F1 | GP Italia, gara: Verstappen domina nel Tempio e batte le McLaren
Monza incorona il fenomeno della F1, primo davanti alle due papaya. Quarto Leclerc, mentre la rimonta di Hamilton si ferma al sesto posto.

Una vittoria costruita con cattiveria, ritmo e quella bravura fenomenale che lo ha portato a vincere quattro titoli Mondiali: Max Verstappen ha conquistato così il 75° Gran Premio d’Italia F1. L’olandese della Red Bull ha preceduto sul traguardo le due McLaren di Piastri e Norris, con l’inglese che nei primi giri ha provato senza risultato a stargli davanti. Ferrari ai piedi del podio, con Leclerc quarto e Hamilton sesto; la sensazione è che più di così fosse difficile ottenere.
Partenza complicata, poi ritmo martellante
La partenza del GP era sembrata presagire un duello lungo 53 passaggi tra Norris e Verstappen, con l’inglese subito molto aggressivo allo spegnersi dei semafori. Tanto che Max è stato costretto a tagliare la Variante del Rettifilo per evitare il contatto con la McLaren al suo fianco; consigliato dal suo muretto, ha poi ceduto la posizione nel giro successivo. La battaglia è stata poi ripresa nel corso del quarto giro, con l’olandese a prendersi definitivamente la prima posizione e mantenerla in pratica fino alla fine. Il grande ritmo mantenuto, girando in maniera costante nei primi giri sul ritmo di 1:23 basso, per poi scendere ulteriormente con il passare dei giri.
Il basso degrado visto sulle Pirelli medie ha consigliato praticamente tutti i piloti e i muretti di ritardare tanto le soste. Verstappen è rientrato al 37° passaggio, primo tra i top, per montare il set di gomme hard nuovo che poi lo ha portato senza problemi fino alla bandiera a scacchi. In casa McLaren, invece, si è deciso di andare ancora più lunghi, con Piastri a fermarsi al 45° passaggio e Norris in quello successivo.
Un problema nel corso del pit aveva portato l’australiano davanti all’inglese, ma l’intervento del muretto ha poi ristabilito le gerarchie, consentendo quindi a Norris di rosicchiare tre punti in classifica sul team mate. La sensazione, in realtà, è che la scuderia di Woking, grande favorita, esca dall’Autodromo con le pive nel sacco. Grande gioia, invece, a Milton Keynes, dove Laurent Mekies potrà festeggiare la prima vittoria da team principal.
Leclerc ci mette il cuore, ma il podio è fuori portata
Non si può certo rimproverare i due piloti Ferrari di non aver dato il massimo nel Gran Premio di casa. Charles Leclerc ha provato in tutti i modi di artigliare il podio, mettendo in pista per i primi sei passaggi un duello da cuore in gola con Oscar Piastri. I due si sono scambiati le posizioni più volte già nel corso del primo giro (pregevole la manovra dell’australiano a Lesmo 1), per poi continuare il corpo a corpo nei passaggi successivi, fino al sorpasso definitivo nella sesta tornata.
Da quel momento, Leclerc ha cercato di tenere il ritmo dei primi, pur mostrando di avere diverse difficoltà nella gestione della vettura molto scarica soprattutto nel secondo settore. Il monegasco è stato comunque bravo, difficile chiedere di più anche quando nel finale, dopo la sosta al 33° giro per montare le hard, si è trovato più vicino alle McLaren. Ha chiuso sesto, invece, Lewis Hamilton, bravo a recuperare un paio di posizioni in partenza per poi costruire una bella rimonta contro i rivali intorno a lui. Ottima anche la strategia, che lo ha visto fermarsi al 38° giro per montare gomme dure; difficile chiedere di più, considerando la partenza dalla decima posizione.
Da sottolineare il settimo posto di Alex Albon con una Williams che ieri in qualifica era parsa dispersa, mentre oggi in gara il tailandese è sembrato particolarmente a suo agio: scattato con le dure, nel finale ha avuto un ottimo stint con le medie. Bravo anche Bortoleto, ottavo davanti a Kimi Antonelli, mentre una menzione d’onore va a Isack Hadjar, decimo dopo essere scattato dalla pit lane.

Max Verstappen ha letteralmente demolito le McLaren, chiudendo con venti secondi di vantaggio sui rivali, con il pubblico di Monza finalmente ad applaudire un fenomeno vero, senza fischi. Piastri ha in fin dei conti corso da ragioniere, considerando la classifica e la voglia di prendersi il primo titolo F1, ma McLaren esce con le ossa rotte dall’Autodromo, senza dubbi.
Nicola Saglia