Credits: Red Bull Content Pool
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Chiusa la lunga trasferta asiatica, il Motomondiale è tornato in Europa per il penultimo appuntamento del Mondiale 2025 che si disputa questo fine settimana a Portimao per il Gran Premio del Portogallo. Weekend che è iniziato con la consueta conferenza stampa che ha visto protagonisti Alex Márquez, Joan Mir e Miguel Oliveira.

Márquez: “Vorrei vincere ancora due gare”

Protagonista principale è Alex Márquez, che nelle scorse settimane ha conquistato ufficialmente il secondo posto in campionato dietro al fratello Marc e che a Portimao si presenta con la mente più libera e senza la pressione di doversi giocare obiettivi specifici se non quello di mantenere l’attuale stato di forma per poter poi approcciare al meglio il 2026 che correrà con la moto ufficiale.

Nessuno mi ha detto che sono il favorito, ma non vedo l’ora di iniziare. Tutti sicuramente vorranno finire bene. Dobbiamo cercare di approcciare il fine settimana al massimo, specialmente dopo aver conquistato il titolo di vicecampione, posso guidare più liberamente. Cercherò di fare il massimo, è vero che Portimao non è facile e ci vuole un bel feeling con la moto. Dovremo vedere quali saranno le nostre possibilità per domenica cercando di iniziare bene da domani. 

Márquez punta a ottenere il massimo in questi ultimi due appuntamenti per migliorare quelli che sono stati ottimi numeri che lo hanno portato a disputare la sua miglior stagione di sempre in MotoGP, il tutto con un occhio sulla prossima stagione che per lui sarà fondamentale iniziare con la condizione fisica e mentale al massimo.

Vorrei vincere ancora due gare, sicuramente sarà importante poi iniziare la stagione al meglio, questa sarà la cosa principale. Proverò ad essere davanti, ad essere solidi, veloci e di non fare errori. È vero che possiamo rischiare qualcosa in più, cercheremo di divertirci e di dare il massimo.

Mir cerca costanza, Honda a un passo dalla perdita di concessioni

Reduce dal podio di Sepang, il secondo in quattro gare, per Joan Mir la trasferta asiatica è stata decisamente positiva. Lo spagnolo ritorna in Europa con maggiore consapevolezza nella Honda e nelle capacità di una moto decisamente cresciuta nel corso di questo campionato e lo fa su una pista che lo spagnolo definisce “speciale”.

È vero che le aspettative qui sono più alte di Sepang, storicamente lì fatichiamo e invece abbiamo fatto un bel weekend. Questa è una pista speciale dove serve tantissima fiducia, è difficile fare la differenza. Ci proveremo, la nostra fiducia è molto alta, è importante trovare costanza che al momento ci manca, per noi non è possibile attaccare tutta la gara e andare al 120%, dobbiamo cercare di essere calmi e di guidare con più margine. Dobbiamo cercare questo aspetto nelle ultime due gare. Quando puoi lottare per qualcosa di importante dai qualcosa in più, siamo stati capaci di farlo perché il nostro mood è bello. Sappiamo di poter ottenere bei risultati se facciamo dei weekend perfetti, spero che da fuori le persone si divertano come noi mentre per trovare costanza forse dobbiamo rallentare un po’.

Credits: Honda HRC
Credits: Honda HRC

Un tema sul quale i piloti della Honda hanno dato il loro punto di vista è quello delle concessioni, con Honda in procinto di passare dalla categoria D alla C nel caso in cui riuscisse a ottenere 19 punti nelle prossime due gare. Se per Luca Marini perdere parte di tali vantaggi comporta maggior tempo libero e rappresenta un aspetto positivo, anche per Mir il parere è simile e certificherebbe i passi avanti fatti.

Penso che se nel futuro non avremo concessioni significa che ce lo siamo meritato. A un certo punto non sapevamo cosa fare per essere veloci, ora penso che abbiamo trovato la strada giusta e con il lavoro possiamo migliorare il pacchetto. È vero che le concessioni hanno avuto un grande ruolo negli ultimi anni, ma se non le avremo sarà solo positivo. In passato abbiamo avuto carenza in velocità di punta e in accelerazione e parte dei nostri problemi era legato a ciò. Abbiamo lavorato molto su questi aspetti così come sulla coppia e su come il motore lavora. A inizio anno abbiamo fatto lo step più grande, la moto andava meglio dell’anno scorso e durante l’anno abbiamo portato degli step concentrandoci sui dettagli. 

Oliveira, l’ultima a Portimao da pilota MotoGP

In Portogallo un occhio di riguardo lo ha il padrone di casa Miguel Oliveira, che al termine del weekend di Valencia lascerà la MotoGP per passare in Superbike con BMW. Il portoghese di Pramac torna sulla pista dove ha conquistato la vittoria nel 2020 alla prima assoluta di Portimao nel calendario della MotoGP, un ricordo al quale resta molto legato.

Venire qui è sempre positivo, c’è sempre qualcosa di nostalgico legato alla mia vittoria del 2020. Sicuramente, ogni anno si torna qui con il sogno di ottenere lo stesso risultato ma ci sono sempre nuove sfide e quest’anno non fa eccezione. Per me venire qui come l’unico portoghese è una spinta extra, cercherò di dare il massimo come sempre. Quella vittoria sicuramente è uno dei miei migliori momenti, non ho vinto molte gare in MotoGP, direi solo 5 anche se “solo” è un termine relativo. 

Credits: Red Bull Content Pool
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Con il futuro definito ma che lo vedrà in un altro paddock con la moto campione del Mondo Piloti in Superbike, Oliveira non nasconde che quella di quest’anno sia stata una stagione complessa a causa anche di un infortunio che lo ha messo ko nelle primissime gare della stagione e che ne ha condizionato l’adattamento e la conoscenza della M1, portandolo a dover inseguire e a una serie di difficoltà che sono poi sfociate nel mancato proseguimento della sua avventura con Yamaha e con Pramac.

È stata un’esperienza umiliante, sotto tutti gli aspetti. Mi ha ricordato che nulla è scontato, ero arrivato qui con l’idea di una partnership più lunga e sono stato preso alla sprovvista per l’infortunio, non è stato semplice e questo ha ritardato la conoscenza della moto, portando poi alla decisione che mi ha lasciato senza una sella. Non guardo alla cosa con rancore, ho fatto il massimo in questi mesi, ma il massimo non è stato sufficiente.

Da Portimao, Mattia Fundarò