E' arrivato nelle scorse ore un comunicato della F1 in merito alla vicenda Russia-Ucraina. La Federazione ha dichiarato che continuerà a monitorare la situazione, rimandando però ai prossimi giorni ogni commento relativo al GP di Russia in programma a settembre.

LO STOP DELLO SPORT

Non un bel buongiorno quello di oggi con la notizia della messa in atto dell'operazione da parte del leader russo Putin. Esplosioni, bombardamenti e in sottofondo il risveglio delle sirene antiaereo. Tutto questo colpisce nel profondo anche il mondo sportivo, che non tarda a rispondere nel mandare comunicati di fermo delle attività nei paesi protagonisti. Anche la Formula 1 è vittima di questo scontro e subito delibera un comunicato: "La Formula 1 sta seguendo da vicino gli sviluppi della situazione in questo momento non ha ulteriori commenti sulla gara in programma a settembre in Russia. Continueremo a monitorare la situazione". La F1 ha deciso di annullare la conferenza stampa del team principal Guenther Steiner, programmata alle 13:30.

IL GRAN PREMIO DI SOCHI

La Formula 1 rischia quindi di non veder gareggiare le nuove monoposto 2022 nel gran premio di Sochi, presente in calendario dal 2014, che si avvia ad ospitare la categoria per la nona volta. La situazione non fa ben sperare tutti i fan della Formula 1, ora in attesa di sapere se avrà luogo il GP di Russia nel weekend dal 23 al 25 settembre. A rischio anche le categorie minori di F2 ed F3, che vedrebbero sfumare la gara per la prima volta dal 2018, per la serie cadetta, e dal 2019 per la F3. Per il momento viene sospesa la vendita dei biglietti, ma si aspettano soluzioni da parte della federazione.

Dichiarazioni importanti arrivano anche dal pilota tedesco dell'Aston Martin, Sebastian Vettel, che in un'intervista parla del GP russo: "Per quanto mi riguarda non andrò in Russia. Penso sia sbagliato correre in questo paese. Sono dispiaciuto per le persone, innocenti persone, che stanno perdendo le proprie vite, vengono uccise per stupidi motivi". Anche il campione del mondo, Max Verstappen, si esprime a tal proposito: "Quando una nazione è in guerra non è giusto si corra la, è una decisione che deve prendere l'intera F1".

IL TEAM HAAS

La situazione fa ombra pure sulla scuderia americana Haas. Il team con piloti Mick Schumacher e Nikita Mazepin, a seguito dello scoppio della guerra, potrebbe avere seri problemi di liquidità in caso di mancati finanziamenti dallo sponsor russo Uralkali. In attesa di ulteriori aggiornamenti restate sintonizzati sulle pagine di LiveGP.it per tutte le notizie sul mondo del Motorsport.

Fabrizio Giuseppe Pignatelli

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