Carlos Sainz, piccata risposta alla "Gazzetta dello Sport"
Credits: F1 Official website

“Galeotto” è stato il post pubblicato sulle pagine social del noto quotidiano sportivo dalle pagine rosa, in cui si riportava una dichiarazione più o meno interpretabile dello spagnolo, e che recitava così: “Avrei potuto fare a pezzi la Ferrari!”. Carlos Sainz non ha gradito, e ha commentato rispondendo per le rime: “Grazie per il clickbait”. 

Titolo aggressivo, Carlos non apprezza

Prima di esaminare la situazione, una precisazione va fatta: Carlos Sainz non ha rilasciato nessuna intervista esclusiva alla Rosea, ma nelle colonne di questa è uscito un articolo in cui sono state riprese alcune sue dichiarazioni rilasciate in un podcast, in particolare quelle in merito al suo ultimo anno in Ferrari. Proprio da queste è stata estrapolata la frase che ha poi dato il titolo all’articolo e al post pubblicato nella giornata di martedì. Aprendo il pezzo, oltre che scorrendo la pagina IG ufficiale del quotidiano, si legge testualmente che Sainz avrebbe detto: “Avrei potuto fare a pezzi il team nel 2024”. Ecco, proprio questo ha fatto arrabbiare il madrileno. 

Perché effettivamente lui non ha mai fatto questo tipo di dichiarazione, e nel testo dell’articolo sono anche riportate le parole corrette con cui lui stesso si è espresso durante la puntata di High Performance, il podcast di cui è stato ospite. Qui, Carlos ha certamente spiegato al meglio il suo punto di vista, spiegando la situazione in cui si è trovato a operare in quell’anno in cui è stato praticamente un separato in casa rispetto al suo team. 

Un pilota con un grande ego avrebbe potuto fare a pezzi la Ferrari in quell’anno, magari diventando un po’ politico. Tutti abbiamo dentro di noi un angelo e un diavolo. Il mio demone mi diceva: ‘Ci sono così tante cose che potresti dire, fare o cambiare’. Il mio angelo ha avuto la meglio: sono stato professionale, dando assolutamente tutto fino all’ultima gara per questa squadra. L’ho fatto per tutti quelli che non c’entravano con quella decisione. Io dovevo dare loro il mio massimo livello professionale e un buon anno, senza incendiare l’ambiente. Era giusto farlo per la squadra ma anche per me stesso.

Un discorso che, tutto sommato, fila, anche se forse Carlos qui tende a dipingersi un po’ troppo... “santarellino”, ci sia concessa questa definizione non troppo ortodossa. Ecco, nonostante il quotidiano abbia riportato tutto questo, a Sainz il titolo non è proprio andato giù, ed ha fatto notare il proprio disappunto con il commento che vi abbiamo riportato in precedenza. 

È il gioco delle parti, ma la ferita resta aperta

Credits: Carlos Sainz Official Fb page
L'ultimo giorno in Rosso, a Fiorano, di Carlos Sainz

Ci sono però alcuni aspetti della vicenda che vanno sottolineati e spiegati, altrimenti lo “spettatore” rischia di essere tratto in inganno e dare giudizi oltremodo affrettati. Ci sta che Sainz non abbia preso nel migliore dei modi il titolo della Gazzetta, perché in effetti è stato riportato un virgolettato non propriamente fedele all’originale. Carlos non ha parlato in prima persona, ma in generale, anche se appare evidente come stesse facendo un chiaro riferimento alla situazione da lui vissuta. Per questo motivo non sarebbe nemmeno corretto mettere alla gogna l'autore di titolo e post, che (per chiarezza) non corrisponde necessariamente all'identità di chi mette la firma all'articolo.

Sulla questione “clickbait”, poi, bisognerebbe aprire un capitolo lunghissimo e tedioso. Questo è il male maggiore del surplus di informazioni che viaggiano sulla rete. Ma, attenzione, perché la colpa è di chi lo fa, certo: ma anche di chi clicca, legge, non verifica e ingurgita tutto senza un minimo di spirito critico (e poi magari fa il professore sui social, ma lasciamo perdere…). E la lotta continua alle visualizzazioni, al click e a quant’altro poi porta anche i professionisti a rischiare di cadere in un vortice senza fine.

Tutto sommato, resta il fatto che la conclusione della storia tra Carlos Sainz e la Ferrari rappresenta ancora una ferita aperta che fatica a rimarginarsi. Lo spagnolo ha dovuto fare posto a Lewis Hamilton, con i risultati di cui tutt’oggi siamo testimoni, e che lasciano l’amaro in bocca a diversi supporters della Rossa e del madrileno. Difficile dargli torto, soprattutto considerando i buoni risultati ottenuti; tuttavia, forse, per il bene di tutti sarebbe il caso di andare oltre, senza rivangare più di tanto il passato. Anche perché, se proprio vogliamo dirla tutta, c’è un convitato di pietra, che risponde al nome di Charles Leclerc, che sta pagando forse il prezzo più alto senza dire (o poter dire) praticamente nulla. 

Nicola Saglia