F1 | Quale futuro per Horner e Red Bull Racing dopo lo scisma?
Quali conseguenze avrà l'improvvisa fuoriuscita di Christian Horner dall'universo Red Bull Racing (nel quale ha prestato servizio per vent'anni)?

Dopo aver guidato Red Bull per vent'anni fin dalla sua primissima gara in F1, Christian Horner è stato "sollevato dai suoi incarichi operativi" e immediatamente sostituito da Laurent Mekies, ex capo del secondo team della Red Bull, Racing Bulls.
Uno sguardo al passato per comprendere il futuro
Per cercare di tracciare un futuro per Horner e Red Bull Racing dobbiamo prima creare un minimo di contesto. Christian Horner è stato sul ponte di comando della Red Bull in F1 sin dall'inizio, quando la scuderia aveva rilevato la Jaguar ed era famosa nel paddock più per il volume assurdo della musica nel motorhome che per le prestazioni in pista: sotto la sua guida la scuderia ha cambiato pelle, da divertente diversivo di centro gruppo ad un team che ha vinto 14 campionati del mondo e 124 vittorie, grazie al connubio tra la sua ambizione, la genialità di Adrian Newey, il supporto di Dietrich Mateschitz e la guida di Sebastian Vettel e Max Verstappen.
In un gioco di specchi nel quale i contorni si sfumano e deformano, possiamo dire che (fino ad oggi) Horner sia stato Red Bull Racing, un po' come ai tempi si poteva dire che Ron Dennis fosse McLaren. La notizia del licenziamento di Christian Horner arriva alla stregua del famoso fulmine a ciel sereno, per quanto l'avvenimento non dovrebbe sorprendere, viste le voci sulle famigerate conversazioni a sfondo sessuale trapelate ad inizio della passata stagione che avevano generato una certa dose di trambusto durante il 2024.
Vulnerabilità
Rimanendo nell'ambito delle speculazioni (e considerando che l'indagine indipendente sulla cattiva condotta nei confronti di un membro dello staff lo aveva scagionato da ogni accusa), sembra che Horner nelle ultime settimane si sia trovato in una situazione di estrema vulnerabilità (per quanto la posizione fosse in fase di erosione già da tre anni), preso di mira contemporaneamente sul fronte dell'attuale competitività (figlia di un certo stallo tecnico) e dal futuro di Max Verstappen, tema di discussione praticamente esploso nel fine settimana di Silverstone.
Da molto tempo (con tutta probabilità già all'indomani della scomparsa di Mateschitz, con la dirigenza del gruppo più proiettata verso uno stile manageriale più convenzionale) in Red Bull Racing serpeggia una divisione interna tra Christian Horner e l'entourage di Max Verstappen, con due elementi pesanti in evidenza: il padre Jos e il consulente motorsport Red Bull, Helmut Marko. Come se non bastasse, personale chiave (un nome su tutti, Adrian Newey) ha deciso di cambiare aria (tra l'altro l'emorragia è ancora in corso) e le sostituzioni non hanno sortito l'effetto desiderato, lasciando un vuoto di leadership nel box e nel team di ingegneri.

Il momento giusto?
Qualunque sia stata la causa scatenante del licenziamento e considerando che non è mai il momento giusto per uno sganciamento del genere, Red Bull ha deciso di complicarsi la vita nel momento in cui si prepara ad affrontare la sfida di diventare un produttore di PU in un nuovo contesto regolamentare. Questa sfida verrà affrontata senza la persona, per esperienza ed anzianità di servizio, più indicata per portare avanti il lavoro, visto il lavoro messo assieme per la transizione da quello che era il team Jaguar ad una scuderia lanciata su un altro livello prestazionale. Soprattutto, la sfida verrà affrontata con un'organizzazione che verrà sicuramente rivista, dato che i cambiamenti dei "pezzi grossi" comportano dei cambiamenti a livello di personale con tutte coloro che sono a riporto.
C'è un'altra prospettiva da considerare, ovvero la presenza di Max Verstappen, praticamente la ragione per cui la scuderia quest'anno non è ancora affondata dal punto di vista sportivo. La scorsa stagione ci sono stati dei colloqui tra l'entourage del pilota olandese e Mercedes; trattative e discussioni sono in corso anche quest'anno. Con la fuoriuscita di Horner, elemento inviso al "team" Verstappen, certamente Red Bull ha una carta forte per mantenere Max anche la prossima stagione ed è difficile non essere tentati a pensare che questo passaggio sia una specie di "do ut des", per quanto esisterà sempre una clausola contrattuale che potrebbe attivarsi e consentire a Verstappen di lasciare Red Bull Racing…
Dove andrà Horner?
Stando alle dichiarazioni rilasciate dal management di Max Verstappen, la decisione di sganciare Christian Horner da Red Bull Racing era già nota in anticipo, almeno internamente. Va notato come Red Bull si sia dimostrata non troppo fredda nei confronti di Horner, pur nella limitata nota stampa relativa al licenziamento, elogiandolo per il "lavoro eccezionale" e ringraziandolo per tutto, cosa che ci porta a pensare che non ci siano controversie dietro la decisione di cessare il rapporto lavorativo.
Rimane quindi una domanda: cosa farà Christian Horner in futuro? Per farsi un'idea più strutturata bisognerebbe conoscere dettagli relativi alla scissione del contratto e se siano applicabili dei periodi di gardening leave. Se proprio vogliamo speculare, possiamo pensare ad un futuro sempre nella galassia della F1, considerando che tra le righe possiamo intravvedere qualche posizione traballante ad alti livelli…chissà cosa sarà di Christian Horner, lo scopriremo solo vivendo.
Luca Colombo