Con la doppietta a Valencia nel GP d'Europa, la Suzuki conferma una crescita strepitosa che potrebbe regalare il titolo piloti MotoGP al giovanissimo Joan Mir. Il #36 si è imposto sul compagno di squadra Rins e il poleman Pol Espargaro. Se in casa Suzuki si sorride e si festeggia, non si può dire lo stesso del momentaccio che sta vivendo la Ducati, soprattutto per quanto riguarda il team ufficiale.

Già dalle qualifiche si capiva che anche questo weekend la casa di Borgo Panigale avrebbe avuto non pochi problemi e la griglia finale del GP d’Europa è lì a dimostrarlo. Andrea Dovizioso ha chiuso all’ottavo posto riuscendo a strappare una posizione a Zarco, mentre Danilo Petrucci non è riuscito ad andare oltre la decima piazza. Un altro risultato deludente di un team che nel 2020 non ha saputo soddisfare le aspettative.

DUCATI, 2020 DA DIMENTICARE 

Il prossimo pilota Ducati Jack Miller ha portato la sua moto fino alla sesta posizione facendo registrare il miglior risultato di questo weekend, mentre Bagnaia e Rabat non hanno nemmeno portato a termine la corsa. Il 2020 è finalmente agli sgoccioli per la Ducati e il 2021 vedrá l’arrivo di due nuovi piloti che porteranno entusiasmo, fattore che è largamente mancato in questo campionato.

Queste le parole a Sport Mediaset di Dovizioso al termine della gara: “Non siamo veloci, poche volte abbiamo potuto dire la nostra e oggi devo dire che mi aspettavo peggio. Tutto sommato, partendo dietro, sono rimasto costante e addirittura ho fatto dei buoni tempi, Non ho guidato bene, non possiamo essere felici di questa posizione. Suzuki ha preso il largo, il campionato è molto molto complicato e abbiamo perso punti in situazioni particolari. Sarebbe bello finire tra i primi tre, ma è complicato".

DOVIZIOSO E IL FUTURO

Dovizioso ha poi aggiunto: "Nei prossimi giorni comunicheremo qualcosa sul futuro e spiegheremo le decisioni prese. Anche se quest'anno è stato complicato e con sensazioni non belle il fuoco dentro di me arde. Non poter correre fa male, ma succedono tante cose e tante dinamiche che bisogna saper gestire per dare il massimo".

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Michele Iacobello