L'invasione russa in Ucraina ha riverberato i suoi effetti nel paddock di F1: domani la Haas girerà con le monoposto in livrea bianca, senza le insegne dello sponsor Uralkali. La scuderia americana attraversa un nuovo momento difficile con uno sponsor, ma la situazione risulta molto più complicata e potenzialmente più dannosa della grottesca rottura con Rich Energy nel 2019.

Comunicato

Poco prima dell'ora di cena in Italia, Haas ha diramato una nota stampa. Si legge: "Domani, ndr] il team Haas F1 presenterà la sua VF-22 in una semplice livrea bianca, senza il marchio Uralkali, per il terzo e ultimo giorno di prove al Circuit de Barcelona-Catalunya. (...) Nikita Mazepin guiderà come previsto nella sessione mattutina con Mick Schumacher che subentrerà nel pomeriggio. Al momento non verranno rilasciati ulteriori commenti sugli accordi con i partner del team."

La voce di un problema con il title sponsor della Uralkali aveva già incominciato a girare in mattinata in sala stampa a Barcellona. Secondo i rumors Haas era prossima alla scissione del contratto di sponsorizzazione, ma la scuderia stessa, seppure in maniera non ufficiale, aveva smentito la voce.

Tensione

La tensione tra Russia ed Ucraina in mattinata aveva smosso le acque del paddock. I team di Formula 1 hanno deciso di incontrare il CEO Stefano Domenicali in serata per discutere delle ripercussioni della situazione. Una questione chiave è se correre il Gran Premio di Russia al Sochi Autodrom, previsto a settembre.

La situazione della Haas risulta ancora più complicata. Lo sponsor principale, Uralkali, è russo, contribuisce in larga parte alle finanze della scuderie ed è legato, ça va sans dire, a Nikita Mazepin. Proprio il pilota russo non può portare la bandiera nazionale sulla tuta da gara a causa delle restrizioni imposte agli atleti del Paese dall'Agenzia mondiale antidoping.

Quella livrea...

Haas ha fatto una prima mossa nel pomeriggio, eliminando i riferimenti allo sponsor dal "nome" sui profili social. Il secondo step riguarda la monoposto completamente bianca, non solo senza sponsor principale, per le prove di domani. Non a caso, per quanto sia una speculazione, la livrea della Haas presenta i colori della bandiera russa, introdotti proprio con lo sponsor Uralkali.

Haas ritrova una situazione simile a quella del 2019, con un rapporto complicato con lo sponsor principale. All'epoca gli americani avevano da risolvere una situazione grottesca, ai limiti del patetico, con Rich Energy. Oggi invece la situazione appare più complicata per diversi motivi.

Complicazioni

Uralkali paga regolarmente la scuderia, di cui è title sponsor. Una scissione significherebbe trovarsi di colpo senza apporto finanziario ad inizio stagione, con tutte le conseguenze a livello finanziario. Per non parlare di quelle a livello di giurisprudenza.

La rottura del contratto, se non coperta da altri sponsor, porterebbe la Haas ad una situazione difficile. La scuderia americana rischierebbe di fare la fine della Super Aguri nel 2008, che ha chiuso i battenti a stagione iniziata, lasciando sguarnita la griglia di due posti. Il 10% dei partenti, giusto per dare una proporzione. Potrebbe anche far propendere la dirigenza a lasciare la F1 a fine stagione, di fatto spostando l'orizzonte temporale del problema.

Qualora la situazione risultasse gestibile in qualche maniera (magari come facevano gli sponsor tabaccai negli Anni Novanta), rimane da sciogliere il nodo sulle sanzioni applicate in Russia. Queste ultime potrebbero avere un impatto sui termini di sponsorizzazione, ridimensionando il contributo verso la scuderia americana.

La situazione al momento può definirsi fluida e in divenire. Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà. Considerando che la F1 è uno sport e il focus principale deve essere la situazione difficile ed insostenibile per le popolazioni coinvolte, non si tratta della migliore maniera per incominciare il nuovo corso del Circus.

Luca Colombo