L’ultimo consiglio della FIA ha segnato un ulteriore passo verso l’unificazione delle classi LMH e LMDh per il WEC. La classe top del nuovo corso dell’Endurance mondiale sarà così costituita dalle HyperCar e dai prototipi su base LMP2 voluti dall’IMSA. Le modifiche riguardano soprattutto la classe LMH si focalizzano su peso, potenza ed efficienza aerodinamica.

Come già anticipato a maggio l’obiettivo di ACO, FIA e IMSA è trovare una congiunzione fra le due classi per creare una cooperazione effettiva fra le due sponde dell’Atlantico. Da un lato le più sofisticate e performanti HyperCar e dall’altro le più semplici ed economiche LMDh. Alla fine si è deciso di penalizzare in termini di prestazioni le prime, che vedranno la loro potenza complessiva scendere da 585 kW a 500 kW. In compenso, i prototipi voluti dall’ACO, saranno più leggeri di 70 kg per un totale di 1030 kg. Unica differenza tangibile resta il sistema ibrido: sulle LMH agirà sulle ruote anteriori, di fatto trasformandole in trazioni integrali, mentre sulle LMDh sarà solamente l’asse posteriore quello motrice, in virtù del contenimento dei costi.

Altra novità importante riguarda la definizione dei quattro costruttori incaricati alla costruzione dei teali su base LMP2. Vale a dire: Dallara, Ligier, Multimatic-Riley e Oreca, con Ginetta che si trova di fatto estromessa dalla lotta. Per quanto riguarda l’efficienza aerodinamica si cercherà di uniformare il più possibile la sofisticazione delle due classi, cercando di creare un’adeguata scala di valori. Stesso discorso per il BoP (Balance of Performance), che rivestirà un ruolo chiave per rendere omogenei i valori in campo evitando escalation di costi. Mai come in questo caso: il futuro è ormai dietro l’angolo!

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Michele Montesano