Motomondiale | Misano 2025 - Commento LIVE Gara

Credits: Red Bull Content Pool
Credits: Red Bull Content Pool

C’è stato un tempo, abbastanza lontano, per la verità, in cui i piloti di F1 erano in pista praticamente tutte le domeniche, dai GP alle competizioni endurance in stile Le Mans, Targa Florio e quant’altro. Nei mesi invernali, poi, chi si cimentava nella Dakar, chi andava a correre in Nuova Zelanda; insomma, ce n’era per tutti i gusti. Oggi, anche a causa di un calendario sovradimensionato in maniera assurda, i piloti sono diventati “monotematici”. Con alcune brillanti eccezioni, tra cui spicca colui che trova sempre il modo di far parlare di sé: Max Verstappen

Il migliore? Difficile da dire, sicuramente “The Natural”

Robert Redford ci ha lasciato in questi giorni; una vera icona del cinema americano e non solo, che ha lasciato un segno indelebile. Sono stati tanti i capolavori a cui ha preso parte e che ha diretto in più di 60 anni di carriera. Tra questi ce n’è uno che a volte viene colpevolmente tralasciato: The Natural, tradotto in italiano in Il migliore. Si tratta della storia di un giocatore di baseball della prima metà del ‘900 che affronta diverse avversità ma riesce sempre a tornare in campo e dimostrare di essere “il migliore che ci sia mai stato”; iconica la scena del fuoricampo che spacca uno dei fari dello stadio dei Knights

Traslando il tutto ai giorni nostri, e spostando il focus sulle gare, siamo in grado di stabilire chi sia il migliore che ci sia mai stato? Difficile, se non impossibile: troppo diverse le poche, gli stili e le preferenze di ognuno di noi. Possiamo però scorgere chi sia un vero “natural born racer”, con le corse, la competizione e la voglia di misurarsi con i rivali nel sangue. Tra questi, il primo nome che balza gli occhi è quello, senza dubbio, di Max Verstappen.

Il weekend appena vissuto al Nurburgring, nel VLN, è stato qualcosa di unico. Si badi bene, qui non si parla di prestazioni, tempi sul giro e traiettorie; questi sono fattori importanti, certamente, e da tenere in considerazione quando si fanno analisi tecniche. Ma ci piacerebbe, per ora, restare su un altro piano, più, se vogliamo, romantico. Sarà per l’ambientazione (l’Inferno Verde), per il tipo di competizione, per il suo protagonista; fatto sta che l’attenzione del mondo delle corse, nel weekend passato, era in larga parte concentrata su quella fetta di Germania fatta di foreste e castelli, che al suo interno racchiude un terreno sacro del motorsport. 

Credits: Max Verstappen Official Fb page
Max Verstappen impegnato al Nurburgring

Qui, Max Verstappen si è misurato con gli specialisti della categoria, per nulla sfigurando, e dando ancora una volta saggio della propria voglia di correre, sempre e comunque, nella realtà ancor più che nel virtuale, e con ogni mezzo. Tutta la gente arrivata per sostenerlo, e che qui molto probabilmente non aveva mai messo piede, forse neppure ben sapendo che tipo di competizione si stava apprestando a vivere, non può essere un caso. Il ragazzo di Hasselt sta diventando qualcosa di più di un Campione del Mondo, se lo mettano in testa una buona volta i suoi detrattori in servizio permanente. 

Il 2025 lo consacra ancora di più

Riavvolgiamo il nastro di una decina di giorni e tuffiamoci tra la folla sotto il palco di Monza. Quelle migliaia di persone accorse, inutile nasconderlo, sperando in un altro miracolo targato Leclerc, hanno invece appena assistito a un capolavoro di guida, coraggio e grinta messo in pista da Verstappen, uno che fino a qualche mese fa non è che stesse particolarmente simpatico ai Tifosi. Invece, mentre l’inno olandese risuonava nell’Autodromo, ecco che dalla folla assiepata sotto il podio saliva incessante e ben distinguibile il coro dedicato all’olandese, che nel frattempo se la ride e, soprattutto, se la gode da morire. E attenzione, perché non è stato certo un caso: pressappoco la stessa scena si era vista qualche mese fa a Imola. 

La realtà è che questo 2025 difficile sta, paradossalmente, elevando la figura di Max a leggenda del motorsport ancor più dei quattro Mondiali F1 vinti in precedenza. Le vittorie ottenute in questa stagione contro una McLaren devastante hanno tutte un che di unico e irripetibile. E attenzione, perché queste caratteristiche non arrivano da fattori esterni, come pioggia, incidenti o penalità varie, proprio no. È tutta farina del sacco di Verstappen, con l’aiuto, certo, di una Red Bull in difficoltà ma comunque in grado di piazzare di tanto in tanto la zampata. Con tutto il rispetto per il lavoro egregio svolto dal team di Woking e dai suoi piloti, la sensazione è che, fino ad ora, quando Max è riuscito a mettere le ruote davanti, lo ha fatto trovando quel qualcosa in più che è mancato agli altri, e che manca per una questione di talento e di... stile. Si pensi, per esempio, al giro di qualifica di Monza o alla partenza di Imola, con quel sorpasso da antologia su Piastri al Tamburello. I test al Nurburgring “sotto copertura” (ricordate Franz Hermann?) e poi il weekend scorso, messo insieme quando avrebbe potuto tranquillamente starsene a casa a Monte Carlo con la sua famiglia, hanno certamente contribuito a costruirgli intorno un’aura incredibile, rafforzata da un bel caratterino forte e sempre incline a dire e fare quello che pensa e, soprattutto, che vuole. 

Dunque, per chiudere: il migliore? Difficile da dire. The Natural? Assolutamente sì, un corridore nato, nel vero senso del termine. Che Max Verstappen resti così ancora per un bel po’; il motorsport di oggi ha assoluto bisogno di uomini così. 

Nicola Saglia