F1 LIVE 🔴 GP Messico 2025 - Gara

Credits: Mercedes Official website
Credits: Mercedes Official website

Quello che abbiamo visto ieri a Città del Messico non rappresenta certo una novità. George Russell, lo diciamo da sempre, è un fenomeno, uno dei “magnifici cinque” della griglia di partenza, ma ha un difetto che tende a renderlo poco simpatico ad una parte degli appassionati e degli addetti ai lavori, e cioè la tendenza a lamentarsi tanto via radio, a cercare sempre di “forzare” con le sue parole le decisioni del team e della Direzione Gara. In Messico, a farne le spese, però, è stato il team mate Antonelli, e questo non ha certamente aiutato Mercedes, che nelle ultime due uscite pare essere tornata ad essere più in difficoltà rispetto ai diretti rivali. 

Da Max a Kimi: Russell ne ha per tutti  

Il Gran Premio “parallelo” di Russell, corso non in pista, ma sulle frequenze della radio del team, è iniziato in realtà già dal primo giro, anzi, dalla prima curva. Davanti a lui, infatti, la battaglia per le prime posizioni si è subito infiammata, con Max Verstappen a cercare di attaccare le Ferrari e finire lungo nell’erba della prima variante del tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez. E qui è iniziata sequela di messaggi via radio al team, chiedendo di forzare la mano sulla Direzione Gara per far sì che l’olandese gli cedesse la posizione, guadagnata secondo lui con il taglio di percorso. Eventualità, questa, puntualmente smentita dalle immagini, che hanno subito mostrato come in realtà la Red Bull dell’olandese fosse ben più avanti rispetto alle Mercedes. 

Quando, poi, dopo la lotta tra Max e Hamilton, si è trovato dietro anche al team mate Antonelli, la gara di Russell ha iniziato a prendere una piega ben diversa da quanto atteso. Dopo la sosta ai box al 26° giro, in cui gli è stata montata gomma media, l’inglese si è trovato nel trenino formato da Bearman, dallo stesso team mate e, alle sue spalle, dal rimontante Oscar Piastri, con una McLaren che a mano a mano che i giri passavano è riuscito a trovare tanto ritmo. E qui è iniziato il “concerto” vero e proprio di George alla radio, con continue richieste di scambio di posizioni con Kimi, reo secondo lui di bloccarlo mentre lui era più veloce e avrebbe potuto attaccare Bearman. In un primo momento, la risposta del muretto è stata di cercare di prendere spazio per mantenere in temperatura ideale i freni e le gomme, un aspetto critico per un circuito che si trova a più di 2000 metri di altezza. Russell, qui, ha perso le staffe, anche giustamente dal suo punto di vista; Piastri, infatti, era sempre più aggressivo alle sue spalle. 

Credits: Mercedes AMG F1 website
Andrea Kimi Antonelli in Messico

A questo punto è arrivato l’ordine che ha rovinato la gara di Kimi Antonelli, e cioè il famigerato “swap positions”. L’italiano ha dovuto farsi da parte per far passare l’inglese, con la conseguenza che, nel frattempo, Bearman là davanti si è preso due secondi di margine. Una volta davanti, è stato subito evidente come il maggior ritmo paventato da Russell fosse una pia illusione data dal DRS; la posizione della Haas davanti, infatti, non è stata mai veramente attaccabile. La successiva tornata di soste, poi, ha messo le due Mercedes dietro anche a Piastri, e il secondo scambio tra i due, che ha consentito a Kimi di chiudere per la prima volta in stagione davanti al team mate, è un atto dovuto che poco cambia la sostanza delle cose. 

George: “Gara frustrante”, Mercedes poco incisiva

È stato un pomeriggio frustrante. All'inizio, tre piloti hanno tagliato sull'erba alla curva uno e hanno mantenuto o guadagnato posizioni senza subire penalità. Io sono rimasto in pista, ma purtroppo ho perso terreno. Lo stesso è successo quando Lewis e Max stavano lottando; quando la Red Bull è tornata in pista, ho dovuto evitare l'impatto, uscire dalla pista e ho perso diverse posizioni. Questi due momenti hanno, in definitiva, compromesso la nostra gara. Da lì in poi, è stato difficile essere intrappolati in un trenino di macchine, soprattutto a causa dell'aria sporca. Abbiamo invertito le strategie tra le vetture del team per cercare di massimizzare il risultato della squadra, ma alla fine non avevamo abbastanza ritmo per risalire. Ci restano quattro gare e dobbiamo riconquistare un po' di slancio se vogliamo emergere davanti nella lotta per il secondo posto nel Campionato Costruttori.

Queste le parole del pilota di King’s Lynn dopo la gara messicana, che glissano mirabilmente sulla questione degli swap, indicati semplicemente come “inversione delle strategie”. La realtà, però, è che la decisione di scambiare le posizioni tra i due piloti ha di fatto tarpato le ali ad Antonelli, il quale ha perso quei secondi che avrebbero potuto permettergli di tentare un attacco ben più deciso su Bearman nel terzo stint di gara. Intendiamoci, Russell ha le sue colpe, ma la decisione finale è stata presa dal muretto, che ha la responsabilità finale di tutte le decisioni, avendo in mano tutti i dati sin dal venerdì. Non è la prima volta che questo tipo di situazione va a penalizzare il bolognese; almeno stavolta, però, Kimi si è preso la soddisfazione di tagliare il traguardo davanti a Russell. 

A guardare la situazione generale del team, però, risulta evidente come da un paio di gare a questa parte le prestazioni di Mercedes siano in calo. La vittoria di Singapore e l’ottima prestazione di Baku avevano portato un certo ottimismo, ma in America pare proprio che le Frecce d’Argento siano tornate ad essere quelle monoposto volubili e poco comprensibili che avevamo visto in Europa. Ferrari è tornata davanti in classifica Costruttori, anche se per un solo punto; gli uomini di Toto Wolff (assente a Città del Messico) devono riportare la barra dritta. E non è solo una questione tecnica; quanto visto ieri francamente è sembrato molto poco produttivo. 

Nicola Saglia