Nel corso della sua gloriosa storia, mai il Cavallino Rampante era sceso a simili compromessi per motivi di marketing. Quella che vedremo in pista nel corso del weekend a Miami, sarà infatti una Ferrari caratterizzata da una livrea letteralmente “sporcata” dalla presenza del proprio title sponsor, per un effetto cromatico finale che si…commenta da solo. Un vero e proprio pugno in un occhio, che ben poco ha a che vedere con lo stile e l'eleganza che contraddistingue il brand di Maranello nel mondo.

Un anno di partnership con il main sponsor

A primo impatto, ci si chiede come sia stato possibile concepire un risultato del genere. A meno che, l'effetto non fosse proprio quello di emergere in tutta la propria…approssimazione. Scherzi a parte, la livrea con cui la Ferrari si presenterà in pista nel GP Miami rischia di passare alla storia come la “meno riuscita” nella lunga storia del Cavallino, da sempre contraddistinta dal colore rosso che accompagna in maniera indissolubile le vetture di Maranello. In questo caso, però, il passo falso appare evidente, con il bianco-blu dello sponsor principale che campeggia sulle ali e su tutto il roll bar della SF-25, creando un evidente contrasto con la colorazione di base della monoposto. 

Questa livrea non è solo un esercizio di stile, ma una celebrazione tangibile dell'ambizione condivisa: due aziende, due visioni, unite dalla tecnologia e dalla creatività, che lavorano insieme per spostare i confini del possibile.

Queste le parole del Cavallino, diramate in un apposito comunicato stampa. Per carità, ogni parere è legittimo: ma la sensazione è che dal punto di vista grafico sarebbe stato necessario effettuare uno sforzo maggiore per evitare di creare una simile…accozzaglia di colori, il cui risultato sa invece tanto di improvvisazione e superficialità.

La livrea Ferrari per il GP Miami 2025
La livrea Ferrari per il GP Miami 2025

Quella Ferrari bianco e blu del 1964

Come i meno giovani ricorderanno, soltanto in un'occasione la Ferrari rinunciò al proprio classico colore rosso per adottare un'inedita livrea bianco-blu. Ciò accadde nel Gran Premio degli Stati Uniti e del Messico 1964, ma per ragioni che nulla avevano a che vedere con questioni legate alla sponsorizzazione. Enzo Ferrari si ritrovò infatti in rotta di collisione con la Federazione Italiana, la quale si rifiutò di procedere con l'omologazione del modello 250 LM che avrebbe dovuto gareggiare nella categoria Gran Turismo. In segno di protesta, il Drake fece schierare negli ultimi due appuntamenti stagionali le proprie monoposto con la livrea del North American Racing Team, andando di fatto in contrasto con la regola che imponeva l'utilizzo del colore nazionale (rosso per l'Italia) per i vari team di Formula 1.

I social bocciano la livrea

Certo, si potrebbe dire che i problemi della Ferrari in questo momento vadano individuati altrove: ovvero in una monoposto che fatica ad esprimere tutto il potenziale, e che soltanto nell'ultimo round di Jeddah è finalmente riuscita a conquistare il primo podio stagionale grazie al terzo posto di Charles Leclerc. Eppure, la netta sensazione è che in passato un simile guazzabuglio cromatico non sarebbe mai stato autorizzato. E' ovvio che le ragioni del marketing acquisiscono un peso sempre più importante nella Formula 1 moderna, ed anche il Cavallino non ne risulta esente, visto il munifico accordo di sponsorizzazione recentemente realizzato con l'azienda leader nel settore della tecnologia informatica. Ma a tutto c'è un limite: e siamo certi che le pressoché unanimi reazioni registrate in queste ore sui social (per fortuna, almeno in questo caso, ancora terreno di libera opinione…) faranno riflettere più di una persona dalle parti di Maranello. E dimostrare che le cadute di stile non possano essere considerate come parte integrante della politica del Cavallino.

Marco Privitera