F1 | Le pagelle di metà stagione: Ferrari, il flop è servito
Un secondo posto tra i Costruttori che non dice la verità a proposito del team di Maranello, vera delusione di questo 2025

L’arrivo di Hamilton, l’ultima stagione di questo ciclo tecnico, un Leclerc in forma come mai lo si era visto: gli ingredienti per una cavalcata trionfale targata Ferrari c’erano tutti. Invece eccoci qua, a commentare per l’ennesima volta una metà stagione in cui la Scuderia di Maranello si è rivelata non all’altezza delle aspettative. Il secondo posto provvisorio tra i Costruttori è una foglia di fico che non nasconde le vergogne, e nasce più che altro da demeriti e mancanze altrui.
Il team: prestazioni scadenti figlie di una vettura nata male
Diciamocelo chiaramente: la SF-25 ha un problema di fondo, in tutti i sensi. È una vettura che ha un padre nobile come Enrico Cardile il quale ha però abbandonato il team, in direzione Aston Martin, nel momento decisivo, a luglio 2024, quando la monoposto stava iniziando ad essere assemblata, lasciando Vasseur e i suoi alle prese con un progetto complicato da gestire in questa situazione. L’idea di stravolgere completamente il progetto che la passata stagione aveva lottato per il titolo Costruttori fino alla fine poteva anche essere buona, ma portato avanti in questa maniera si è rivelato essere un boomerang di proporzioni gigantesche.
Difficile, oggi, fare delle valutazioni obiettive sulla squadra in toto, proprio a causa di una vettura da cui è impossibile estrarre il massimo. In gara i piloti non possono spingere, devono viaggiare con pressioni delle gomme folli e fare tanto lift and coast per evitare di provocare un consumo anomalo al fondo che porterebbe ad una sistematica squalifica di entrambe le vetture. Questa è la situazione Ferrari oggi, anche se in tanti si sono prodigati in analisi su analisi; la macchina ha del potenziale, ma per estrarlo si rischia di finire sempre esclusi a fine gara. Il fondo è il grande problema, proprio la parte essenziale e fondamentale di questa generazione di vetture; difficile pensare di fare bene in questa situazione.
Poi si può analizzare la gestione dell’annata a livello dirigenziale e comunicativo da parte di Fred Vasseur, il quale non sempre è parso impeccabile, per usare un eufemismo. Le colpe, però, sono da ascrivere in larga parte ad un top management (Presidente e CEO) assente, e quando non lo è non fa nulla per raddrizzare la barca, anzi. Insomma, una posizione difficile quella del francese il quale, ancora una volta, si vede costretto a far pazientare i tifosi un altro anno almeno.
Voto: 3
Charles Leclerc: uno spreco vederlo guidare questa macchina

I numeri molto spesso non mentono. Ci sono situazioni, però, in cui non dicono proprio tutta la verità. Sono casi rari, è vero, ma quello che sta vivendo Charles Leclerc è proprio uno di questi momenti. La maturazione del monegasco in questi anni è stata evidente, e la realtà è che in questo 2025 sta guidando alla grande, ottimizzando le situazioni che gli si presentano. Purtroppo, come detto, la qualità della macchina e le sue problematiche sono i fattori che vanno a rendere tutto questo pressoché inutile.
Cinque i podi conquistati fino ad ora in questo 2025, con la perla rara della pole position ottenuta in Ungheria con un giro in apnea. Un bottino assolutamente magro, viste le aspettative della vigilia, ma chiedere di più a Leclerc è veramente impossibile. Come sempre, il monegasco anche in questa stagione deve fronteggiare critiche di ogni ordine e grado, ma la sensazione è che veramente fare di più sarebbe impossibile. Un solo rimpianto (forse): quella pole sfuggita tra i muretti di casa a Monte Carlo, che avrebbe potuto consentirgli poi di prendersi il secondo successo consecutivo nel Principato. Ora, anche per lui, si tratta di arrivare in fondo alla stagione alla ricerca di qualche exploit, sperando in un 2026 migliore. È un disco rotto, è vero, ma chiedere di più, ad oggi, è pura utopia.
Voto: 7
Lewis Hamilton: ripartire da zero per lasciare il segno

Della prima metà di stagione del sette volte Campione del Mondo in Ferrari si è detto e scritto di tutto. Definirla sotto le aspettative è ovviamente riduttivo, sotto il punto di vista sportivo ma soprattutto umano. Il clamore e l’isteria collettiva sapientemente orchestrati per il suo sbarco a Maranello hanno ben presto lasciato spazio a musi lunghi e dichiarazioni sibilline che tutto fanno meno che il bene del team e certamente non portano prestazioni.
La pole position e la conseguente vittoria nella Sprint Race del Gran Premio di Cina sono state due rondini che non hanno fatto primavera. Sarebbe ingiusto però ascrivere tutte le colpe a Hamilton, esattamente come abbiamo fatto a proposito di Leclerc. È evidente, però, che da lui ci si attendeva molto di più. La cosa preoccupante, comunque, resta la sensazione che l’inglese sia ancora troppo un corpo estraneo rispetto a quello che è la Ferrari. Le prestazioni, rispetto a quelle del team mate, sono sicuramente inferiori, e i 42 punti di differenza (109 contro 151) sono il segnale che anche da parte sua occorre una svolta decisa. La sensazione è che Hamilton, se davvero vuole fare la storia con Ferrari, debba resettare tutto e ripartire da zero. Altrimenti, si consolerà con gli introiti derivanti dall’accordo con la Scuderia di Maranello, che è comunque un bell’accontentarsi, diciamoci la verità.
Voto: 4
Nicola Saglia