Oscar Piastri perde la prima fila e dovrà partire quinto in gara.
Oscar Piastri perde la prima fila e dovrà partire quinto in gara.

Una penalità scontata che è stata confermata 2 ore e mezza dopo la fine delle qualifiche quella che i commissari hanno comminato ad Oscar Piastri, per l’impeding al Tamburello su Kevin Magnussen nel finale del Q1, che è costato al danese l’eliminazione e la conseguente partenza dalla 18^ posizione, mentre il compagno di squadra di Magnussen, Hulkenberg, ha chiuso con l’accesso in Q3 e la 10^ posizione finale. 

Cosa recita il comunicato della FIA

Nel comunicato emesso dai commissari alle 19.15, viene confermata l’infrazione dell’articolo 37.5 del regolamento sportivo della FIA, che segnala come “ogni pilota che si ferma senza motivo in pista o crea un impedimento non necessario a un altro pilota è soggetto a penalità”. Come da prassi, a Piastri i commissari hanno assegnato tre posizioni di penalità in griglia, che lo retrocedono dalla seconda alla quinta posizione, consegnando così la prima fila a Norris e la seconda alla Ferrari di Sainz. Una penalità che costringerà Piastri a dover provare a recuperare forte anche dell’ottimo ritmo messo in mostra tra venerdì e sabato.

Secondo i commissari, la maggior parte delle colpe sono da assegnare al team, mentre la motivazione di Piastri – che in conferenza stampa ha detto di non aver “visto nessuna vettura arrivare da dietro quando ho guardato negli specchietti” – è stata accettata per la natura del tracciato.

I commissari hanno accettato la spiegazione di Piastri per la quale, dato il layout del circuito in quel punto, non ha potuto vedere Magnussen fino a quando non è stato troppo tardi, momento in cui ha poi cercato di accelerare per lasciare strada a Magnussen il prima possibile. Magnussen ha riconosciuto come sia difficile per i piloti vedere le vetture dietro in diversi punti della pista, incluso quello. Tuttavia, i commissari hanno ascoltati le comunicazioni radio e il team di Piastri non l’ha avvisato dell’arrivo di altre vetture fino a quando Magnussen era troppo vicino per Piastri per non creare impedimento. Infatti, c’era una differenza di 140 km/h e Magnussen era a soli 40-50 metri. Piastri era in piena chicane quando Magnussen gli è arrivato subito dietro. Inoltre era chiaro come Magnussen fosse in un giro veloce sin dall’uscita di curva 19.

Nel comunicato, i commissari hanno anche segnalato come altri team, in casi simili, abbiano avvisato i propri piloti, cosa che per McLaren non è avvenuta.

I commissari hanno anche visionato dove altri piloti sono stati avvisati dell’arrivo di altre vetture e la segnalazione avveniva molto prima, così che non si creassero situazioni di impedimento in curva 2-3. La gestione del traffico per le vetture più lente è importantissima nella combinazione team/pilota, specialmente in Q1. In questo caso, i commissari determinano che la mancanza di avvisi abbia causato un impedimento non necessario.

McLaren accetta la penalità

In casa McLaren si assumono tutte le responsabilità del caso, accettando la penalità come ha confermato il team principal Andrea Stella ai media a Imola, riconoscendo come il team debba migliorare a livello comunicativo.

Rispettiamo la decisione, dobbiamo migliorare a livello operativo. Andiamo avanti e speriamo che domani sia possibile recuperare le posizioni perse oggi in griglia.

Per Piastri, la qualifica di oggi certifica i progressi fatti dalla McLaren con l’upgrade di Miami che ha portato Norris alla vittoria in Florida e che lui può usare nella sua interezza per la prima volta questo weekend. 

Per noi è stato un ottimo weekend sinora. Sicuramente avere dei pezzi che sai che rendono la vettura più veloce è un’iniezione di fiducia. Ieri (venerdì, ndr) il nostro passo gara sembrava buono, ma siamo tutti veramente tanto vicini, è un po’ la storia di quest’anno o comunque di queste ultime gare. Superare sarà molto difficile, ma possiamo essere ottimisti.

La reazione di Magnussen: “Fastidioso, deve finire"

Grande la frustrazione per Magnussen, parte lesa nell’episodio, che domani sarà costretto a partire dalla nona fila per la quarta volta consecutiva dopo Giappone, Cina e Miami. 

Non so cosa stia succedendo quest’anno, ma continuano a succedere queste cose. Deve finire. Non mi sembra che facciamo cose diverse rispetto agli altri dal punto di vista delle tempistiche, quando uscire e così via, ma su sette qualifiche in cinque abbiamo trovato traffico, sempre nel giro che conta. Mai nel primo run, sempre nel secondo quando la pista è migliore. È fastidioso, non so cosa dire. Non è una pista facile dove superare, sembra che la gara possa essere a una sosta, non è il massimo.

Mattia Fundarò