Ancora Mercedes protagonista nella giornata conclusiva della prima settimana di test F1, disputatisi sul tracciato catalano di Montmelò. Esattamente come avvenuto nel Day 1, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton hanno monopolizzato la parte alta della classifica, infliggendo distacchi importanti alla concorrenza. In attesa della seconda e conclusiva settimana di test, la Ferrari rimane in ombra con Vettel, in una giornata caratterizzata anche dal cedimento di una Power Unit sulla SF1000.

I primi bilanci della settimana di test invernali parlano chiaro: sarà ancora la Mercedes la squadra da battere. La nuova W11 si è dimostrata competitiva e affidabile, con l'aggiunta del nuovo sistema DAS (già bannato dalla FIA per il 2021) che promette di dare il tocco in più alla formidabile monoposto anglo-tedesca.

LA MERCEDES VOLA

Anche nella giornata odierna, i due piloti del team di Brackley si sono impadroniti delle prime due posizioni in classifica, con Valtteri Bottas che ha stabilito il nuovo record di questi test in 1:15.732, a soli tre decimi dalla pole realizzata lo scorso anno. Lewis Hamilton (subentrato al compagno nella sessione pomeridiana) si è attestato a sette decimi, con entrambi i piloti che hanno realizzato la propria migliore prestazione con compound C5.

In ogni caso, la sensazione è che la Mercedes abbia utilizzato un approccio decisamente "aggressivo" a questi test, soprattutto rispetto ai diretti rivali (Red Bull e Ferrari) apparsi decisamente più conservativi ed orientati su un programma di lavoro differente. A riprova di ciò, i quasi 2" accusati da Max Verstappen e i 2"6 rifilati a Sebastian Vettel, entrambi ben lontani dalla parte alta della classifica.

FERRARI IN SALITA

Per la Ferrari è stata una giornata iniziata con la volontà di recuperare un chilometraggio forse non altezza delle aspettative accumulato nelle prime due giornate. Le cose hanno iniziato a prendere una piega decisamente storta a metà mattinata, quando Vettel è stato costretto ad uno stop in pista causato dal cedimento del propulsore. L'unità (che sin qui aveva percorso tutti i km nel corso di questi test) è stata immediatamente rispedita a Maranello per i controlli del caso, con il tedesco che ha potuto riprendere la via della pista soltanto nel pomeriggio.

La SF1000 è quindi tornata a percorrere chilometri con regolarità, chiudendo a quota 100 giri e badando (come per ammissione dello stesso Team Principal, Mattia Binotto) a concentrarsi sull'analisi della correlazione dati, sulle prove di carattere aerodinamico e senza andare alla ricerca della performance. Per il Cavallino, la prossima settimana rappresenterà sicuramente un banco di prova importante, anche nel tentativo di quantificare il gap attualmente in essere con la Mercedes.

GIOVINAZZI STACANOVISTA

Per il resto, la classifica ha visto piazzarsi alle spalle delle due Mercedes la Renault di Ocon (a 1"3 da Bottas), quindi la Racing Point di Stroll e la Alpha Tauri di Kvyat. Recordman di giornata, per quanto riguarda i giri percorsi, è stato Antonio Giovinazzi, capace di mettere assieme la bellezza di 152 tornate, chiudendo con un buon sesto tempo. Lavoro "oscuro" in casa McLaren, mentre più in difficoltà sono apparse Haas e Williams.

Oltre a quella provocata da Vettel, altre tre sono state le bandiere rosse esposte nel corso della giornata: Nicholas Latifi per un evidente guaio tecnico, quindi Magnussen per un'uscita di pista (forse causata dal cedimento di una sospensione) e Ricciardo che ha chiuso le danze nel finale.

I motori si riaccenderanno sul circuito di Montmelò la prossima settimana, per gli ultimi test F1 prima della partenza per Melbourne: come al solito un momento atteso ed importante per cercare di intuire i reali valori in campo, anche se le prime risposte concrete si avranno soltanto in terra australiana.

Da Montmelò (Spagna) - Marco Privitera