Credit: Team YART
Credit: Team YART

Dopo la vittoria del titolo 2023 EWC Marvin Fritz ha portato a casa un ottimo risultato alla famosa 200 miglia di Daytona, conquistando il sesto posto alla sua prima partecipazione. Con il tedesco di Yamaha YART abbiamo avuto il piacere di parlare della Daytona 200 ma anche degli appuntamenti che lo vedono protagonista nel campionato endurance.

EWC
Credit: Team Yart

L’esperienza a Daytona

Un gran risultato a Daytona: com'è andata?

Daytona è una gara davvero speciale. L’ho seguita per molti anni da casa. L’anno scorso ad inizio stagione abbiamo fatto una scommessa con Mandy, il boss di YART: se avessimo vinto il mondiale endurance avrebbe portato me, Niccolò Canepa e Karel Hanika a Daytona. Così è stato (ride): è stato grande.

La competizione è veramente dura in America. Non mi aspettavo di arrivare nelle prime posizioni e sono davvero contento per il risultato. Il circuito è completamente diverso da quelli europei specialmente per il banking 31%. In TV non ci si rende conto di quanto sia eccessivamente inclinato. Quando lo affronti ci sono molti dossi e avvallamenti, è complicato. Inoltre abbiamo fatto un pit stop veloce. Siamo stati bravi. Suzuki e Ducati sono state molto veloci. La velocità di punta era simile alla nostra, ma sono molto veloci in curva rispetto a noi, hanno molta più coppia Ho notato una gran differenza con le 600cc, rispetto alla R1 soprattutto in uscita curva. Abbiamo usato gomme Bridgestone, quindi nuove per noi. 

Il setup della moto per la Daytona è diverso da quella di una moto che gareggia in un circuito normale?

Corro da 10 anni con la R1. Lo stile di guida è diverso con la R6 soprattutto in termini di velocità curva. La moto è più leggera e questo influisce sul modo di guidare. C'è meno potenza ma è comunque veloce. I cavalli sviluppati sono minori come anche il modo di cambiare le marcie è diverso. Abbiamo avuto modo di abituarci alla moto nei giorni precedenti alla gara, Lunedi, martedì, mercoledì. Il team ha fatto un lavoro eccellente. Alla partenza faceva molto caldo. La temperatura si aggirava intorno ai 30 gradi. Sono stato nel gruppo testa nei primi giri. Poco dopo è diventato nuvoloso e la temperatura si è abbassata, cambiando completamente le condizione della pista.

L'emozione del titolo vinto nel 2023

Con il team YART siete campioni del Mondo EWC: che cosa si prova?

È una sensazione bellissima: ci siamo andati molto vicini diverse volte. A Suzuka ho avuto dei problemi. Anche il Bol d’Or è stato faticoso, ma ho finito in quarta posizione e ci siamo coronati campioni. La nostra forza è stata la coesione: nessuno ha mai mollato, anche in situazioni difficili. 

Quale circuito preferisci? Suzuka, Paul Ricard, Le Mans o Daytona?

Dopo aver gareggiato in America è Daytona, nonostante mi piaccia particolarmente Suzuka: è un tracciato bellissimo. Ovviamente non hanno nulla da invidiare Paul Ricard e Le Mans.

Ora pensate alla 24h di Le Mans, quali sono gli obiettivi in vista di questa gara così prestigiosa?

Siamo concertati per Le Mans. L’obiettivo è vincere lì e cominciare bene il 2024. Ce la stiamo mettendo tutto per non farci trovare impreparati.

Andando verso la 24h di Le Mans

Ci saranno i test ad inizio aprile a Le Mans: su cosa vi concentrerete? 

Saremo in pista per i dal 1-3 Aprile e cercheremo di acquisire di nuovo il feeling con le gomme e il tracciato, oltre che lavorare comparando i dati per trovare la massima performance. Faremo dei long run per simulare il più possibile la gara.

La partenza è forse una dei momenti più affascinanti della gara: cosa passa nella mente del pilota in quel momento?

Sei molto nervoso quando sei lì. C’è tutto il pubblico che fa il countdown prima della partenza da dieci a zero. Ti senti osservato da migliaia di persone che sono in tribuna. Poi quando la bandiera va giù corri sulla moto e non pensi a niente, sei concentrato. Per me i primi giri sono i migliori perché lotti per ottenere le posizioni di testa: è una bella sensazione.

C'è un punto della pista di Le Mans in cui si può fare la differenza?

Riusciamo ad essere veloci, ed avere benefici, nei settori “guidati” ovvero di curve scorrevoli. In quei punti la Yamaha va veramente bene a Le Mans .

Di notte su cosa vi concentrate? Andate alla cieca o vedete qualcosa?

Si riesce a vedere qualcosa (ride). Certo bisogna fare attenzione per non incappare in una spiacevole caduta, dato che di notte c’è molta più umidità sulla pista. L’obiettivo delle ore notturne è fare attenzione e tornare a spingere quando albeggia.

Chi vedi come vostro diretto avversario per la stagione 2024 EWC?

Per mei favoriti rimangono sempre Suzuki Yoshimura e Honda. Sono molto forti ogni anno.

Progetti futuri

Sono ormai note le difficoltà di Yamaha in MotoGP: qual è il problema, secondo te?

È difficile come domanda. Io sinceramente preferisco guardare la SBK. La MotoGP è davvero avanzata in termini tecnologici, come la F1, dove tutto il team è concentrato nel trovare e sviluppare il miglior setup aerodinamico. Ci sono molti soldi in ballo. È sicuramente interessante vedere come tutti i piloti siano vicini tra loro . Per Yamaha sono stati anni complicati seppur hanno un buon team. È difficile dire qual è il problema. Ci sono variabili di cui non siamo a conoscenza.

Passando al WorldSBK: Jonathan Rea potrà vincere il titolo con Yamaha?

Sono sicuro al 100% di questo. È stato sfortunato nei primi due appuntamenti, ma sono sicuro che con l'avanzare della stagione troverà la sua strada. Oltre a lui c’è anche Locatelli che sta facendo dei passi in avanti. Farà un grande step per lottare per il titolo in questa stagione.

Qual è la moto dei tuoi sogni? Quella che vorresti avere in garage o solo provare.

Beh sicuramente le due tempi sono le mie moto preferite da guidare. Soprattutto sogno la Yamaha 500, è fantastica. Comunque mi piace molto guidare anche la R1. Anche testare la M1 da MotoGP sarebbe un stupendo.

Hai gare in programma oltre a quelle del campionato EWC?

In passato ho corso nel WorldSBK, ma ora sono davvero forti. Non vale la pena rischiare di fare una brutta figura prendendo parte ad una gara. Perché se non finisci in top 5 o top 10 non è buono per il tuo nome. È un campionato competitivo e ogni costruttore è molto forte, come Yamaha che da diverso tempo sta facendo grandi cose.

Damiano Cavallari