Ognuno guarda ai propri interessi nel WEC, reduce da un'interessantissima 6h di Spa-Francorchamps. A meno di un mese dalla 24 Ore di Le Mans, Toyota ha annunciato, tramite il direttore del progetto LMP1 Rob Leupen, di essere favorevole ad uno slittamento al 2023 del debutto delle nuove LMDh. Ricordiamo infatti che per l'anno indicato è fissato l'esordio di questi prototipi che saranno eleggibili nel FIA World Endurance Championship e nell'IMSA WeatherTech SportsCar Championship.

Dopo una prima voce a riguardo da parte del presidente dell'IMSA John Doonan, uno dei principali membri della famosa casa giapponese appare d'accordo con questa tesi, una scelta che sarebbe legata esclusivamente ad un problema economico nato in seguito all'emergenza sanitaria.

Toyota guarda ai propri interessi

L'affermazione di Leupen non è banale. Il marchio giapponese ha iniziato da mesi a lavorare sulla GR Super Sport, auto che verrà impiegata nel WEC dal 2021 nelle hypercar, le nuove LMP1 targate ACO.

I dominatori dell'attuale ciclo del WEC sono pronti a confermarsi al top nella prossima edizione. Ricordiamo infatti che, come accade attualmente nel WEC, Toyota sarà l'unico costruttore ufficiale iscritto in un campionato dove dovrebbero gareggiare anche Glickenhaus e Bykolles.

Tre squadre appaiono dunque interessate alla nuova classe di ACO che dal 2022 dovrebbe sfidare le LMDh. Queste vetture di cui conosciamo ben poco, saranno messe nella condizione di sfidare i gioielli dell'organizzatore francese. Ovviamente, lo slittamento di 12 mesi delle LMDh, più economiche e potenzialmente migliori delle hypercar, concederebbe a Toyota l'opportunità gestire il campionato fino al 2023. L'unico rivale che si profila per i giapponesi dovrebbe essere la Peugeot, marchio che ha annunciato il ritorno nell'endurance dal 2022. Non sappiamo però quale piattaforma sceglieranno i francesi: LMDh o Hypercar.

ACO guarda al 2022 come l'anno della rinascita, un ritardo non è consentito

ACO (Automobile Club de l'Ouest), ente che organizza il WEC e la 24h di Le Mans, ha la necessità che le LMDh possano debuttare regolarmente nel 2022. Il presidente dell'ente francese, Pierre Fillon, ha dichiarato: "Non vogliamo posticipare l'arrivo di LMDh".

Dietro questa frase si nasconde una vera e propria paura per una delle figure più importanti dell'endurance globale. Il WEC, lo sappiamo, non sta vivendo un periodo d'oro della propria vita e l'avvento delle LMDh appare una vera e propria ancora di salvezza da un futuro ricco di incertezza. L'accordo con IMSA è il frutto di un lavoro che ACO ha portato a termine senza mettere sul tavolo i propri interessi, un contratto firmato per convinzione, ma anche per evitare il peggio.

Con le GTE a rischio di esistenza, nel 2022 scade l'omologazione delle attuali auto che sono impegnate nella GTE, GTE-Am e GTLM, non avere una classe di prototipi competitiva, sei auto non sono sufficienti, potrebbe compromettere l'esistenza del Mondiale. ACO deve dunque correre ai ripari e sperare che i quattro fornitori scelti inizino a produrre le LMDh. Al momento molti costruttori si sono interessati al progetto, ma nessuno si è esposto in modo chiaro a riguardo. Porsche sembra essere il marchio più interessato alla nuova piattaforma, ma per ora è tutto work in progress.

Luca Pellegrini