Aleix Espargaro, migliore delle Aprilia al Montmelò | Credits: MotoGP (via Facebook)
Aleix Espargaro, migliore delle Aprilia al Montmelò | Credits: MotoGP (via Facebook)

Si chiude un weekend agrodolce per Aprilia: nel GP di Catalunya, infatti, a un Aleix Espargarò in forma smagliante, autore di una vittoria nella Sprint e un quarto posto in gara, si contrappone un opaco Maverick Viñales, incapace di andare oltre un ottavo e un dodicesimo posto. 

Aleix Espargarò, un weekend da vero Capitano

Il GP di Catalunya è ricco di emozioni per Aleix Espargarò, che proprio qui giovedì ha dato l'annuncio del ritiro dalle corse a fine anno. Quello andato in scena al Montmelò, il circuito in cui lui è nato e cresciuto, è stato così il suo “canto del cigno” davanti al pubblico di casa, nel quale il 34enne di Granollers si è messo particolarmente in luce grazie a una pole (con record della pista), una vittoria nella Sprint e un quarto posto in gara, dove è stato il primo pilota non Ducati a tagliare il traguardo. 

Miglior Aprilia ieri e altrettanto oggi, impossibile fare meglio per il Capitano, soprattutto nella gara lunga, complice anche una gomma poco collaborativa: “Ieri con la gomma soft ero molto più forte, mentre oggi con la media non mi trovavo bene per niente, fin dall'inizio ho avuto zero grip. Ho provato a preservare la gomma all'inizio perché sapevo che la fine della gara sarebbe stata complicata sotto questo aspetto, ma nonostante questo già a metà gara non avevo più gomma e così Pecco e Jorge sono scappati via. Scivolavo molto già all'inizio e questo mi ha fatto consumare di più gli pneumatici, era impossibile stare con quelli davanti per me oggi Alla fine ho anche provato a stare vicino a Marc, ma scivolavo troppo. Per me era impossibile fare di meglio oggi".

Viene quindi spontaneo chiedersi il perché di questa scelta. Aleix è chiaro: “Perché non ho messo la soft? Era una possibilità, ieri a fine Sprint ero ancora veloce, ma insieme al team e a Michelin abbiamo optato per la media perché, secondo le previsioni di consumo per la gara, la soft sarebbe stata troppo rischiosa. Questa non è una scusa, alla fine il primo e il secondo classificato avevano la mia stessa gomma, ma per me non ha funzionato allo stesso modo”.

Espargarò è poi tornato sul duello finale con Marquez, finito non come sperava: “All'ultimo giro ho provato di tutto per passare Marc perché lui non aveva grip nelle curve a destra, quindi mi sono detto ‘ok, se alla 13 sono vicino, alla 14 lo provo a passare all’interno'. Però Marc è Marc, ha protetto bene la traiettoria interna e all'ultimo ho deciso di non provarci, avrei rischiato di fare un danno in un weekend speciale per me".

Un fine settimana in ombra per Viñales  

Se da una parte del box si può festeggiare, dall'altra l'umore non è certo altrettanto alto. Maverick Viñales, infatti, non può certo dirsi soddisfatto del suo GP di Catalunya: una ottava e una dodicesima [tredicesima prima della definitiva penalità a Bastianini, ndr] posizione finale non bastano per vedere il bicchiere mezzo pieno al termine di un weekend su un tracciato sulla carta favorevole ad Aprilia. 

È lo stesso Viñales a fare il punto del suo GP partendo da replay di un suo highside (miracolosamente recuperato) in onda in sala stampa durante il suo debrief con i media: “Il mio weekend si può riassumere con questa immagine: highside dappertutto! Ma ormai è passato, dobbiamo voltare pagina. Probabilmente abbiamo bisogno di più tempo per sistemare la moto, abbiamo provato molte cose anche se alla fine la moto migliore era quella ‘standard’. Forse partendo dalle prime due file avrei potuto chiudere tra i primi cinque-sei, ma non di più”. 

Lo spagnolo non ha poi potuto evitare il confronto con il compagno Espargarò, sempre molto efficace sul circuito catalano: “Io e Aleix abbiamo stili diversi. Però se guardiamo i tempi in gara, quando ero solo giravo più veloce di lui in alcuni giri. Ma questo non è bastato. In ogni caso, dobbiamo continuare a lavorare sulla moto ‘standard’ e vedere se al Mugello riusciamo a partire dalla prima fila”. 

Da Montmelò - Giorgia Guarnieri

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