MotoGP | Márquez: “Quanto voglio restare in Ducati? Da uno a dieci, dico otto”
In occasione della celebrazione del 2025 della Ducati a Borgo Panigale, si è rivisto Marc Márquez che ha fornito un aggiornamento sul recupero e sul suo futuro.

Assente dall’Indonesia e dall’incidente con Marco Bezzecchi che lo ha costretto a chiudere in anticipo la stagione dopo la conquista matematica dell’iride, Marc Márquez è stato uno dei protagonisti della celebrazione avvenuta oggi – e denominata “Campioni in Festa: Home Edition” – a Borgo Panigale dove la Ducati ha chiuso in un clima di festa il suo 2025 pieno di successi.
Niente vacanze, testa subito al 2026
Márquez ha tracciato un bilancio del suo recupero intenso degli ultimi due mesi e mezzo successivi all’infortunio di Mandalika, svelando anche come per lui non ci saranno vacanze nel periodo natalizio e che la prossima settimana per lui tornerà in moto per accelerare il recupero.
È l’ultimo giorno di festa, perché tra due giorni iniziamo a parlare del 2026 e si parlerà della stagione. È stato un novembre e un dicembre impegnativo, ho avuto tanti eventi e tante cerimonie e farle con il recupero della spalla è stato mentalmente e fisicamente impegnativo. Oggi è l’ultimo giorno, tornerò a casa due settimane, mi allenerò già perché la prossima settimana inizierò ad andare in moto. Era in dubbio, ma abbiamo fatto il check con il dottore ed è tutto a posto, l’osso è saldato ed è la cosa più importante. Ancora non è a posto per guidare una moto al 100% ma per farlo al 70-80% ci siamo.
Il #93 ha spiegato anche quelle che sono state le implicazioni dell’infortunio dal punto di vista psicologico, l’ennesimo in cinque anni complessi dal punto di vista fisico e mentale, che gli hanno però lasciato un insegnamento importante sfruttato anche in pista in quest’annata dai numeri clamorosi.
L’infortunio è stato pesante dal punto di vista psicologico, ma il fatto di aver vinto ha reso le cose più semplici. Dover rifare un’altra volta le stesse cose che ho fatto quattro volte dal 2020 è impegnativo, se vuoi fare un recupero come quello che sto facendo io, ti svegli alle otto del mattino e finisci alle sette di sera. Non tutti i giorni però vai avanti, in alcuni giorni vai indietro ed è lì che ho imparato ad avere la pazienza che quest’anno ho sfruttato in pista.
Il momento chiave per il suo ritorno
Si è tanto parlato di come il nono titolo di Márquez sia uno dei più grandi “comeback” della storia dello sport, naturale conseguenza di una serie di momenti e decisioni che hanno portato Marc sulla moto del team ufficiale della casa che si è aggiudicata il sesto titolo Costruttori consecutivo e il quarto titolo Piloti di fila grazie al suo contributo. Su uno di questi momenti ha parlato Davide Tardozzi in un documentario rilasciato da Dazn Spagna, Volver, il quale ha raccontato come in Germania, nel 2023, abbia suggerito a Marc di cambiare dopo un weekend complesso per lo spagnolo che cadde in ogni turno nel corso di quel fine settimana sul circuito per lui migliore.
Di quel momento abbiamo parlato tante volte, ma io di quel giorno non ricordo quasi niente. Avevo preso 6 botte quel weekend, di quel giorno non ricordo con chi ho parlato, ma me lo ha raccontato ed è stato un weekend dove ho capito tante cose, ma non ho deciso lì [di lasciare Honda, ndr]. È vero che un weekend di quel tipo ti dà una botta a livello psicologico, ma non ho deciso lì, [la decisione] l’ho presa tra Misano e il Giappone.
Márquez ha poi spiegato quali sono stati i momenti chiave che lo hanno effettivamente aiutato ad arrivare in rosso e a conquistare il suo nono titolo.
Il primo è stato in Giappone nel 2023, la settimana dopo, quando ho preso la decisione di lasciare il team che mi aveva dato tutto, gli amici che ho in Honda, per andare in Gresini con Nadia che mi aveva aspettato, mancavano quattro gare alla fine e normalmente un team non aspetta così a lungo. Quello è stato il primo momento chiave, sportivamente parlando. L’altro momento è stato quello legato alla quarta operazione al braccio, era tutto a posto. Invece sono andato in America per romperlo e sistemarlo. È stata una decisione difficile, perché per fare una vita normale sarebbe andato bene, ma non per andare in moto. Ho preso quel rischio. Poi andare in Gresini e trovarmi qui è una conseguenza.
Futuro in dubbio ma Marc vuole restare
Ovvio un punto sul suo futuro, con Márquez che non ha nascosto di voler restare a Borgo Panigale, sebbene il nuovo regolamento tecnico porti a tutta una serie di valutazioni dal punto di vista tecnico necessarie, vista l’incertezza che regnerà sovrana con l’arrivo delle 850cc, delle nuove Pirelli e con la riduzione dell’aerodinamica e la rimozione degli abbassatori dove Ducati è stata innovatrice.
Il prossimo anno è chiaro che avremo la moto più veloce ed è la cosa più importante. Per il 2027 e 2028 è tutto in dubbio, si riaprirà tutto. Ho sempre cercato di non muovermi se sono contento e veloce, la priorità numero uno è essere veloce e qui si può esserlo, ma devo capire tante cose e decidere cosa è meglio per il futuro. Quanto voglio restare qui da 1 a 10? Non lo so, per quanto mi riguarda direi otto. Stiamo lavorando per vincere e tutte le parti vogliono vincere e questo è importante per il 2027 e 2028.
Da Borgo Panigale, Mattia Fundarò