Credits: Penske Entertainment; Chris Owens
Credits: Penske Entertainment; Chris Owens

Nonostante tre titoli IndyCar e una sequenza incredibile di risultati ottenuti in questa fase iniziale di campionato 2025, Alex Palou mancava di un elemento fondamentale per essere annoverato tra i piloti più forti di sempre nel panorama USA: la vittoria su un ovale, tipologia di gara e tracciato che definiscono la cultura automobilistica di oltre oceano. Chi era presente ad Indianapolis riporta che, subito dopo aver parcheggiato la propria vettura in prossimità della Brickyard per andare a festeggiare sotto le reti, Alex Palou abbia raccolto un particolare tributo da parte del pubblico sugli spalti:

"Ora sei davvero un pilota IndyCar!"

La storia di gara

Ieri lo spagnolo probabilmente non aveva la vettura globalmente più veloce per la 500 Miglia di Indianapolis (radio-box parlava della monoposto di Josef Newgarden con una migliore preparazione per la fase finale di gara) e non aveva  nemmeno la migliore prospettiva strategica in vista dell'ultimo stint. Pur gravitando nella top-10 durante le fasi iniziali e la top-5 durante le fasi centrali, Palou non aveva mai fatto l'ingresso nei primi due se non negli ultimi venticinque giri, per poi prendere il comando a quattordici giri dalla fine e tenerlo fino alla bandiera a scacchi, pur calata in regime di bandiere gialle per l'incidente all'ultima tornata di Nolan Siegel.

Nella sua filosofia delle origini, la 500 Miglia di Indianapolis si configura come una breve gara di durata da percorrere a tavoletta, dove la fortuna di trovarsi in determinate situazioni può fare la differenza, così come evitare o usare a proprio favore tutte le stranezze che vengono trovate lungo il percorso. Del resto la gara di ieri ha proposto determinati pattern, come lunghi periodi di bandiera gialla che hanno portato parecchi piloti a sfalsare la strategia delle soste ai box rispetto agli schemi ottimizzati pensati a tavolino.

Combinando la storia di gara con la nuova tipologia di propulsione ibrida, l'edizione 2025 della Indy 500 andava definendosi nelle fasi finali come una complicata partita a carte con il fuel saving e il consumo delle gomme, dove Marcus Ericsson (altro pilota che ha gravitato quasi tutta la gara lontano dai piani alti) si trovava in testa con una monoposto dominante nel 99% dei casi.

Il segreto del successo?

Il restante punto percentuale è quello su cui Alex Palou ha giocato la gara del sorpasso al giro 186:

"Ho visto un piccolo passaggio e volevo approfittarne. Era un po' troppo presto per provarci, ma ho pensato che la strategia migliore fosse quella di provare a seguire il traffico e provare a vincere. La mia macchina era molto performante, ma non avevo un ottimo bilanciamento, soprattutto verso la fine della vita utile delle gomme. Ecco perché ho cercato di sorpassare Marcus non appena mi hanno detto che il carburante era più o meno a posto per arrivare fino alla fine. C'erano molte auto veloci in giro e la mia era una di queste, tuttavia non sentivo di avere una velocità eccezionale".

Alex Palou ha costruito la sua vittoria nello sfruttare una stranezza della gara, nella stessa maniera in cui Helio Castroneves aveva costruito la sua (proprio ai danni dello spagnolo) nel 2021: Helio, in quella situazione, non aveva genericamente la monoposto per contenere la velocità di Palou, tuttavia, giocando la carta a sorpresa del sorpasso all'ultimo giro, aveva affrontato il traffico dei doppiati, che lo poneva in una situazione di "carte pari" con il rivale spagnolo.

Nel confronto di ieri con Ericsson, Palou ha sfruttato l'unico punto percentuale a disposizione che aveva: mettersi davanti e farsi fare l'andatura dai doppiati che aprivano l'aria davanti a lui, lasciando che fosse Ericsson a fare la contromossa necessaria per portare a casa la classica sul catino dell'Indiana. Lo svedese, forse, ha atteso troppo a lungo; forse, una volta passato e caduto nella trappola tesa dallo spagnolo, non aveva più possibilità di controbattere.

Il confine di demarcazione tra vittoria e sconfitta è sempre molto labile: Alex Palou ha dimostrato di saperlo e ora è davvero un pilota IndyCar.

Luca Colombo