Yuki Tsunoda appena sceso dalla sua vettura
Credits: F1 Official FB page

Le qualifiche del Gran Premio dell’Emilia Romagna F1 a Imola hanno vissuto una lunghissima prima porzione di sessione, con il Q1 interrotto prima dal botto di Tsunoda e poi chiuso dal testacoda di Colapinto. Nessun problema fisico per entrambi, ma la Red Bull del giapponese è da ricostruire praticamente in toto. La bandiera rossa scaturita dopo lo stop dell’argentino, invece, ha dato il via a parecchie discussioni in merito al tempo di Ollie Bearman, eliminato dopo diversi controlli da parte della Race Direction. 

Yuki, che spavento alla Villeneuve

Il tracciato di Imola non ammette il minimo errore, e il primo a dimostrare quanto sia difficile la pista sul Santerno è stato oggi Yuki Tsunoda. Il giapponese, con la sua Red Bull, aveva appena attaccato il primo tentativo del pomeriggio, nel corso del Q1, quando ha approcciato la Variante Villeneuve. La sua Red Bull, in palese difficoltà lungo tutto l’arco del weekend, non è sembrata essere ben bilanciata, e il pilota giapponese ha provato da subito a spingere tanto aggredendo al massimo la prima curva del complesso, andando a prendere violentemente il cordolo interno

Proprio questa azione gli ha fatto perdere il controllo della vettura numero 22, mandandola in testacoda ad una velocità prossima ai 200 km/h e rendendola ingovernabile. Lo abbiamo già visto in passato: quando queste monoposto a effetto suolo partono di posteriore, è difficilissimo rimetterle in carreggiata. Non è riuscito nell’impresa Tsunoda, che è finito in testacoda sulla ghiaia per poi sbattere con il posteriore a velocità ancora elevatissima contro le barriere, e finire la corsa con un tonneau spettacolare e fortunatamente innocuo per il giovane driver giapponese, sceso dalla vettura sulle proprie gambe. 

Appurata la bontà delle condizioni fisiche di Tsunoda, trasferito al Centro Medico per accertamenti, resta la valutazione del suo errore, certamente grave, e del danno apportato alla sua Red Bull. I meccanici, infatti, dovranno andare a ricostruire la vettura a tempo di record praticamente da zero. A parte la cellula di sopravvivenza, infatti, ben poco è rimasto riutilizzabile dopo il terribile botto alla Villeneuve. Un problema non indifferente, che obbligherà certamente a sforare il coprifuoco per presentarsi domani in griglia con la #22 pronta. Inoltre, il giapponese potrebbe aver perso tanta confidenza, in una pista che invece necessità di sentire la vettura in mano il più possibile; non una situazione favorevole per Yuki, da cui certamente ci si aspettava ben altro al momento della sua promozione. 

Colapinto a muro, non un buon inizio

Credits: F1 Official Fb page

Il ritorno in pista di Franco Colapinto con Alpine è stato da subito circondato da diversi dubbi, e la prima qualifica dell’argentino in questo 2025 non ha fatto altro che aumentare le domande. Il pilota che ha sostituito Jack Doohan non è mai stato, nel corso del weekend, al livello di Gasly, e questo forse è il problema minore: un gap simile era infatti immaginabile, considerando i problemi della vettura di Enstone e il livello assoluto del pilota di Rouen. Il fuori pista al termine del Q1, invece, è proprio una di quelle cose che Briatore gli aveva espressamente chiesto di evitare

Arrivato all’attacco dell’ultimo giro, ha impostato in maniera molto aggressiva il Tamburello, uscendo troppo largo dalla seconda delle tre pieghe e mettendo le ruote di sinistra sulla ghiaia. Qui ha perso il controllo della sua Alpine, finendo in testacoda nella ghiaia e poi contro le barriere. Per fortuna sua e degli uomini di Grove, l’impatto è avvenuto sull’anteriore, proprio sul musetto, la parte più resistente perché è quella atta a dissipare gli urti nei crash test. La vettura, per il resto è parsa essere abbastanza integra; beffa doppia, perché tra l’altro l’argentino era anche riuscito a qualificarsi per il Q2. Vedremo domani la sua posizione, ma potrebbe anche sperare di partire in quindicesima posizione, che è comunque poca cosa rispetto alla top ten di Gasly.

Bearman beffato dalla Rossa... ma con il giallo

Credits: Haas F1 Official Fb page

La bandiera rossa scaturita dal botto di Colapinto ha fatto una vittima incolpevole: Ollie Bearman. L’inglese di Haas stava ultimando il proprio passaggio quando è uscita la bandiera rossa e il suo tempo, che lo avrebbe portato in top ten, è stato cancellato. C’è però stato un vero e proprio giallo che per un buon quarto d’ora ha tenuto tutti i piloti fermi all’interno dei garage. Inizialmente, infatti, l’indicazione della bandiera rossa è arrivata dopo che il pilota della Ferrari Driver Academy aveva tagliato il traguardo, mantenendo così valido il suo crono, che poi è stato però tolto

Riguardando le immagini, inizialmente era parso evidente come la Haas fosse passato sotto la bandiera a scacchi prima che i pannelli indicanti bandiera rossa si accendessero. Nonostante questo, il Direttore di Gara Rui Marques è stato irremovibile, e l’inglese non ha potuto prendere parte al Q2, a favore di Gabriel Bortoleto, ultimo dei qualificati. L’unica spiegazione, a questo punto, è che la decisione di mettere bandiera rossa sia arrivata con un certo anticipo sia sul timing che sulle comunicazioni dei commissari in pista. 

Un fatto grave, al di là delle responsabilità di ognuno, anche perché Bearman si è trovato nella situazione di trovarsi la Medical Car schizzare fuori dalla pit lane, nella traiettoria ideale, proprio alla fine del suo passaggio. Un episodio che deve far riflettere: la F1non può permettersi di dover aspettare tanti minuti per capire se un tempo sia valido o no. In ogni caso, poi, si poteva attendere: Colapinto non era in una condizione di pericolo, e Bearman era già da tempo transitato nel luogo dell’incidente. Peccato per l’inglese, che aveva trovato un’ottima prestazione e che domani dovrà rifare tutto da capo partendo dalla coda del gruppo.

Nicola Saglia