F1 LIVE 🔴 GP Las Vegas 2025 - Gara

Credits: Red Bull Content Pool
Credits: Red Bull Content Pool

Max Verstappen vince il GP Las Vegas dominando tutto e tutti nella gara notturna della Sin City. L'olandese conquista la sesta vittoria stagionale, 69a totale in carriera, e accorcia di sette punti in classifica mondiale su Lando Norris, arrivando a ridosso di Oscar Piastri, distante solamente dodici lunghezze.

Il weekend di Verstappen

Già dal venerdì la Red Bull sembrava in ottima forma, ma le contendenti alla vittoria parevano essere Mercedes e McLaren. Sabato, Verstappen è stato beffato in qualifica da un ottimo Lando Norris, che gli ha soffiato la pole position per tre decimi, in condizioni in cui solitamente ad esaltarsi è lo stesso Max.

Ma quando le luci del semaforo si sono spente, la gara ha preso una piega meno prevedibile e Verstappen si è scatenato. Norris ha provato a fare una partenza “alla Verstappen”, stringendo l’olandese, ma finendo lungo. L'olandese non si è fatto sorprendere, ha incrociato, e si è messo a guidare il gruppo. Il ritmo del quattro volte Campione del Mondo si è dimostrato poi superiore, specialmente nella seconda metà della gara, quando ha imposto una gestione lucida delle gomme hard. Verstappen ha poi orchestrato una corsa di precisione aumentando il ritmo quando era il momento giusto,  conservando un passo che gli ha permesso di tenere Norris dietro per tutta la gara, chiudendo poi il GP stampando all’ultimo giro il fastest lap della gara, e mettendo in cassaforte una vittoria cruciale. Un successo che non è solo un trionfo di abilità, ma un vero e proprio messaggio al campionato. 

È stata una bella gara per noi, abbiamo un buon passo. Ero un po’ insicuro su quanto saremmo andati bene o male con le gomme; però ha funzionato tutto bene. Abbiamo potuto imporre un buon passo senza danneggiare troppo le gomme, che è sempre un fattore chiave. È sempre molto difficile sapere cosa accadrà in partenza. Io sono partito bene, poi è normale che ci si difenda, però Lando ha frenato troppo tardi e per me è stato perfetto. 

Credits: Red Bull Content Pool
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La rimonta è difficile, ma Verstappen ci crede

A fine gara restano quasi poche parole per descrivere la prestazione di Max Verstappen, e non perché sia mancato lo spettacolo: semplicemente, la sua gara è stata talmente dominante da risultare quasi “invisibile” alle telecamere. Un dominio silenzioso, chirurgico, ma implacabile. Mentre dietro si consumavano duelli, errori e problemi, Verstappen ha costruito metro dopo metro una performance che ha avuto il sapore di una dichiarazione di forza assoluta. Non è soltanto una vittoria importante: è una vittoria che pesa. Pesa sul morale di Norris, che si vede rosicchiare punti con una costanza e una freddezza quasi disumana; pesa su Piastri, ora tallonato a una manciata di punti e sempre più consapevole di avere alle spalle un avversario che non molla mai; pesa sul campionato intero, che credeva forse di poter essere definitivamente chiuso e invece si ritrova ancora una volta a fare i conti con la legge di Max.

Allo stesso tempo, però, è doveroso mettere il tutto in prospettiva: i punti da recuperare su Lando Norris sono ancora 42, un’enormità considerando che mancano soltanto due gare alla fine. La rimonta è possibile, sì, ma resta un’impresa al limite, una sfida che richiederà a Verstappen non solo altre due gare perfette, ma anche qualche passo falso dei rivali. Questo non fa che amplificare la pressione su Norris e Piastri: ogni errore, ogni scelta di strategia, ogni partenza ora può valere un pezzo di Mondiale.

A Las Vegas Verstappen non ha solo vinto: ha rilanciato la sua candidatura al titolo con una forza psicologica che va oltre la classifica. Se cercava un modo per riaprire il mondiale, lo ha trovato. Se qualcuno pensava che questo fosse l’anno della resa, ha ricevuto la risposta più chiara possibile. La lotta è viva, le speranze sono complicate ma reali… e l’olandese è tornato a dettare il ritmo. E se c’è un pilota che può tentare un’impresa del genere, quello è proprio Max Verstappen. Ora la palla passa a Norris, chiamato a resistere alla pressione più difficile: quella di un avversario che, semplicemente, non smette mai di attaccare.

Simone Cigna