F1 | Le pagelle di fine stagione: Ferrari, che delusione!
Il 2025 vede un deludente campionato F1 da parte della Ferrari, quarta nel Costruttori e lontanissima dalla vetta

Con l'arrivo di Lewis Hamilton in rosso, il 2025 doveva essere la stagione in cui rincorrere il sogno in F1. Nei roboanti proclami di inizio anno, l'umore dalle parti di Maranello era ai livelli degli anni d'oro, ma già a metà stagione era chiaro che l'appuntamento con il sogno fosse rimandato all'anno dopo. Il punteggio finale è ancora più difficile da digerire, soprattutto per i tifosi, perché parla di una Ferrari in quarta posizione, sorpassata e distanziata pure da una scuderia che ha praticamente ottenuto punti con un solo pilota.
Spiegare l'inspiegabile
L'esercizio che in Ferrari dovrebbero portare avanti come attività interna (in vista del nuovo anno) è comprendere come si sia passati dal “pacchetto” 2024, così prestazionale da costituire una spina nel fianco alla McLaren nella rincorsa al Costruttori, a quello 2025, quasi sempre non adeguato per puntare al primo posto nei fine settimana di gara. Il progetto della monoposto ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nella debacle e, in retrospettiva, il campanello d'allarme su quello che poteva riservare la stagione, avrebbe dovuto suonare dopo la doppia squalifica di Shanghai, maturata sulla base di motivazioni tecniche di differente natura a seconda della monoposto osservata.
Non avendo il polso della situazione all'interno della scuderia, non possiamo valutare compiutamente il contributo della squadra in pista, perché la squadra ha lavorato con quello che aveva. Quello che Ferrari ha maneggiato in pista è un quadro tecnico con il quale si poteva fare la voce grossa nel Costruttori finché Red Bull Racing e Mercedes correvano in condizioni di minore competitività e/o con un minore contributo da parte di uno dei due piloti. Una volta finita la festa, gli avversari diretti hanno letteralmente sbriciolato la posizione Ferrari, creando un gap di cinquanta e settanta punti nell'arco dell'ultimo terzo di stagione. Non parliamo, per pietà, della distanza con McLaren, dove il team di Woking ha comodamente doppiato nel punteggio la scuderia di Maranello.
In questo scenario sarebbe facile puntare il dito verso l'ufficio tecnico e scaricare le responsabilità sui ruoli operativi, ma sono anni che, in F1, Ferrari naviga nel marasma: la scuderia di Maranello non è Haas o Racing Bulls, a cui si possono perdonare prestazioni incolori e stagioni “stonate”, e ha ragione di vita nelle competizioni, quindi se c'è del turbinio visibile dall'esterno sarebbe utile sapere cosa si pensa a livello dirigenziale…dopotutto, ai tempi del sodalizio Schumacher - Mercedes, i vertici di Stoccarda avevano pubblicamente messo sotto la lente di ingrandimento l'operato della divisione F1. A noi non è giunta notizia di riunioni del lunedì infuocate come quella del dopo GP al Nurburgring del 1999, ma abbiamo una discutibile dichiarazione rilasciata dal Presidente verso la fine dell'anno, che vogliamo sperare sia solo il frutto di un prompt sbagliato con un servizio di intelligenza artificiale…è andata così, vero?
Voto: 3.
Charles Leclerc ci mette del suo

Zero vittorie, una pole position e due secondi posti come risultato migliore: i numeri dicono molto in merito alla stagione di Charles Leclerc. Per dire tutto, dobbiamo notare come il monegasco abbia messo tantissimo del suo per mantenere in linea di galleggiamento una monoposto che, semplicemente, non aveva abbastanza potenziale.
Charles ha raggiunto una fantastica maturità agonistica e questo contribuisce nel metterlo alle spalle, per caratteristiche di completezza, a Max Verstappen. Il quinto posto finale, con quasi novanta punti in più del compagno di squadra, dovrebbe fornire una fotografia piuttosto ben fatta del contesto in cui Leclerc ha corso. Per il resto, abbiamo ben poco da aggiungere, se non una constatazione molto cruda, soprattutto per i tifosi della Rossa.
Sappiamo che il monegasco ha costruito una carriera intrecciata a doppio filo con Ferrari, della quale conosce bene le dinamiche interne. Detto questo, farebbe bene a guardarsi attorno, perché vederlo in seno ad una scuderia simile non aiuta, mirando al futuro, nel mettere in prospettiva quel continuo miglioramento necessario per entrare nel novero di quelli forti per davvero.
Voto: 7.
Lewis Hamilton: ottimi dati di vendita

Ve lo ricordate il battage orchestrato da Maranello ad inizio anno per Lewis Hamilton? La Ferrari F40, il numero delle finestre nella foto, le collinette attorno a Fiorano piene di tifosi. Sembrano dettagli come “l'occhio della madre” ne La Corazzata Kotiomkin di fantozziana memoria, soprattutto se si guarda, usando come sottofondo la musica della pellicola di cui sopra, il ruolino di marcia dell'inglese.
La pole position con vittoria nella Sprint Race del GP in Cina rimangono le vette della sua stagione e, da un certo punto di vista, possiamo dire che se la Ferrari ha vinto qualcosa nel 2025 è stato grazie a lui. Poi, una volta tornati seri, dobbiamo sottolineare come il suo contributo in pista sia stato molto limitato e al di sotto di qualsiasi aspettativa, tenute in considerazione le premesse dell'approdo a Maranello.
Sicuramente il pacchetto tecnico fornisce molte giustificazioni alle prestazioni di Lewis, tuttavia, se prendiamo in considerazione alcune dichiarazioni sibilline rilasciate dallo stesso Hamilton, viene da chiedersi quale potrà essere il contributo in un futuro a breve termine. In ogni caso, facciamo un bilancio sintetico di quanto ha offerto l'inglese nel 2025: in pista…quello che capita, dal punto di vista mediatico e del merchandise invece si vede la classe del fuoriclasse. Probabilmente saremo vecchi dentro, ma in Redazione continuiamo a pensare che il cronometro sia l'unico metro di valutazione che conti.
Voto: 4,5.
Luca Colombo