Joey Logano ha vinto il titolo 2022 della NASCAR Cup Series al termine di trentasei interessanti prove che ci hanno compagnia da febbraio a Phoenix. Il #22 di casa Penske ha saputo imporsi nel primo evento dell’anno al Los Angeles Memorial Coliseum (Clash) prima di ripetersi per quattro volte nel campionato.

Il 32enne diventa due volte vincitore della serie replicando quanto fatto nel 2018, l’unico del gruppo insieme a Kyle Busch ad aver primeggiato per più di una volta con l’attuale format di Playoffs. Il portacolori di Ford ha saputo avere la meglio su Christopher Bell (Gibbs #20), Chase Elliott (Hendrick Motorsports #9) e Ross Chastain (Trackhouse Racing #1), presenti nella finalissima in lotta con il nativo di Middletown.

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Roger Penske ha potuto tornare a festeggiare, per la prima volta nella storia il ‘Capitano’ ha saputo vincere nel medesimo anno il titolo nella NASCAR Cup Series e nell’IndyCar Series, competizione vinta con l’australiano Will Power.

Logano campione legittimo?

Joey Logano non spicca nelle statistiche della stagione 2022 come il migliore del gruppo, ma è indubbiamente un campione legittimo. Il nativo dello Stato del Connecticut ha infatti confermato l’abilità di attaccare nel momento giusto, la finale è stata letteralmente dominata dal campione 2022 che sin dalle qualifiche ha messo in chiaro la situazione.

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Il successo ottenuto a Las Vegas, primo atto del ‘Round of 8’, ha sicuramente aiutato l’americano che ha potuto concentrarsi al massimo sull’impegno conclusivo. Vincere la prima gara che assegna un pass per il ‘Championship 4’ è stato sicuramente un aiuto, una situazione favorevole che abbiamo visto anche in altre edizioni. Kyle Larson (2020), Jimmie Johnson (2016) e lo stesso Logano nel 2018 hanno infatti primeggiato dopo aver conquistato l’opening round della fase che precede la gara decisiva per il titolo.

Il #22 di Ford è stato abile a mettere tutti in riga nella finalissima, Bell e Chastain non sono stati abbastanza incisivi anche per dei problemi ai pit stop. Discorso differente per Elliott, out dopo un contatto con la Chevy Camaro #1 del già citato Chastain, amato dagli appassionati dopo la storica ‘mossa’ che ha compiuto a ‘Martinsville’.

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Appuntamento al 2023 per gli altri

Kyle Larson (Hendrick #5), Ryan Blaney (Penske #12), William Byron (Hendrick #24), Austin Cindric (Penske #2), Chase Briscoe (Haas #14)  Kevin Harvick (Haas #14) e Kyle Busch (Gibbs #18) sono solamente alcuni dei piloti che per un motivo o per l’altro non sono riusciti a contendersi il titolo.

Oltre a Busch, pronto per una nuova sfida con RCR #8 (Chevy) dopo una lunghissima collaborazione con Joe Gibbs Racing e Toyota, è da rimarcare il mancato accesso alla parte conclusiva della Cup Series 2022 per Denny Hamlin.

Il #11 della serie ha nuovamente mancato l’appuntamento con il ‘Championship 4’, una sorta di maledizione per il 41enne nativo di Tampa (Florida) che vanta nella propria bacheca ben tre successi nella mitica Daytona 500. Un trofeo di campione si sposerebbe perfettamente alle corone ottenute nella ‘The Great American Race’, un vero e proprio incubo per molti piloti che invece già hanno ottenuto un titolo.

Discorso differente per Martin Truex Jr, #19 del Gibbs Racing che ha mancato l’accesso alla fase cruciale del campionato. Il trionfatore del 2017 è rimasto escluso dopo una regular season senza affermazioni, una missione non scontata in una Cup Series molto avvincente che ha pochi eguali nella storia.

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Le Next Gen sono promosse?

Il 2022 ha visto il debutto delle ‘Next Gen’, auto rivoluzionarie che hanno portato la NASCAR in una nuova era. Dopo moltissimi test ed il ritardo di 12 mesi in seguito all’emergenza sanitaria sono stati tanti gli imprevisti che gli organizzatori ed i team hanno dovuto fronteggiare. 

Oltre alle delicate situazioni che si sono verificate con alcuni incidenti e con il cedimento degli pneumatici, la NASCAR e tutte le parti coinvolte dovranno risolvere i limiti che le inedite vetture hanno riscontrato per quanto riguarda i road course ed i short-track. Non sarà facile aumentare lo spettacolo in questi specifici impianti, cruciali all’interno del calendario della Cup Series.

In ogni caso le ‘Next Gen’ hanno superato abbastanza agevolmente il primo test, gli infiniti vincitori differenti che quest’anno la Cup Series ha avuto sono un dato emblematico da tenere in considerazione. L’imprevedibilità ha reso tutto più avvincente, una condizione che difficilmente rivedremo nella prossima annata che come sempre scatterà il prossimo febbraio con una nuova Daytona 500.

Luca Pellegrini