MotoGP | Razgatlioglu verso il debutto: "Dopo la Superbike è tutto diverso"
Il tre volte campione Superbike analizza i test e le sue prime impressioni sulla Yamaha M1 in vista del debutto in MotoGP nel 2026

Toprak Razgatlioglu farà il suo debutto in MotoGP a 29 anni, aprendo un nuovo capitolo nella propria carriera dopo i tre titoli conquistati in Superbike. Dal 2026 correrà nella classe regina con il team Pramac, un passaggio decisivo nel suo percorso con Yamaha che gli potrà garantire le condizioni necessarie per diventare un pilota ufficiale.
Questo debutto segna un passaggio importante nella carriera di Toprak, che dovrà confrontarsi con una categoria completamente diversa, nuovi approcci e nuovi ritmi di lavoro. L’impatto con l’ambiente della MotoGP rappresenta un cambio di prospettiva significativo per il turco, chiamato ad una sfida molto difficile ma non per questo altrettanto entusiasmante.
Toprak e le prime impressioni da pilota MotoGP
In un’intervista concessa a motosan.es, Razgatlioglu ha raccontato le sue prime sensazioni in sella alla MotoGP, soffermandosi sulla difficoltà di adattamento e sulle aspettative della nuova sfida. Le dichiarazioni sono arrivate solo a inizio dicembre, a causa di vincoli contrattuali che lo legavano ancora alla Superbike.
“È stata una giornata di scoperte. Dopo la Superbike è tutto diverso: il paddock è diverso, la moto è diversa e con essa anche il modo di lavorare”
Così si è espresso il turco, definendo la prima impressione positiva ma sottolineando la necessità di tempo per adattarsi. Una prima presa di contatto che rappresenta l’inizio di un percorso di crescita necessario per arrivare pronti al debutto ufficiale in MotoGP.

Una fase di adattamento necessaria
Il passaggio dalla Superbike alla MotoGP non è immediato e richiede un lavoro approfondito di adattamento. Per Razgatlioglu, uno dei principali ostacoli riguarda la posizione in sella, elemento chiave per poter esprimere al meglio il proprio stile. I test di Valencia, svoltisi dopo il debutto di Aragon, hanno costruito le basi dell’adattamento alla Yamaha M1.
”Ai test di Valencia, avere a disposizione una sola moto mi ha portato a non poter spingere al limite“
Il confronto con la Superbike resta netto: moto, gomme, frenata aggressiva e accelerazione richiedono un approccio completamente diverso. Per questo motivo la Casa di Iwata sta già lavorando su soluzioni tecniche mirate adattando un manubrio più alto, soluzione che verrà testata nei sei giorni di test pre-stagionali in Malesia.
Una scelta dettata dal tempo
L’approdo in MotoGP non è stato casuale, ma il risultato di un percorso costruito nel tempo a partire dal 2022. Già allora Razgatlioglu aveva la possibilità di un contratto con Yamaha, ma lo rifiutò perché le condizioni erano diverse. Con l’ingresso nel team Pramac, satellite di Yamaha, al pilota sono oggi garantite le condizioni di un ruolo da pilota ufficiale. Una decisione ponderata che permette di affrontare il debutto con maggiore sicurezza e di concentrarsi sull’adattamento alla nuova categoria, guardando al 2026 come ad un’opportunità decisiva per consolidare la propria carriera in classe regina.
Greta Carrara