Williams).
Hulkenberg: “Le etichette non mi infastidivano, rimango concentrato sul progetto”
La conferenza comincia sotto il segno di un Hulkenberg ancora molto contento dopo il suo primo podio di carriera conquistato in un GP Gran Bretagna influenzato soprattutto dal meteo. Per lui e il team svizzero è stato un risultato arrivato al momento giusto in vista poi della pausa del mese di luglio:
Le ultime settimane dopo il podio sono state molto belle. È stato bello avere anche un po’ di tempo libero, una tempistica perfetta. Era stata una gara molto difficile con condizioni molto complicate a Silverstone, ma noi abbiamo fatto tutte le decisioni giuste e siamo stati premiati, pur partendo dal fondo. Quello che è successo è stato travolgente, così come l’affetto e i messaggi ricevuti alla fine. In sede sono stati tutti calorosi ed è stato bello dividere la gioia di questo podio con tutti gli uomini a bordo pista e in fabbrica a Hinwil.
Tale risultato, anche se influenzato da fattori esterni, ha confermato la bontà del lavoro fatto dal team Sauber, a punti da 4 gare consecutive:
Stiamo vivendo un buon periodo al di là di Silverstone: ricordiamoci che in qualifica avevamo entrambe le macchine fuori dal Q1 e se ci fosse stata una gara asciutta sarebbe stata tutta un’altra storia. In gara però abbiamo una macchina che ci consente di fare qualcosa anche quando non partiamo da posizioni confortevoli. Ci aspetta una lotta dura a centro gruppo.
Al veterano tedesco poi sono state chieste tra le altre domande sulla “etichetta” ormai vecchia di pilota con più GP senza andare a podio e sul nuovo team principal della struttura Sauber/Audi:
Non m’infastidiva, ero e sono concentrato sul nostro progetto. L’arrivo di Jonathan Wheatley? È fresco, è nuovo e viene da una squadra che ha dominato la F1 e sa cosa fare a livello operativo, anche per semplificare l’organizzazione e l’operatività in pista. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma stiamo crescendo per mettere tutti i tasselli al posto giusto per avere risultati in futuro.
E sulle ambizioni di lottare per il quinto posto nel Mondiale Costruttori, Nico ha risposto così:
Credo che molti team possano ancora ambire a quell’obiettivo, dipenderà dalle piste e da chi sarà più competitivo. Tutti abbiamo la possibilità di lottare per quella posizione nel centro gruppo e credo che tutto si deciderà all’ultimo respiro.

Hamilton: “Contento della reazione in fabbrica, forse stiamo spingendo troppo sul 2026”
L’altro grande protagonista della conferenza stampa è stato un Hamilton reduce dal test al Mugello in cui, durante la sessione di filming day, la Ferrari ha portato in pista la nuova sospensione posteriore che debutterà questo weekend a Spa. Nonostante le immagini e le voci che sono rimbalzare in rete, l’anglo-caraibico preferisci nascondersi:
Non abbiamo fatto dei test al Mugello, abbiamo fatto un filming day. Le sensazioni? Sono le stesse delle settimane prima (ride). Le sospensioni potremo provarle domani e dovremo apprendere e capire come ottimizzarle per estrarre le prestazioni, provandole su varie piste così da portare dei benefici. La cosa positiva del Mugello è aver portato delle novità, a livello di passo non eravamo al livello che mi sarei aspettato. Se guardi gli altri team hanno portato piccoli aggiornamenti in diversi weekend. Ma sono contento di aver visto una reazione in fabbrica, stiamo apportando dei cambiamenti, il lavoro è stato tanto. Cercheremo di sfruttare questo a partire da questo weekend.
Continuando, Lewis non si è espresso più di tanto sul recente passaggio dell’ex-Ferrari Laurent Mekies dalla Racing Bulls alla Red Bull:
Quando non sono in pista non presto tanta attenzione a quello che succede fuori dal mio team, non sono rimasto sorpreso o non sorpreso, ho pensato semplicemente agli affari miei. Però quando cambi qualcuno che guida un’organizzazione è chiaro che ci vuole del tempo per poi ritrovare la quadra.
L’aspetto più interessante condiviso dal 7 volte campione del mondo è però il programma delle ultime settimane tra riunioni e le indicazioni per il prossimo anno:
Io sono stato in fabbrica due settimane fa e qualche giorno la settimana scorsa per partecipare a diverse riunioni, anche con Elkann e Vasseur e i responsabili dei vari dipartimenti. Abbiamo parlato del prossimo motore, delle sospensioni anteriori e posteriori, abbiamo stilato un documento in cui ho indicato i problemi e le voci dove lavorare. Abbiamo parlato anche degli aggiustamenti da fare, alcuni anche strutturali, relativi alle aree da migliorare, abbiamo parlato sugli sviluppi della prossima macchina e tutti gli aspetti su cui lavorare per il 2026. Quindi direi che forse stiamo spingendo anche troppo…
Antonelli e Sainz in coro: “Prima metà di stagione con alti e bassi”
A seguire la parola è passata ad Antonelli e a Sainz per fare un bilancio della prima parte di stagione con i loro rispettivi team. A cominciare è stato il giovane talento italiano di Mercedes che, nonostante il podio conquistato a Montréal, ha ammesso le sue difficoltà nel migliorare durante la stagione europea:
È stata una stagione impegnativa, tra qualche alto e tanti bassi. Direi che in Europa è andata piuttosto male, ho commesso errori da parte mia e poi abbiamo avuto anche dei problemi. Però sto cercando di imparare e di raccogliere informazioni, anche perché quando ci sono gare consecutive è abbastanza difficile applicare alla svelta ciò che si è imparato. Le mie qualifiche sono state deboli, però per me è una questione di cose da dover mettere tutte assieme, soprattutto quando si tratta di trovare gli ultimi decimi. Nel complesso il giudizio rimane abbastanza positivo, perché ho imparato tanto e ho fatto qualche buon risultato, però nella seconda parte di stagione servirà più continuità a livello personale.
Dello stesso avviso anche lo spagnolo della Williams che, tra cambio monoposto e il ritorno nel midfield, ha faticato a convertire la velocità mostrata ad inizio stagione in un risultato:
Abbiamo avuto alti e bassi e questo è stato frustrante. Avevo trovato una buona velocità fin dall’inizio, mi sono ambientato bene ma poi è stato difficile mettere tutto assieme. Poi ci sono stati problemi di affidabilità alternati a incidenti o errori strategici. Però tra questi alti e bassi c’è la velocità e c’è la dimostrazione che stiamo andando nella direzione giusta. Però se i risultati non lo dimostrano diventa tutto frustrante. Poi tornare a combattere nel centro gruppo ha le sue sfide, sono uscito dal Q1 per due, tre volte per 10 millesimi e lì ti cambia tutto il weekend. È una macchina molto diversa rispetto all’esperienza in Ferrari, ha dei limiti diversi e degli assetti diversi, ma sono riuscito ad adattarmi velocemente.
L’ex-pilota del Cavallino si è poi soffermato sul passaggio di Laurent Mekies in Red Bull, con tanto di lode alla sua persona:
È un professionista molto abile, quando ero in Ferrari lui lavorava sodo e aveva un feeling e una comunicazione speciale con i piloti e questo renda le cose molto più aperte per noi. È stato anche alla FIA e ha il giusto bagaglio d’esperienza per guidare uno dei team più importanti in F1. Credo sia il nome perfetto e meriti questo riconoscimento.
Andrea Kimi sul suo contratto: “Mai stato preoccupato, sono in buona posizione per il 2026”

Tornando al pilota bolognese, la criticità più grande evidenziata da lui stesso è l’aspetto mentale, con una gestione delle energie da migliorare soprattutto durante il weekend di gara consecutivi:
Ritmo e intensità sono state elevate nella prima parte di stagione e ho dovuto imparare a gestire le energie, anche per me stesso. In un trittico di gare ho dovuto anche cambiare il modo in cui gestivo le energie nel corso del weekend, per questo abbiamo ancora tanto da imparare su questo aspetto, soprattutto per avere la maggiore quantità possibile per quando salgo in macchina. Devo prendere più tempo per me stesso, così da ricaricare le batterie e concentrarmi dal punto di vista mentale, se non altro ora ho una visione per questa seconda parte di stagione.
Inevitabile nel finale la domanda riguardo al suo contratto, date le numerosi voci di mercato riguardanti Verstappen e Mercedes nelle scorse settimane. Con le indiscrezioni delle ultime ore riguardo alla clausola scaduta e una conferma vicina di George Russell e dello stesso Kimi Antonelli per il 2026, l’italiano ci fornisce il suo punto di vista:
Non sono mai stato preoccupato onestamente, conosco la situazione e quello che vuole il team in ottica futura, e su questo anche Toto Wolff è stato chiaro. La nostra coppia lavora bene e io e George stiamo cercando di lavorare insieme per aiutare il team a trovare le prestazioni. C’è un bel clima nel team e anche in fabbrica. Sono sicuro che il team sa qual è la scelta migliore anche per l’anno prossimo e sento di essere una buona posizione.
Andrea Mattavelli