Credits: IndyCar Official website
Credits: IndyCar Official website

Ci sono atleti per i quali l’età, gli infortuni e le asperità della vita sono solo numeri trascurabili. Basti pensare agli exploit di Lindsey Vonn nel mondo dello sci alpino. Tornando al motorsport, il mese di gennaio 2026 vedrà il ritorno alle gare di un pilota che ha segnato in modo indelebile la storia delle corse, soprattutto Oltreoceano: Dario Franchitti

A Dubai con una Mercedes GT3

Lo scenario sarà quello esotico, ormai divenuto in realtà un classico del motorsport d’inverno, della Michelin 24 Ore di Dubai. La competizione nel tracciato dell’Emirato vedrà il ritorno alle gare di Dario Franchitti, pilota che ha scritto pagine memorabili di storia delle competizioni automobilistiche. Nel weekend del 17-18 gennaio, lo scozzese sarà alla guida della Mercedes GT3 portata in pista dal team Parker Racing, squadra che si è costruita una consolidata reputazione nel British GT, e che per l’occasione ha messo insieme un equipaggio di prim’ordine. Insieme a Franchitti, infatti, saranno in macchina l’ex campione WTCC Rob Huff, uno che sulle vetture turismo ha fatto la storia, e due esponenti di una delle vere e proprie famiglie da corsa made in UK, Shaun Lynn e il figlio Max. Un cognome, questo, che non suona certo nuovo agli appassionati; si tratta, infatti, rispettivamente del padre e del fratello di Alex Lynn, alfiere Cadillac nel WEC. 

Sarà sicuramente una esperienza importante per Franchitti e per tutto il team, che porterà in pista una delle vetture più performanti del lotto. Tra l’altro, le curiosità non sono certo finite; il design della vettura, infatti, è stato curato da Stefan Johansson, ex pilota F1 (con trascorsi importanti anche in Ferrari) e IndyCar, terreno di caccia prediletto dello scozzese. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una storia emozionante da raccontare. 

Credits: Dario Franchitti Official Fb page
La vettura del Parker Racing che prenderà parte alla 24 Ore di Dubai

Una storia da corsa interrotta bruscamente

Dopo aver debuttato nelle formule propedeutiche europee, Franchitti ha legato indissolubilmente la propria carriera e la propria vita agonistica agli Stati Uniti. Ha infatti debuttato in quella che era la CART (progenitrice dell’attuale IndyCar) nel 1997 con il team Hogan Racing, per poi giocarsi il titolo fino alla fine con Juan Pablo Montoya nel 1999. Negli anni successivi, il suo nome si legherà in maniera pressoché indissolubile con quello del Chip Ganassi Racing, team all’interno del quale riuscì a creare una vera e propria coppia di ferro con Scott Dixon, il neozelandese che ancora oggi da spettacolo nella categoria. 

In totale, Dario può vantare nel proprio palmares ben quattro titoli in carriera, numero eguagliato nel 2025 da un altro europeo dal piede pesante, Alex Palou. Inoltre, per ben tre volte in carriera si è chinato a baciare i mattoncini della Brickyard per celebrare la vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis. Una storia da corsa, la sua, interrotta bruscamente dopo quel botto tremendo di Houston, in cui fu coinvolto insieme a Takuma Sato, che ha regalato tante emozioni e vittorie incredibili, frutto di una classe e di una visione di gara che in pochi possono eguagliare ancora oggi. Proprio quell’incidente, che gli procurò diversi infortuni alla schiena, lo fermo mentre si stava preparando a passare alle ruote coperte, con il prototipo 919 Hybrid LMP1 di Porsche ad attenderlo nel WEC. Da registrare, tra l’altro, nelle vetture sport il successo alla 24 Ore di Daytona nel 2008; insomma, un pilota a tutto tondo nel vero senso della parola. 

Ma la grandezza di Franchitti si nota anche nel suo percorso dopo il ritiro (a questo punto momentaneo) dalle gare. Lo scozzese, infatti, è stato capace di ricostruirsi una carriera prima da consulente per il team Ganassi (ruolo che ricopre tutt'oggi), e poi da apprezzato commentatore, soprattutto in Formula E, con apparizioni anche in F1 sulle reti britanniche. Inoltre, non è raro vederlo al volante di vetture storiche in appuntamenti come quello di Goodwood, spesso insieme al fratello Marino. Insomma, un vero e proprio simbolo del motorsport tornerà tra poco al volante in gara; una gran bella notizia, perché la sensazione che Dario Franchitti avesse ancora tanto da dare al momento del suo stop è sempre stata ben presente in tutti i race fans. 

Nicola Saglia