La Vins Motors è da tutti definita come la Pagani a due ruote, per via dell’abbondante uso di carbonio. Anche se, per stessa ammissione del Co-fondatore e CEO, Vincenzo Mattia, il concetto trae ispirazione dalla Lotus di Colin Chapman: “Semplifica poi aggiungi leggerezza”.

L’occasione per scoprire lo sviluppo e la nascita di una moto fuori dal comune è stato il webinar tenuto dalla SmartCAE di Vincenzo Pallone, e dai due fondatori della Vins Motors Mattia e Giuseppe Evangelista, entrambi con un trascorso in Ferrari. Ma andiamo nel dettaglio a scoprire come si realizza una moto in fibra di carbonio e di 250 cc.

La nascita della Duecinquanta

La piccola casa costruttrice made in Maranello ha una storia atipica: infatti a nascere per prima è stata la moto e poi l’azienda. La prima presentazione ufficiale della Vins Duecinquanta infatti risale all’Eicma 2015. La moto è un vero concentrato di tecnologia innovazione e leggerezza. L’obiettivo primario è stato quello di anteporre alla semplificazione solamente l’efficienza. Il concetto basilare della genesi della Duecinquanta è basato su due capisaldi: un telaio interamente in carbonio spinto da un due tempi 250 cc. In poche parole innovazione e tradizione.

È Vincenzo Mattia a introdurci nella genesi della Duecinquanta. “Dapprima si è studiata la ciclistica, sospensioni e telaio, e successivamente riadattato il disegno del motore per essere alloggiato nel telaio monoscocca autoportante interamente in carbonio. Questo, a sua volta, riveste una doppia funzione: strutturale e aerodinamica oltre ad avere circa il 40% di parti in meno rispetto a una moto equivalente. Infatti, un’altra caratteristica della moto, è che ogni componente riveste almeno due funzioni. La pulizia di disegno, e la semplicità costruttiva, hanno permesso di dimezzare il peso complessivo degli organi vitali della Vins rispetto ad una qualsiasi moto della concorrenza.”

Un lavoro entusiasmante e ricco di soddisfazioni

Il lavoro è stato lungo e certosino, come raccontato da Giuseppe Evangelista. “Nascendo da zero si è cercato di sovradimensionate il prototipo iniziale per poi sgrossarlo grazie al lavoro a quattro mani fra gli uomini della Vins Motors e quelli della SmartCAE. Nello specifico si è lavorato sul telaio, sulla forcella anteriore (che presenta una sospensione monolitica con triangoli sovrapposti) e sul forcellone posteriore (con un sistema di tipo Push Rod parallelo a doppia attuazione). Nel caso del telaio si è cercato, oltre di ridurre il peso e aumentare la rigidezza, di rendere il progetto sostenibile da un punto di vista industriale. Per quanto riguarda il forcellone, grazie agli studi della SmartCAE, oltre alla riduzione del peso è stato anche ridisegnato per migliorare l’efficienza complessiva.”

“Abbiamo realizzato il nostro prodotto per una di nicchia di mercato molto specifica: quella degli affezionati alle sensazioni di guida che solo un motore a 2 tempi è in grado di dare - chiosa Mattia - Ma per noi non era sufficiente imitare quello che è già stato fatto, volevamo estremizzare il concetto stesso di moto. Da una parte abbiamo il nostro motore 2 tempi alimentato da iniezione elettronica. Questa soluzione ci permette di mappare con precisione la curva di potenza e ottenere coppia anche ai bassi regimi e superare i limiti dei classici motori 2 tempi aspirati. Dall’altra abbiamo l’uso della fibra di carbonio per ridurre il peso. Il nostro obiettivo era quello di pesare 50 kg in meno rispetto al nostro benchmark, che su una moto di questo tipo vuol dire un buon 30% in meno!” Non è pertanto un caso se nel corso dello sviluppo della Duecinquanta Vins Motor abbia realizzato ben 7 brevetti di soluzioni innovative che sono state applicate sia al motore che alla ciclistica.

La realtà Vins Motors: due tempi ed elettrico

La Vins Motors non è solamente la Duecinquanta ma anche il nuovo prototipo EV-01 una moto interamente elettrica. I ragazzi di Maranello sono il fulcro di questa giovane realtà imprenditoriale vero orgoglio del Made in Italy.  Rispetto ad altre realtà del settore la Vins Motors si distingue perché produce internamente tutti i componenti chiave del veicolo: dalla lavorazione dei compositi alla realizzazione e messa a punto del motore.

Michele Montesano