Credits: KTM Factory Racing
Credits: KTM Factory Racing

L'ultima settimana di ‘vacanza’ della MotoGP si apre con un'altra pagella, quella di KTM Factory Racing, attuale quarta forza tra i team dopo un inizio di stagione in salita, tra tensioni aziendali e difficoltà in pista, dove non sono comunque mancati dei fugaci sprazzi di luce, soprattutto grazie a Pedro Acosta.

Qualche (timida) luce, ma non basta per sovrastare le ombre: voto 5,5

Arrivati al giro di boa, è tempo di tirare le prime somme di questo 2025 anche in casa KTM Factory Racing. Una prima metà di stagione iniziata nel peggiore dei modi in quel di Mattighofen, con un piano di ristrutturazione del debito approvato in extremis (dopo l'istanza di fallimento) che ha sì permesso a KTM di tornare a respirare, ma senza scacciare del tutto gli incubi. Normale, dunque, che l'esordio della Casa austriaca non sia stato dei migliori, con le tensioni che si sono inevitabilmente riversate anche sulla squadra e - di conseguenza - sulle prestazioni in pista. 

Ed eccoci, dunque, ai numeri: 192 punti nella classifica dei team che valgono il quarto posto alle spalle del terzetto Ducati (nell'ordine: Factory, Gresini e VR46), ma con un distacco di quasi 90 punti dal ‘podio’ virtuale. Una situazione che rispecchia in pieno l'andamento di questa prima metà di stagione: altalenante e poco concreto all'inizio, ma con incoraggianti segnali di ripresa nelle ultime gare (vedasi il doppio podio di Acosta a Brno). In sintesi, la 'promozione' è rimandata al secondo quadrimestre, ma la strada imboccata potrebbe essere quella giusta. Staremo a vedere.   

Pedro Acosta, un leader ‘inesperto’: voto 6,5

Che fosse lui il pilota di riferimento di KTM lo si era capito già dalla passata stagione; e, a conti fatti, così è stato: Pedro Acosta è a tutti gli effetti la punta di diamante della Casa austriaca. A parlare è il suo talento: due podi a Brno (tra Sprint e gara), una delle piste storiche della MotoGP, non arrivano per caso, soprattutto se in sella a una moto ancora distante dalla concorrenza (seppur in evidente miglioramento). E a ciò si aggiungono anche i tre quarti posti ottenuti fin qui, su tracciati tecnicamente impegnativi e in condizioni diversissime tra loro (Le Mans, Aragon e Assen).

Dall'altra parte, però, ci pensa la matematica a riportarci tutti - in primis Acosta - coi piedi per terra. Con 124 punti all'attivo, il tiburon de Mazzaron è settimo in classifica generale, accusando un distacco di oltre 250 punti dal leader. Quel che colpisce maggiormente, però, è il numero di zeri (e affini) collezionati da Pedro: errori (e cadute) che pesano come macigni e rappresentano bene la ‘foga’ dell'alfiere di KTM, a cui manca ancora un po' di lucidità nella gestione di determinate situazioni. Un aspetto su cui lavorare in questa seconda metà di stagione. Senza se e senza ma. 

Brad Binder, un veterano ‘affaticato’: voto 5

Alla sua prima vera stagione da dichiarato ‘numero due’ di KTM, Brad Binder dimostra di aver forse accusato il colpo più del previsto. Pur al netto delle difficoltà della Casa di Mattighofen, la sua prima metà di Campionato risulta comunque anonima e poco concreta, con un misero sesto posto (a Jerez) come miglior risultato. Per il resto tanti zeri e poca sostanza, soprattutto nelle ultime gare, dove - complice anche l'assenza di Viñales - avrebbe potuto - e dovuto - fare meglio. 

Matematicamente parlando, la situazione è ben poco rassicurante: 68 punti totalizzati, uno in meno del sopracitato collega di Tech3 Viñales [che ha però l'attenuante di aver saltato per infortunio le ultime due gare, ndr], gli valgono una misera dodicesima posizione in classifica generale, addirittura alle spalle di Zarco (Honda) e Quartararo (Yamaha). Fondamentale invertire la rotta nella seconda metà di stagione, o quantomeno provarci. 

Giorgia Guarnieri

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