Il paddock del WorldSBK è in partenza per Mandalika dove tra dieci giorni prenderà via il penultimo round stagionale, una trasferta impegnativa sia per la logistica che per i costi. Aiutati da Denis Sacchetti, Team Manager del Team GoEleven cerchiamo di capire quali sono le difficoltà che i team e l'organizzatore devono affrontare per queste trasferte extraeuropee.

Dopo il 2020 con la classica apertura stagionale del WorldSBK a Phillip Island ha lasciato le tappe extraeuropee tutte nel finale di stagione. Lo scorso anno con Villicum ed il gran finale a Mandalika, quest'anno oltre a queste due tappe è tornata in calendario l'Australia dove il prossimo 20 novembre terminerà la stagione 2022. Questo ha permesso ai team di dividere in due la propria stagione: una prima parte composta da nove gare tutte in Europa ed una seconda composta da tre round extra continentali. Se per i round europei ogni squadra è organizzata con i propri bilici per le tappe sudamericane, nel sudest asiatico ed in Oceania è Dorna che si fa carico delle spedizioni. I team devono quindi lasciare all'organizzatore tutto il materiale necessario nei "flight case" che verranno poi portati di volta in volta in pista.

COME SI ORGANIZZA UNA TRASFERTA EXTRAEUROPEA

Il team deve organizzare due distinte trasferte: quella per i componenti del team e quella per tutto il materiale tecnico. Nonostante possa sembrare la più semplice, anche far muovere un team di circa quindici persone non è una cosa così facile. Per loro infatti vanno organizzati i voli, gli scali con pernottamenti ed ovviamente giunti sul luogo della gara un albergo per i giorni del weekend. In mezzo aggiungete orari non sempre tra i più facili, fusi orari e soprattutto dopo la pandemia prezzi aumentati e numero di voli alternativi sempre minori. L'obiettivo di chi organizza queste trasferte è cercare le soluzioni migliori per permettere la team di non arrivare già stanco in pista dove poi dovrà lavorare.

Il secondo aspetto è poi quello più legato alla pista: come far arrivare a Villicum, Mandalika e Phillip Island la moto e tutto il materiale necessario per scendere in pista? Ogni team al momento dell'iscrizione contratta con Dorna il peso massimo che trasporterà nelle trasferte extraeuropee. Nulla vieta al team di superarlo ma in quel caso l'organizzatore farà pagare veramente a caro prezzo ogni chilo oltre il concordato. Avete presente ciò che accade con le compagnie aeree per i vostri bagagli? Ecco lo stesso meccanismo ma molto più costoso, fidatevi. I team dunque prima di lasciare il materiale in mano a Dorna lo ripongono accuratamente in dei "flight case".

COSA POSSO PORTARE E QUANTO POSSO PORTARE?

Ogni team, come abbiamo detto, ha accordi con Dorna in base al numero di piloti e di moto che deve trasportare. Nel caso del Team GoEleven che ha un solo pilota si tratta di sette "flight case" per un totale di circa 3100/3200 chilogrammi. Può sembrare un peso enorme ma come ci ha confermato Denis se avessero altro peso a disposizione saprebbero bene cosa portare. Il segreto in questi casi è portare più cose possibili facendole pesare meno. Un lavoro delicato di scelta e posizionamento nella cassa che richiede molta esperienza.

Il Team GoEleven ha a disposizione sette casse, ognuna dedicata ad una determinata cosa. C'è quella per la moto, in una i pezzi di ricambio, in una terza i cerchioni che verranno poi gommati in pista. Passando poi a tutta la parte di box, quindi i vari pannelli per il montaggio del box ed infine ovviamente tutti gli attrezzi. Insomma riporre ogni cosa in maniera ordinata in una cassa affinché non si danneggi e arrivi intonsa in pista. In pratica una grossa partita di Tetris con pezzi molto costosi.

Non tutto è trasportabile però nei "flight case", infatti tutto il materiale infiammabile ed i liquidi sono gestiti con una spedizione speciale. Sarebbe troppo pericoloso per il volo e per i suoi piloti infatti volare con il rischio di perdite di liquidi infiammabili in stiva che potrebbero causare incedi e conseguenti disastri. Tutte le parti liquide quindi come oli, benzine ma anche gli spray come il brake cleaner, l'olio catena e tutti gli sgrassatori sono dunque spedite a parte.

ED I TEMPI DI SPEDIZIONE?

Non c'è una risposta semplice, come abbiamo visto ad inizio anno con il motomondiale, le spedizioni sono spesso condizionate anche da eventi esterni. Dorna che gestisce sia MotoGP che WorldSBK sfrutta gli stessi accordi commerciali con le compagnie per la logistica. In questo 2022 con il trittico asiatico tutto a fine stagione i team hanno consegnato le casse finito il round di Portimão (che oggi ha annunciato il prolungamento del contratto fino al 2027, ndr). Da qui Dorna li ha spediti prima a Villicum in Argentina e poi direttamente a Mandalika dove tra dieci giorni si correrà il round indonesiano del WorldSBK. Le casse dunque nonostante le tre settimane tra il round argentino e quello indonesiano non sono tornate in Europa in mano ai team.

Finito il round di Mandalika dove Ducati potrebbe festeggiare il titolo piloti grazie ad Alvaro Bautista, i team dovranno subito riporre moto e materiale nei "flight case" perchè in serata tutto il materiale verrà spedito a Phillip Island tappa dell'ultima gara stagionale. Il Team GoEleven sta valutando insieme a Dorna di affittare un box o un garage nei pressi del circuito per stivare lì buona parte del materiale tecnico. Infatti la stagione 2023 del WorldSBK dovrebbe tornare ad avere il round d'apertura proprio a Phillip Island. Questo permetterebbe al team di risparmiare una grossa parte della spesa della trasferta del prossimo anno.

COSTI ESPLOSI NEL POST PANDEMIA

Nel 2020 come detto il WorldSBK fu l'unico campionato a correre in Australia perchè già solo pochi giorni più tardi il GP di Formula1 venne annullato con centinaia di migliaia di persone già sugli spalti. Il resto della stagione fu tutta sul terreno europeo, la passata stagione poi riecco le tappe extraeuropee con il ritorno a Villicum e per la prima volta la gara nella neonata pista di Mandalika. Se già lo scorso anno per via della pandemia voli e alberghi avevano raggiunto prezzi proibitivi, quest'anno si è aggiunta l'inflazione dovuta al conflitto tra Russia ed Ucraina.

Al costo aumentato da Dorna per il trasporto dei materiali si è sommata una speculazione di tanti servizi necessari ai team sul luogo come alberghi, noleggi auto e trasporti locali. Questo per un team privatissimo come quello gestito da Denis Sacchetti crea grossi problemi tanto che oggi le tre trasferte internazionali del WorldSBK incidono per oltre la metà del budget stagionale del team.

Ringraziando ancora una volta Denis Sacchetti ed il Team GoEleven vi lasciamo il video realizzato dal team sull'asfalto argentino con alcuni dettagli ulteriori sulla gestione delle spedizioni internazionali.

Mathias Cantarini