La SBK torna finalmente ad accendere i motori per l’ultima sessione di test del 2020 in Australia, in quel di Phillip Island. Mancano sette giorni a quest’ultima prova per svariati team, che poi dovranno impegnarsi direttamente nel primo weekend del Mondiale Superbike sempre sul famoso circuito. Andiamo ad analizzare la situazione della griglia ad oggi.

COMINCIATE A RICOSTRUIRLE!

Le casse stanno atterrando a breve proprio in quel di Phillip Island, isola australiana che ospita il tracciato che come da tradizione aprirà il Mondiale SBK 2020. A breve i componenti dei team si dovranno impegnare nello spacchettare tutte le casse e nel rimontare le versioni definitive delle moto che vedremo almeno fino alla tappa di Aragon, dove probabilmente inizieranno ad arrivare i primi aggiornamenti disponibili. Lunedì 24 avrà il via l’ultima 2 giorni di prove immediatamente prima delle free practice del venerdì.

I TEAM UFFICIALI

Andiamo a ricapitolare quali saranno i team ufficiali che vedremo a Phillip Island e che con tutta probabilità si giocheranno il titolo mondiale SBK 2020. Iniziamo con Ducati, che dopo aver riconfermato Chaz Davies ha “catturato” un selvatico Scott Redding fresco di titolo del BSB per portarlo sulla seconda Panigale V4R. Se un Redding si può permettere qualche round di adattamento, per Davies il rinnovo è sul piatto della bilancia opposto a quello delle prestazioni. Kawasaki ovviamente punterà tutto sul pentacampione Jonathan Rea, quest’anno accompagnato da un Alex Lowes strappato dalla morsa della Yamaha. Per consolarsi, la casa di Iwata ha pensato di affiancare a Michael Van Der Mark un Toprak Razgatlioglu che ha dato spettacolo con i suoi stoppie (qui il profilo Instagram con i video).

HONDA ANOMALA

Se le conferme dei protagonisti 2019 sono abbastanza scontate, Honda e BMW hanno il compito di infilarsi nella lotta serrata per la Top5. Per ora, la casa alata ha avuto sessioni di test altalenanti: Leon Haslam è stato immediatamente veloce con la CBR RR-R definendola addirittura la sua moto ideale, mentre molto più in difficoltà si è trovato il matador delle prime 11 gare del 2019 Alvaro Bautista. Lo spagnolo uscente da Ducati ha messo immediatamente le mani avanti, dichiarando che questa volta non riuscirà a replicare la prestazione dell’anno passato. Per quanto riguarda il made in Germany, Tom Sykes si ritrova nel box Eugene Laverty, che ha voglia di riscatto dopo la lunga assenza del 2019 a causa dell’infortunio ai polsi che lo ha costretto lontano dai campi di gara. Per entrambi non sarà più sufficente la prestazione sul giro secco, ci vorrà qualcosa in più.

I PRIVATI SCALPITANO

Con Lucio Pedercini che ha concluso la trattativa con Sandro Cortese, anche i team privati hanno una situazione ben definita. Oltre alla Kawasaki di Pedercini, saranno sulla moto di Akashi anche Maximillian Scheib con Orelac Racing e Xavi Fores con Puccetti. Per Yamaha Loris Baz difenderà nuovamente i colori Ten Kate, mentre il GRT Yamaha scenderà in pista con Federico Caricasulo e Garrett Gerloff. Ampio anche lo squadrone Ducati: Rinaldi con Goeleven, Camier con Barni, Mercado con Motocorsa e Barrier con Brixx performance. Due le moto satellite di Honda, entrambe in seno ad Althea Racing: ancora da svelare il nome del compagno di squadra di Takumi Takahashi, anche se le lancette vanno verso Jordi Torres. Le ultime risposte tra sette giorni.

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Alex Dibisceglia