Con la recente 8 Ore del Bahrain si è conclusa la stagione 2022 del FIA World Endurance Championship (FIA WEC), realtà che ha celebrato al meglio il proprio 10mo anniversario. Non sono mancati gli spunti al termine di una stagione che ci prepara ad un 2023 da non perdere, con una vera e propria rinascita del mondo delle competizioni di durata.

WEC 2022: Toyota colpisce ancora

Toyota colpisce ancora con un terzetto che è stato rinnovato quest’anno dopo l’uscita di scena dal mondo del motorsport di Kazuki Nakajima. Sébastien Buemi/Brendon Hartley sono tornati dopo una stagione d’assenza sul tetto del mondo e della mitica 24h Le Mans, un binomio assodato che ha dovuto fare spazio a Ryo Hirakawa. Ottimo ritmo per il nipponico che dopo alcune stagioni di ‘allenamento’ in SuperGT ha risposto presente alla chiamata degli uomini di Kamui Kobayashi.

La bandiera giapponese sventola ancora nel FIA WEC, un dominio che quest’anno è stato messo in discussione a più riprese da Alpine che ha saputo rovinare la festa a più riprese alla temibile #7 ed alla #8. I consumi hanno in ogni caso favorito quasi sempre le GR010 che nei primi due anni di Hypercar hanno contrastato ogni rivale.

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Peugeot, un test per il 2023

Obiettivamente è complesso esprimere un parere in merito a Peugeot Sport, brand che dopo aver saltato la prima metà di campionato (compresa Le Mans) ha deciso di sperimentare la caratteristica 9X8 tra Italia, Giappone e Bahrain.

Non sono mancati i problemi, entrambe le auto hanno sofferto nelle varie realtà citate. In ogni caso ogni chilometro effettuato può essere un test cruciale in vista del 2022, gareggiare è ben diverso dal affrontare ore in sequenza di prove in solitaria.

I francesi hanno tra le mani un prodotto oltremodo interessante che più volte è stato paragonato alla Nissan che corse in LMP1 contro Audi, Toyota e Porsche. Ai tempi tutto era differente, l’EoT non era una variabile da tenere in considerazione oltre a non esserci la libertà di regolamento che abbiamo visto negli ultimi due anni.

Le prime due ore di Toyota sotto il sole di Manama ha mostrato un passo discreto per entrambe le auto, i tempi in qualifica non sono stati lontani dalla Toyota che ha avuto ben due anni per poter conoscere al meglio il proprio prodotto in vista del 2023 quando arriveranno tutte le case che hanno aderito ai programmi LMH e LMDh. 

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WEC 2022: alcune importanti soddisfazioni per Glickenhaus

Non possiamo dimenticarci di Glickenhaus, presente nelle prime quattro prove. Il programma statunitense ha visto quest’anno la realizzazione di due pole-position tra Spa-Francorchamps (Olivier Pla) e Monza (Romain Dumas).

Il ritmo mostrato nel Tempio della velocità è stato notevole, i problemi avuti nel cuore della competizione sono stati una vera e propria beffa Jim Glickenhaus che in ogni caso ha già raggiunto il proprio obiettivo di raggiungere il podio overall a Le Mans con una vettura nata di fatto da un foglio bianco.   

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LMP2, 2022 da incorniciare per JOTA

Roberto Gonzalez/Antonio Felix da Costa/William Stevens hanno vinto il FIA World Endurance Championship nella classe LMP2 con JOTA. Il brasiliano, il portoghese ed il britannico raggiungono per la prima volta il titolo, frutto di una stagione costante e soprattutto dell’affermazione a Le Mans. Prima gioia anche per la compagine britannica e per i piloti citati che ha saputo abbattere nelle sei gare previste la concorrenza di WRT ed United Autosports.

La realtà di Vincent Vosse e la squadra di Zak Brown sono state sicuramente limitate da quanto accaduto nella classica francese, corsa vinta dall’equipaggio #38 che di fatto non ha visto la presenza della formazione belga e del team statunitense. 

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I tre successi ottenuti da WRT #31 con Sean Gelael/Robin Frijns sono un dato indicativo sulla potenza d’azione di una squadra che non ha bisogno di presentazione. Buon campionato anche per Filipe Albuquerque/Philip Hanson/Will Owen  (United Autosports #22), Josh Pierson/Oliver Jarvis/Alex Lynn (United Autosports #23) e Rui Andrade/Ferdinand Habsburg/Norman Nato (Realteam by WRT #41), presenti a più riprese e spesso in lotta per il successo. 

In LMP2 non può mancare la parentesi AF Corse, leader sin da subito della neonata classe PRO-Am con François Perrodo, Nicklas Nielsen ed Alessio Rovera. Menzione d’onore per gli ultimi due che al debutto con i prototipi hanno mostrato un ritmo incredibile in tutto il campionato e nell’European Le Mans Series. Per i due potrebbe presto arrivare la conferma di un programma in LMH con la casa di Maranello

GTE PRO: Pier Guidi/Calado, campioni contro tutto e tutti

Alessandro Pier Guidi/James Calado hanno vinto per la terza volta il FIA World Endurance Championship. L’italiano ed il britannico, già vincitori nel 2017, hanno saputo ripetersi quest’anno confermando quanto accaduto nel 2021. 

Ferrari torna a vincere e lo fa nel migliore dei modi con la leggendaria 488 GTE che nonostante un grave danno alla trasmissione ha svolto il proprio compito fino alla bandiera a scacchi. La Rossa, a segno anche nella classifica costruttori, ha saputo primeggiare su Porsche che con Gimmi Bruni #91 e Kevin Estre/Michael Christensen #92 ha tentato in tutti i modi di spezzare l’armata diretta da Amato Ferrari. 

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Porsche beffata come nel 2021

Le affermazioni di Spa-Francorchamps e la successiva gioia del Fuji hanno lanciato Pier Guidi/Calado verso l’ennesimo sigillo, un finale incredibile in quel del Bahrain ha confermato sul tetto del mondo una coppia incredibile.

Menzione d’onore in ogni caso al termine della stagione per la Porsche che ha lottato alla grande a più riprese, l’acuto a Le Mans non è un episodio casuale al termine di una maratona oltremodo interessante che ha visto all’attacco anche Corvette Racing.

Gli americani, entrati full-time per la prima volta in 10 anni in GTE PRO, hanno saputo regalare emozioni con un binomio di primo profilo come quello composto da Nick Tandy e Tommy Milner. La coppia ha saputo imporsi a Monza, una prova ininfluente nell’economia del campionato che di fatto si è spento dopo il significativo crash a Le Mans. Ricorderete tutti infatti l’uscita di scena della C8. R  #64, violentemente contro le barriere dopo un contatto con l’Oreca 07 Gibson #83 di AF Corse (LMP2) che tentava di superare la vettura #45 di Algarve Pro Racing (LMP2).

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WEC 2022: pochi, ma buoni 

Sono stati cinque i partecipanti full-time nel FIA WEC per la GTE PRO, sette a Le Mans vista l’aggiunta della Chevy #63 e della Ferrari di Riley Motorsport. Non sono mancate in ogni caso delle battaglie di primo profilo per una classe che negli anni ha saputo crescere in modo esponenziale accogliendo alcuni dei migliori interpreti delle ruote coperte.

Le lotte sono state parecchie, difficile citare la migliore. Sicuramente quanto accaduto alla recente 8h del Bahrain tra James Calado e Gimmi Bruni è stato uno dei tanti capitoli di un libro infinito che si è concluso al termine di questo 2022, un romanzo colmo di avvenimenti che iniziò sotto l’insegna WEC (non consideriamo l’era precedente di GT1 e GT2) con la 12h di Sebring del marzo 2012.

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Grazie GTE PRO!

La GTE PRO conclude la sua gloriosa storia, una categoria che ha emozionato e che ha contribuito a regalare al Mondiale Endurance ed alla 24h di Le Mans alcune immagini indelebili. Ford, Aston Martin, BMW, Corvette, Ferrari, Porsche e Dodge sono i costruttori che hanno affrontato almeno una sfida nel WEC, mentre sono tre coloro che possono vantare almeno un titolo al termine della stagione (Ferrari, Porsche ed Aston Martin). 

Tutti i protagonisti si preparano ora per necessità a concludere la propria vita sportiva per concentrarsi su altri programmi. La GTE-Am diventerà regina per una stagione, i professionisti potranno dedicare tutte le forze ai nuovi progetti con i prototipi con Porsche e Ferrari che si ritroveranno insieme a General Motors nuovamente in lotta per la graduatoria overall.

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GTE-Am, Aston padrona della scena, stagione da incorniciare per le ‘Dames’

Aston Martin ha dominato la scena in GTE-Am con TF Sport e Northwest AMR. L’acuto a Le Mans della prima compagine citata ha fatto la differenza, Ben Keating e Marco Sorensen sono stati i migliori al termine della stagione.

Del terzetto manca all’appello il portoghese Henrique Chaves, assente nell’opening round a favore di Florian Latorre. La riconoscibile vettura azzurra di TF Sport ha avuto la meglio sull’auto #98 di Northwest AMR, team che ha fatto affidamento full-time su Paul Dalla Lana/David Pittard/Nicki Thiim.  

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Christian Ried/Harry Tincknell/Seb Priaulx  (Dempsey-Proton Racing  #77/Porsche) hanno tentato a più riprese di intromettersi nella bagarre per il titolo, un tentativo mancato in seguito ad una seconda metà di campionato sotto le aspettative. Discorso differente, invece, per le Iron Dames che hanno cercato sino all’epilogo del Bahrain di mettere in bacheca il primo successo del 2022.

Le Dame segnano la storia con Ferrari 

La missione non è riuscita per Rahel Frey/Sarah Bovy/Michelle Gatting #85, presenti a podio negli ultimi tre round stagionali. Per la prima volta nella storia del WEC è arrivato un podio per un tridente femminile, un risultato che ha seguito le pole-position di Bovy in quel di Monza e Bahrain.

Le prestazioni nel WEC non sono casuali per le Dame di Iron Lynx che quest’anno hanno saputo primeggiare anche nell’European Le Mans Series (4h Portimao) e nel Fanatec GT World Challenge Europe Powered by AWS Endurance Cup nella Gold Cup in occasione della mitica 24h di Spa. L’anno prossimo presenterà una nuova sfida per la realtà citata, ricordiamo infatti il passaggio da Ferrari a Lamborghini per un futuro tutto da seguire. 

https://twitter.com/IronDames_/status/1591464166854135809

Il 2023 è finalmente alle porte

Dopo una lunghissima attesa siamo pronti per un 2023 da record, una nuova Golden Era per le competizioni di durata. Toyota, Peugeot e Glickenhaus si preparano per accogliere Ferrari (LMH), Isotta Fraschini (LMH), Porsche (LMDh) e Cadillac (LMDh), marchi che non hanno bisogno di presentazioni che dal 2024 verranno affiancati anche da BMW (LMDh), Alpine (LMDh) ed Acura (LMDh).

Il WEC e soprattutto la 24h Le Mans oltre all'IMSA WeatherTech SportsCar Championship sono pronti per assistere all'inizio di un programma glorioso, una vera e propria rinascita, frutto di una serie di regolamenti azzeccati che hanno spinto le case a ritornare con forza in questo panorama unico. 

Un sogno che diventa realtà 

L'occasione di poter gareggiare con la medesima vettura in tutto il mondo e di vincere la graduatoria overall di Le Mans, Daytona e Sebring non ha eguali nel panorama del motorsport, una possibilità che è mancata negli ultimi anni. ACO ed IMSA riportano il mondo indietro di 50 anni, permettono ai protagonisti di rivivere un'epoca maestosa, di rimettersi in gioco e continuare un racconto appassionante che per varie ragioni era stato  interrotto. 

Siamo ormai proiettati verso dicembre, finalmente alle porte del 2023, un sogno che diventa realtà!

Luca Pellegrini