F1 LIVE 🔴 GP Abu Dhabi 2025 - Gara

GP Abu Dhabi
Credits: Account X McLaren Formula 1 Team

La vittoria di Lando Norris nel Mondiale è arrivata in GP Abu Dhabi che ha diviso gli appassionati: niente sorpassi epici, nessuna manovra disperata, nessun colpo da funambolo. Solo gestione, lucidità e un sangue freddo che difficilmente si vede in chi ha davanti l’occasione della vita. Una gara “da ragioniere”, così la potremo definire, ma proprio per questo straordinariamente efficace.

Un mondiale costruito giro dopo giro

La stagione è stata una corsa a tre: Norris, Verstappen e Piastri. Il pilota inglese ha saputo interpretare le diverse fasi dell’anno con un equilibrio che in passato gli era mancato, trasformando ogni occasione in punti pesanti e limitando i danni nelle giornate difficili. Non ha vinto solo con il piede, ma con la testa. Max Verstappen è stato il rivale più temibile. Nel finale di stagione ha spinto come sa fare lui: aggressivo, sempre al limite, spesso oltre. Nella gara decisiva ha provato una rimonta che sembrava folle, ma per essere tale avrebbe avuto bisogno di aiuti esterni o di errori da parte dell'inglese.

La scelta di Lando: non farsi trascinare dal caos

Mentre Verstappen attaccava e Piastri cercava nella strategia soluzioni alternative, Norris ha scelto la via opposta: gestione totale, ritmo costante, gomme preservate e zero rischi inutili. Ha rinunciato alla lotta per la vittoria, consapevole che non serviva, riducendo la gara non ad una battaglia da vincere, ma ad un esercizio di strategia da portare a casa. Ed è stata proprio l’assenza di errori a rendere questa gara un capolavoro nascosto. Norris ha evitato ogni contatto, ha calcolato ogni situazione, ha mantenuto margini di sicurezza senza cedere alla tentazione di rispondere agli attacchi dei rivali. Sapeva che il Mondiale si vince anche, e soprattutto,  con il cervello. Una scelta che anni fa, probabilmente, non avrebbe fatto.

La forza della McLaren e la crescita del pilota

La McLaren ha svolto un lavoro straordinario: strategia impeccabile, pit stop puliti e un supporto tecnico che ha permesso a Lando di concentrarsi sulla guida. Ma il vero salto è arrivato da lui: un pilota che per anni è stato considerato talentuoso ma emotivo, ora capace di leggere una gara come un campione navigato. Il mondo delle corse ama i colpi di scena, le vittorie spettacolari, le imprese in condizioni impossibili. Ma molto spesso i titoli veri arrivano con gare come questa: calcolate, controllate, prive di errori. Norris ha vinto diventando il pilota che molti credevano non sarebbe mai diventato: metodico, razionale, implacabile.

Un campione che ha capito come si vince

Questa gara ha rappresentato molto più di un titolo mondiale. È stata la prova che Norris non è più solo un talento naturale, ma un pilota completo. Verstappen resta un avversario formidabile, e Piastri conserva un potenziale enorme, ma Lando ha mostrato di saper combinare velocità e strategia come nessun altro in questa stagione.

Se questa stagione ha consacrato Lando Norris come campione, il futuro promette una sfida ancora più intensa. Verstappen non è tipo da accettare un ruolo da comprimario e tornerà a essere una minaccia costante, più affamato che mai dopo aver visto sfuggire un titolo che in altri anni avrebbe probabilmente controllato. La sua velocità pura resta un punto di riferimento per chiunque, e la Red Bull difficilmente resterà a guardare: il prossimo mondiale potrebbe trasformarsi in un duello psicologico oltre che tecnico.

E poi c’è Piastri, forse il più grande punto interrogativo della nuova generazione. Il talento non si discute, ma questa stagione ha mostrato i limiti di un pilota ancora in fase di costruzione, soprattutto nella gestione dei momenti critici. Se saprà trasformare gli errori in esperienza, potrà diventare il primo avversario diretto di Norris all’interno della stessa squadra. In caso contrario, rischia di rimanere quella figura veloce ma incostante che lascia sempre un rimpianto in più. Il potenziale per crescere c’è, e molto del futuro della McLaren dipenderà proprio da come saprà incanalarlo.

GP Abu Dhabi

Primo tassello importante

Per Norris, invece, questo titolo potrebbe essere solo il primo passo. La vittoria “da ragioniere” dimostra che ha compreso una delle verità più profonde della Formula 1 moderna: si vince più spesso con la testa che con la spettacolarità. Ma per confermarsi servirà qualcosa in più: la capacità di reggere il peso di essere il pilota da battere, affrontare la pressione del dopo-titolo e gestire una rivalità interna che potrebbe intensificarsi già dal prossimo campionato.

Il paddock è già diviso: c’è chi pensa che Norris stia inaugurando un nuovo ciclo, e chi invece crede che Verstappen tornerà a dettare legge. La verità è che ci sono tutte le condizioni per assistere a una nuova epoca di duelli memorabili, in cui ogni gara diventerà un capitolo di una storia più grande. E se Piastri riuscirà finalmente a trovare continuità e maturità, la battaglia potrebbe trasformarsi in un triangolo esplosivo, fatto di stili diversi, filosofie opposte e caratteri incompatibili.

Vincenzo Buonpane