Grosso spavento nel corso della Feature Race di Montecarlo in Formula 2. Victor Martins ha infatti rischiato di investire due commissari intenti ad intervenire sulla vettura di Jack Doohan, finito contro le barriere in cima alla salita del Massenet e la cui vettura aveva preso fuoco. Cerchiamo di analizzare la situazione e capire come sia potuta accadere un episodio simile.

L'incidente di Doohan

Nel corso del ventunesimo giro della gara, Doohan ha toccato i guardrail nella zona delle Piscine, danneggiando l'ala anteriore. L'australiano ha cercato di continuare la sua corsa ma, arrivato in cima al Massenet, ha perso il controllo della vettura, sbattendo e fermandosi in traiettoria. La Direzione Gara ha subito chiamato in pista la Safety Car ma, nel contempo, la Virtuosi ha preso fuoco. Pertanto, i commissari sono intervenuti per spegnere le fiamme con gli estintori. Nonostante la segnalazione, poco dopo è giunto sul luogo Victor Martins a velocità decisamente sostenuta, il quale si è trovato il personale al lavoro dietro l'angolo cieco della curva. Con grande prontezza di riflessi, il francese è riuscito ad evitare gli uomini in pista, ma la Direzione Gara l'ha penalizzato con un Drive Through. Per effetto della penalità ha poi chiuso in ottava posizione, conquistando anche il punto giro veloce.

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Nel video si nota come fossero presenti le bandiere gialle, anche se l'unico cartello che segnalava la presenza della Safety Car in pista sembra apparire dopo la vettura ferma di Doohan. Certo è che il team non poteva non aver avvisato Martins via radio, e in ogni caso il francese avrebbe dovuto rallentare a prescindere, una volta viste le bandiere gialle. Da questo punto di vista, la penalità comminatagli è stata troppo lieve: dopotutto, in Bahrain diversi piloti, sia in F2 che in F3, sono stati penalizzati con uno Stop and Go perché i meccanici hanno toccato la macchina in griglia dopo il tempo massimo, dunque in una situazione decisamente meno "a rischio".

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Se ciò è stato causato da una negligenza di Martins, probabilmente il pilota ART GP meriterebbe addirittura di saltare il prossimo round di Barcellona. Se invece è stato il team a non segnalare correttamente al pilota il pericolo, dovrebbe essere comminata una multa salatissima.

Responsabilità della Direzione Gara?

Ci si potrebbe chiedere come mai i commissari siano entrati in pista prima che le vetture si compattassero dietro la Safety Car. La situazione era però particolare, vista la presenza della vettura in fiamme. A ciò si è aggiunta anche la sfortuna, visto che Doohan si è schiantato in uno dei punti peggiore del tracciato, ovvero in una curva cieca che si affronta ad alta velocità.

Come Maldonado nel 2005

Questa situazione ha ricordato per certi aspetti l'episodio di Gasly a Suzuka, quando il francese rischiò di finire contro una gru a bordo pista in regime di bandiera rossa. In quel caso, se è vero che due torti non fanno una ragione, la colpa fu tanto della Direzione Gara che fece entrare in pista i mezzi di soccorso con le auto che ancora giravano, tanto di Gasly che andava inutilmente troppo veloce in regime di bandiera rossa.

Oppure, un altro caso simile fu quello di Pastor Maldonado, che proprio nel medesimo punto nel 2005 investì, nel round della World Series by Renault, un commissario che era entrato in pista per operare su una vettura. Il marshall subì gravi ferite, e il venezuelano venne sospeso dal campionato per alcune gare.

La soluzione sarebbe quella di inserire un limite di velocità nelle zone sotto doppia bandiera gialla e con bandiera rossa. Questo già accade nel WEC con le Slow Zones. Prima del GP di Monaco, in Formula 1 è stato adottato questo sistema, ma non è stato esteso alle formule cadette: come mai? La FIA dovrebbe cercare di risolvere questa situazione al più presto, prima che sia troppo tardi.

Alfredo Cirelli