F1 | I primi sei mesi di Hamilton in Ferrari: grandi aspettative, pochi risultati
Il GP di Gran Bretagna ha coinciso con i sei mesi di rapporto tra Lewis Hamilton e Ferrari: come possiamo valutare quanto visto fino ad oggi da questa "coppia"?

Con l'ingresso nel mese di luglio, il rapporto di Lewis Hamilton con Ferrari compie i primi sei mesi, proprio a ridosso del GP di casa a Silverstone, dove l'inglese, con il quarto posto al traguardo, ha tenuto alto il morale della Scuderia, nonostante il risultato non sia stato propriamente celebrato nel team radio dopo la bandiera a scacchi.
In una dichiarazione rilasciata alla BBC in vista del GP di Gran Bretagna, Hamilton aveva dichiarato:
"Tutto, in generale, fuori dalla pista sta andando alla grande, non potrei essere più felice da questo punto di vista. E sto lavorando al massimo per far sì che questo si rifletta anche nei miei risultati: voglio stare davanti, ovviamente."
Risultati attuali
Attualmente Lewis occupa la sesta posizione in campionato e, fino ad oggi, ha accumulato 103 punti, sedici in meno rispetto al compagno di squadra Charles Leclerc e cento trentuno in meno rispetto all'attuale leader, Oscar Piastri. Nel confronto con il ruolino di marcia del compagno di squadra, Hamilton mediamente non rappresenta la Ferrari più veloce, per quanto la costanza (sempre a punti, gara di Shanghai a parte) ha limitato la distanza in Campionato. In ogni caso il miglior risultato in gara raccolto fino ad oggi è un quarto posto e l'unico momento in cui è stato davanti, come da suo volere, è stato nella gara sprint in Cina, vinta partendo dalla pole-position.
Oggettivamente, per chi, almeno nelle intenzioni, aveva scelto la Scuderia di Maranello per puntare al Mondiale, i risultati sono al di sotto delle aspettative e, diciamolo apertamente, la questione Titolo va rimandata al 2026. Senza girare intorno troppo alla questione, Ferrari non ha messo a disposizione il mezzo migliore ai propri piloti, visto che la vettura attuale (nonostante il secondo posto nel Costruttori, dovuto ad altre problematiche delle scuderie avversarie) sul piano tecnico paga pegno nei confronti di McLaren, Red Bull di Max Verstappen e Mercedes (la più altalenante del gruppo).
Problemi tecnici?
Tra i correttivi richiesti, con il nuovo fondo (introdotto recentemente) la SF-25 dovrebbe essere andata di più incontro alle esigenze dell'inglese. La strada, tuttavia, pare ancora lunga, visto che la monoposto manifesta (con entrambi i piloti) un comportamento indesiderato nei segmenti importanti di qualifica: un problema misterioso, visto che piloti e scuderia hanno apertamente declinato ogni richiesta da parte della stampa di spiegazione e descrizione. Si vocifera l'introduzione di una sospensione posteriore rivista, ma non è chiaro se la novità fosse già prevista o rappresenti un correttivo del problema di cui sopra.

Lewis Hamilton continua a sottolineare come sia ancora in corso il periodo di adattamento alla nuova scuderia, visto che Ferrari agisce ed opera in modo diverso all'impostazione vissuta nelle esperienze precedenti dell'inglese:
"Penso che la situazione sia molto peggiore da fuori di quanto probabilmente non lo sia da dentro. È la mia prima metà dell'anno in una nuova squadra. (…) C'è un certo modo in cui amano lavorare ed è: 'Aspetta un attimo, questo è quello che abbiamo fatto negli ultimi anni in F1 e ha funzionato in molti dei casi'. (…) Faccio continuamente domande agli ingegneri, perché loro impostano le cose e dicono 'facciamo da sempre così' e io 'e se provassimo questo?'"
Diverse sfumature di Maranello
Nella metà anno spesa fino ad ora al volante della Ferrari, Lewis Hamilton ha già avuto modo di scoprire diverse sfumature che caratterizzano la Scuderia di Maranello, soprattutto per quanto riguarda determinate dinamiche interne e determinate dinamiche con la stampa italiana. Il passaggio di Lewis in Ferrari, annunciato a Febbraio 2024, aveva scatenato la stampa internazionale e la notizia era diventata un tema di discussione praticamente costante lungo tutta la stagione passata.
L'arrivo dell'inglese in seno a Maranello era stato salutato dalla stampa (soprattutto quella italiana) alla stregua dell'elezione di un nuovo Pontefice (per quanto il paragone possa sembrare blasfemo e sconveniente, considerato l'anno in corso) e l'Ufficio Stampa di Maranello aveva cavalcato l'onda. Hamilton pareva portatore di un determinato quid che mancava alla Ferrari per fare il salto di qualità e ritornare ad essere una pretendente al Titolo non solo occasionale.
Il re è nudo
Dopo sei mesi, però, il re è nudo e la fanfara della stampa del pre-campionato ha finito di suonare: Ferrari non ha messo in pista una vettura sicuramente competitiva e la sola presenza della "figurina" Lewis Hamilton non sembra curare i malanni ormai cronici della Scuderia.
Arrivati al traguardo di sei mesi, cosa possiamo dire del rapporto tra Lewis Hamilton e la Ferrari? Fondamentalmente nulla, né carne, né pesce: oggettivamente poco, considerando le premesse. Ammesso e non concesso che l'idillio tra pilota e scuderia continui (abbiamo già visto qualche piccolo strappo, roba da nulla, normale amministrazione), il nuovo tentativo di assalto al Titolo all'orizzonte è fissato per il 2026, quando Hamilton avrà 41 anni e quando un nuovo regolamento tecnico prenderà piede. Per quell'epoca Ferrari riuscirà a fornire ai propri piloti una monoposto all'altezza? In fondo questa sarebbe la condizione necessaria e sufficiente per poter consolidare il rapporto con l'inglese.
Luca Colombo