IndyCar | Music City GP: Newgarden profeta in patria
L'ultima gara della stagione riserva tanti colpi di scena che favoriscono l'alfiere di Penske davanti a Palou

Una vittoria che non vale certo la stagione, ma che sicuramente potrà risollevare il morale di Josef Newgarden. Sull’ovale di Nashville, ultimo appuntamento della stagione IndyCar 2025, il pilota di casa si è preso un successo che gli mancava da St. Louis 2024. Un successo importante per Josef, che ha approfittato dei problemi dei piloti attorno a lui e preceduto sulla linea del traguardo il campione Alex Palou, che finalmente ha potuto alzare la Astor Cup, e il team mate Scott McLaughlin.
Una foratura tradisce O’Ward
La pole position ottenuta ieri aveva aperto un’autostrada a Pato O’Ward, che nella prima parte di gara ha controllato il ritorno dell’arrembante Palou. Nel frattempo, il contatto tra Malukas e il doppiato Foster ha messo fuori gioco il pilota di origine lituane, scattato dalla seconda posizione e ancora una volta parso troppo aggressivo in una fase in cui non era necessario esserlo, soprattutto dopo la bella lotta messa in pista con Scott McLaughlin.

Al 52° passaggio, una foratura ha costretto Palou ha fermarsi in anticipo ai box sul resto del gruppo, costringendolo a cambiare leggermente i propri piani. Una settantina di giri più tardi, però, è andata molto peggio al leader della gara; O’Ward, infatti, in percorrenza della veloce curva 2 ha visto l’anteriore destra afflosciarsi, facendogli perdere completamente il controllo della sua Arrow McLaren, finita contro le barriere. Un peccato per lui, che ai microfoni non ha nascosto la sua frustrazione, soprattutto nei confronti di Firestone.
Josef si prende la vittoria in casa
Nella sua ultima metà, la gara tenutasi nella capitale della musica country ha messo in pista una di quelle storie che di solito sono raccontate in quelle meravigliose melodie. L’homeboy, il padrone di casa Josef Newgarden ha infatti trovato lo spazio giusto, grazie anche alla strategia studiata dal team Penske, per inserirsi di prepotenza nella lotta per la vittoria finale, che è sembrata per diversi giri un affare riservato agli uomini Penske.
Il primo a chiamarsi fuori, però, è stato Will Power nel corso dell’ultima sosta, effettuata in maniera errata e fuori posizione. Newgarden si è così trovato dietro a McLaughlin, mettendo il kiwi sempre più sotto pressione e facendosi sempre più grande negli specchietti. A venti giri dal termine, però, la #3 si è appoggiata al muro, perdendo una posizione e regalando il successo su un piatto d’argento all’amico-rivale, al quale non è sembrato vero di poter passare in testa. Negli ultimi giri, poi, da sottolineare il bellissimo duello ruota a ruota tra McLaughlin e Kyffin Simpson, con il neozelandese che si è almeno tolto la soddisfazione di salire sull’ultimo podio della stagione.
Da sottolineare, inoltre, la quinta piazza di Daly, davanti a Kirkwood e Felix Rosenqvist. Peccato per la penalità inflitta nel finale a Robert Shwartzman, che ha chiuso quattordicesimo in gara e per soli due punti si è giocato il titolo di Rookie of the Year contro Louis Foster. La prima esperienza del team Prema è comunque da considerarsi assolutamente positiva; onestamente, perdere il team veneto per il 2026 sarebbe un vero peccato.
Una stagione intensa si è dunque conclusa a Nashville (qui i risultati completi), con Palou che finalmente ha potuto alzare la Astor Cup per la quarta volta e Josef Newgarden raggiante a festeggiare la vittoria. Ora una lunghissima pausa attende team e piloti, in attesa di conoscere il calendario 2026, che dovrebbe ormai essere in via di definizione. Complimenti ai campioni, certo, ma anche a tutti i piloti della IndyCar, che ancora una volta si è rivelato uno dei campionati più interessanti ed emozionanti del panorama a quattro ruote.
Nicola Saglia