Sam Bird, vincitore nell'E-Prix di San Paolo di Formula E. © FIA Formula E, Sam Bagnall
Sam Bird, vincitore nell'E-Prix di San Paolo di Formula E. © FIA Formula E, Sam Bagnall

Nell'E-Prix di San Paolo Sam Bird è tornato alla vittoria in Formula E dopo quasi quattro anni, e con lui ha vinto anche la McLaren, al primo successo nella serie elettrica e, complessivamente per tutta la McLaren Racing in questo 2024. Andiamo nel dettaglio a vedere gli aspetti più significativi dell'interessantissima prova sudamericana.

Bird è rinato

Le ultime stagioni in Jaguar avevano visto un  Sam Bird non propriamente in forma. Se Evans lottava per il titolo, l'inglese sembrava spesso relegato più a centro gruppo, tanto da dover fare il secondo pilota, come visto ad esempio lo scorso anno a Roma, quando, giunti entrambi in finale in qualifica, ha alzato il piede per far prendere al neozelandese la pole. 

Ora però il cambio di squadra sembra avergli fatto bene: l'inglese è tornato ad essere grintoso nei duelli e capace di gestire le situazioni di gara. A San Paolo, ad esempio, ad un certo punto sembrava in difficoltà, avendo meno energia di Evans, Dennis e Wehrlein: eppure ha resistito, arrivando a passare il suo ex compagno di squadra nella penultima curva: una bella rivincita per lui, e chissà che a ciò non seguirà un'altra stagione da assoluto protagonista. Bird adesso, con 12 vittorie in Formula E dopo San Paolo, è ad un successo di distanza dal record di Buemi e Di Grassi, da sempre volti di riferimento della categoria.

McLaren e Nissan saranno l'ago della bilancia per il titolo

La lotta al titolo in Formula E, al di là della vittoria di Bird a San Paolo, resterà un affare tra i piloti Jaguar e quelli Porsche (ufficiali e non). Però è da evidenziare il grande passo in avanti delle motorizzate Nissan, ossia McLaren e, appunto Nissan: rispetto alla scorsa stagione hanno iniziato la stagione alla grande, e oltre alla vittoria di Bird sono da evidenziare i due terzi posti di Rowland a Diriyah e a San Paolo. 

Al momento, la casa giapponese sembra aver quasi sicuramente superato le due squadre di Stellantis, ossia Maserati e DS-Penske, le quali, nonostante un buon ritmo in qualifica, finiscono sempre con lo scivolare indietro in gara, a causa di una cattiva efficienza. Le due squadre spinte dalla powertrain giapponese potranno inserirsi spesso in lotta per la vittoria o per il podio, e ciò potrà andare ad aiutare o a sfavorire qualcuno tra Evans, Cassidy, Wehrlein e Dennis, che anche quest'anno sembrano essere i favoriti al titolo. Attenzione già dal prossimo round, previsto a casa dei nipponici a Tokyo.

McLaren festeggia a San Paolo in Formula E

La pausa ha fatto male a Cassidy

Per la prima volta quest'anno abbiamo visto un Nick Cassidy meno in forma di quello che ricordavamo nelle prime tre gare. Probabilmente, la lunga pausa di sette settimane causata dalla cancellazione dell'E-Prix di Hyderabad, gli ha fatto perdere un po' il trend positivo che aveva guadagnato nel tempo.

 Il neozelandese è rimasto intrappolato nel gruppo per metà gara, e questo lo ha portato a danneggiare l'ala anteriore tra mille contatti, la quale poi si è staccata provocandogli un brutto impatto contro le barriere. 

Cassidy resta ancora davanti in classifica, ma ora deve rimettersi in forma mentalmente prima del prossimo round, che per lui sarà una sorta di appuntamento di casa. Ricordiamo in merito il glorioso passato del ‘kiwi’ tra SuperFormula e Super GT.

Gli avversari non ne approfittano

Se per Cassidy è stata una gara da dimenticare, non è stata di certo una corsa memorabile neanche per gli altri avversari nella lotta al titolo. Evans, dopo tre gare difficili, poteva finalmente tornare al successo, ma il sorpasso nel finale gli è costato sette punti che potevano essere oro per lui. 

Deve ‘darsi una mossa’ a tornare a vincere, anche perché quest'anno non ci sarà neanche la “sua” Roma in calendario. Wehrlein, partito dalla pole, non è stato bravo a leggere il momento giusto per andare in fuga, ed è rimasto bloccato nel finale nei duelli.

Dennis, invece, ha sì rimontato bene, ma la sua pecca è stata in qualifica. Nessuno dei due è poi riuscito ad andare sul podio per un duello ‘fratricida’ che ha premiato Rowland al photofinish, facendo perdere qualche punticino ad entrambi. Ora tutti e tre devono sperare che Cassidy resti sottotono anche in Giappone, altrimenti avranno sprecato una grandissima opportunità

Continua a vigere l'incertezza

Infine, un aspetto che oramai sembra quasi essere scontato, ma è sempre bene ribadirlo: a San Paolo ha vinto il quarto pilota diverso in questa stagione di Formula E (quarto team diverso/terzo costruttore). 

Solo Porsche ha vinto due volte, ma con formazioni differenti. È vero, possiamo scorgere l'esistenza di prime e seconde forze, ma a parte ciò la Formula E continua ad essere un campionato apertissimo. 

Alfredo Cirelli

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