F1 | Andrea, non ti curar di loro: la latrina social (e non solo) investe Antonelli
Le parole di Marko e gli insulti arrivati via social al bolognese sono uno scempio che non possiamo accettare passivamente.

Prendiamo atto con disgusto di una cosa: in questo mondo di fenomeni gli errori non sono concessi. Neanche se hai 19 anni, sei alla tua prima stagione in F1 e stai cercando in tutti i modi di tenerti dietro un possibile futuro campione del mondo con una vettura molto più veloce e con le gomme di dieci giri più fresche. Quello che abbiamo sentito e letto a proposito di Andrea Kimi Antonelli nelle ultime ore è qualcosa di vomitevole, e riflette la bassezza intellettuale e morale di questi tempi, ma a tutto deve esserci un limite, e i primi ad imporlo devono essere i protagonisti stessi.
Antonelli sbaglia, Lando passa: Marko spara a casaccio e i social vomitano sterco
L’episodio scatenante è avvenuto al 56° passaggio, il penultimo, del Gran Premio del Qatar. Antonelli, davanti per pochi decimi a Lando Norris, commette un errore alla curva 10, perde il posteriore della sua Mercedes e finisce largo nella via di fuga, offrendo il fianco all’inglese che non si fa pregare e passa, prendendosi un quarto posto che potrebbe essere fondamentale nella lotta per il titolo. Un semplice episodio di gara, sfortunato per l’italiano, certamente meno per l’inglese, ma tutto dovrebbe chiudersi con la bandiera a scacchi. E invece no, perché per tutta la serata di domenica abbiamo assistito ad una vera e propria shitstorm nei confronti di Antonelli francamente vomitevole.

In realtà, già durante la gara si è aperto via radio Gianpiero Lambiase con Max Verstappen per informarlo che Antonelli aveva “lasciato passare” Lando. Una frase poco felice certo, ma concepibile, considerando il momento e la tensione della gara, e soprattutto considerando che non si è trattato di una dichiarazione in una conferenza stampa ma di una comunicazione radio. Peraltro, lo stesso ingegnere si è poi scusato con Toto Wolff, quindi caso chiuso. Molto più gravi le parole nel post gara di Helmut Marko. E qui, attenzione, perché fa specie che una persona nella sua posizione, con la sua esperienza e della sua rilevanza, per quanto notoriamente schietto, possa realmente pensare quello che ha detto, quando le immagini hanno palesemente mostrato il contrario.
Si, è successo due volte che ha più o meno fatto cenno a Lando di passare. Se l’ha fatto apposta? Era così ovvio. E la prima volta è stato lo stesso.
Ora, di grazia, qualcuno ci spiega quando e come Antonelli avrebbe fatto segno a Norris di passare? E perché mai avrebbe fatto apposta a lasciarlo sfilare? Misteri di Marko. Peccato che il tema “complottista” abbia subito preso piede, e sui social Kimi sia stato investito da insulti e minacce da parte di tantissimi “utenti” (non chiamateli appassionati, per l’amor di Dio), che peraltro vi abbiamo riportato sui canali social di Livegp.it, tanto da essere costretto ad oscurare la propria immagine profilo. E non è la prima volta che capita all’italiano: ricordate il post-Zandvoort, con il contatto con Leclerc? Questa volta però la situazione è, se possibile ancora peggiore. E, francamente, fa male pensare che una voce ufficiale dall’interno di un team F1 ci abbia messo del suo per alimentare il tutto.
Wolff non ci sta: “Quanto bisogna essere stupidi?”
Che Dio lo benedica, Helmut. È una totale assurdità che mi lascia senza parole anche solo a sentirla. Stiamo lottando per il secondo posto in campionato, che è importante per noi. Kimi sta lottando per un potenziale terzo posto. Insomma, quanto bisogna essere stupidi per dire una cosa del genere? E tutto questo mi infastidisce ancora di più perché sono già infastidito dalla gara stessa, da come è andata. Sono infastidito dall’errore alla fine, sono infastidito da altri errori e poi mi tocca sentire queste assurdità. Mi lascia senza parole.
Questa la risposta piccata di Toto Wolff alle dichiarazioni Helmut Marko. Abbastanza inutile sottolineare quanto siano certamente più lucide e speriamo che da questo punto di vista si possa mettere una bella pietra sopra tutta la vicenda.
In conclusione, però, un appello deve essere fatto. Perché non è possibile che tutto il circo della F1 stia zitto in questo momento, dopo tutti i bei messaggi di inclusività, attenzione e empatia mandati in questi anni. Stiamo parlando di un ragazzo di 19 anni messo alla gogna per un errore. E non è questione di nazionalità, di colori sportivi e della pelle, o di quant’altro; stiamo parlando di coerenza. Domenicali e il suo entourage devono valutare un’azione tangibile per porre fine a questo scempio; altrimenti, come al solito, saremmo di fronte al solito mucchio di belle parole, ma vuote. Nel frattempo, caro Andrea Kimi, vai avanti, non mollare e non ti curar di loro; chissà che ad Abu Dhabi tu non possa rispondere subito per le rime.
Nicola Saglia